ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06635

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 560 del 08/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: VIANELLO GIOVANNI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 08/09/2021
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 08/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 08/09/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06635
presentato da
VIANELLO Giovanni
testo di
Mercoledì 8 settembre 2021, seduta n. 560

   VIANELLO, SUT e MARTINCIGLIO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   dall'articolo intitolato «Solidarietà a Domani dopo la richiesta di 100 mila euro da parte di Eni», pubblicato il 29 luglio 2021 sul quotidiano Domani, si apprende che l'Eni S.p.a. avrebbe richiesto alla testata in menzione il pagamento della somma di euro 100 mila, a titolo di risarcimento per asseriti danni reputazionali, in seguito ad un articolo a firma Alfredo Faieta, pubblicato il 27 luglio 2021, intimando contestualmente la corresponsione del suindicato importo entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della diffida;

   sull'articolo del 29 luglio 2021, pubblicato sul giornale on-line QualEnergia.it, viene sinteticamente chiarito che l'ingente richiesta risarcitoria riguarderebbe «il caso Eni-Shell/Nigeria, il cui processo si è concluso a marzo 2021 con l'assoluzione degli imputati», in primo grado di giudizio. Sia la procura della Repubblica di Milano, che la parte civile Repubblica federale della Nigeria hanno depositato appello contro la decisione di primo grado;

   inoltre, secondo quanto riferito in un articolo del Fatto Quotidiano, del 29 luglio 2021 (intitolato «Eni chiede 100 mila euro al quotidiano Domani “entro 10 giorni”»: «Noi oggetto di campagna diffamatoria»), la società in parola avrebbe lamentato di essere stata oggetto di «una campagna stampa diffamatoria» da parte del quotidiano Domani, costituita da diversi articoli di cui quello del 27 luglio 2021 sarebbe «esemplificativo», avendo quest'ultimo anche omesso di dare atto che l'assoluzione sarebbe stata riconosciuta «perché il fatto non sussiste» (circostanza che, però, sarebbe stata rilevata in precedenti pezzi sul processo);

   a parere degli interroganti la totalità delle fonti giornalistiche sopra menzionate ritiene concordemente che la pretesa dell'Eni S.p.a. nasconda in realtà un'iniziativa in sostanza di natura intimidatoria finalizzata a comprimere il diritto di cronaca della testata giornalistica e tesa ad impedire la diffusione della verità sulla vicenda che coinvolge la società petrolifera;

   infine, sempre sul citato articolo del Fatto Quotidiano, si legge che «anche in caso di versamento dei 100 mila euro, il gruppo del petrolio e del gas si riserva in ogni caso il diritto “di un'ulteriore quantificazione dei danni subiti”»;

   con riferimento a tale ultima circostanza, l'interrogante evidenzia che il nostro ordinamento contempla la figura dell'abuso del diritto di credito che deriva dalla violazione dei principi generali di buona fede e correttezza e di lealtà e che consiste in «un comportamento lesivo dell'interesse del debitore che esorbiti dal limite della ragionevole tutela dell'interesse del creditore» (Cassazione civile, sezione I, 28 agosto 2004, n. 17205);

   pertanto, anche volendo ammettere l'eventuale fondatezza delle ragioni dell'Eni S.p.a., quest'ultima (qualora quanto riferito dai giornali citati fosse confermato) non potrebbe esimersi dal dovere di quantificare il ristoro attraverso criteri certi ed immutabili e non tramite un meccanismo di determinazione progressiva ed incerta degli importi risarcitori che, non essendo giustificato dall'esigenza di tutela della reputazione asseritamente lesa, fa sorgere il sospetto che la società intenda perseguire scopi di altra natura (come quello d'imbavagliare le voci critiche attraverso l'abuso di strumenti leciti) –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e, in particolare, quale sia il suo orientamento circa gli atti posti in essere da Eni S.p.a., che, secondo l'interrogante, comportano un'indebita compressione dei diritti costituzionali di cronaca e di libera manifestazione del pensiero del quotidiano Domani, soprattutto se si considera che (come riferito dalle fonti giornalistiche citate) la richiesta risarcitoria della società petrolifera si baserebbe su di una quantificazione progressiva ed incerta delle somme asseritamente dovute e che tale pretesa sarebbe stata avanzata nonostante il fatto che la testata giornalistica avesse già menzionato l'assoluzione per insussistenza del fatto in articoli precedenti a quello del 27 luglio 2021;

   se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare – quale azionista di Eni S.p.a. – relativamente alla presente vicenda.
(5-06635)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giornale

gas naturale

diritto costituzionale