ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06634

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 560 del 08/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: VIETINA SIMONA
Gruppo: CORAGGIO ITALIA
Data firma: 08/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/09/2021
Stato iter:
27/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2021
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 27/10/2021
Resoconto VIETINA SIMONA CORAGGIO ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/09/2021

DISCUSSIONE IL 27/10/2021

SVOLTO IL 27/10/2021

CONCLUSO IL 27/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06634
presentato da
VIETINA Simona
testo di
Mercoledì 8 settembre 2021, seduta n. 560

   VIETINA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il grave fenomeno della carenza di medici di base è un problema nazionale e regionale, in particolare delle zone montane e di quelle considerate «disagiate»;

   i dati fotografano una situazione molto allarmante: tra il 2018 e il 2021, si registrano tantissimi pensionamenti di medici di famiglia e il trend è destinato ad aumentare;

   nel 2022, anno considerato di «picco» si stimano in tutta Italia circa 3.902 nuovi pensionamenti e il problema maggiore è costituito dal fatto che, alle uscite, non corrispondono adeguate entrate di forze giovani e il rischio è quello di mettere a repentaglio il diritto alla salute dei cittadini;

   la situazione diffusa in tutta la nazione si aggrava sui territori già penalizzati dalla carenza di servizi e infrastrutture;

   è assolutamente necessario che il Governo intervenga con immediatezza per riorganizzare il sistema in questione e garantire il rispetto del diritto di ciascuno alla salute e alle cure –:

   se e in quali tempi i Ministri interrogati intendano adottare iniziative, anche normative, volte ad agevolare il reclutamento dei medici di base, eliminando il numero chiuso per accedere alla facoltà di medicina e prevedendo incentivi economici e di camera per coloro i quali scelgono di operare nei territori più disagiati.
(5-06634)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-06634

  La questione della carenza dei medici di medicina generale è già da tempo all'attenzione del Ministero e delle Regioni che gestiscono la formazione specifica in medicina generale.
  Già nel triennio formativo 2018/2021 è stato raddoppiato il numero di borse disponibili per l'accesso al relativo corso, rispetto al precedente triennio 2017/2020, passando, da 1.075 borse a 2.093, a cui si aggiungono 30 borse della Provincia Autonoma di Bolzano, per un totale di 2.118 borse disponibili per il triennio formativo 2018/2021.
  Per quanto riguarda il corso di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2020/2023, il cui concorso si è svolto il 28 aprile 2021, i posti complessivi banditi dalle singole Regioni e Province Autonome risultano essere 1.332, a cui si aggiungono n. 714 posti assegnati in virtù del c.d. «Decreto Calabria» (decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35), per un totale di oltre 2.000 posti disponibili per l'accesso al primo anno di corso.
  Tra le altre disposizioni, l'articolo 12, comma 3, del decreto-legge n. 35 del 2019, ha previsto che, fino al 31 dicembre 2021, i laureati in medicina e chirurgia abilitati all'esercizio professionale, già idonei al concorso di ammissione al corso di formazione specifica in medicina generale e titolari di incarichi a tempo determinato nell'ambito delle funzioni convenzionali previsti dell'Accordo Collettivo Nazionale per la medicina generale, possono accedere in soprannumero al corso di formazione specifica in medicina generale tramite graduatoria riservata, senza borsa di studio.
  Si prevede che tale contingente cresca, ulteriormente ed in misura significativa, nel triennio formativo 2021/2024 (relativamente al quale al momento non sono ancora stati emanati i bandi di concorso regionali), proprio grazie alle maggiori risorse stanziate sulla base degli interventi normativi posti in essere.
  Inoltre, l'articolo 1-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto «Decreto Rilancio»), al fine di attivare ulteriori borse di studio per i medici che partecipano ai corsi di formazione specifica in medicina generale, ha disposto l'accantonamento di ulteriori 20 milioni di euro, a decorrere dal 2021, a valere sulle disponibilità finanziarie ordinarie destinate al fabbisogno sanitario standard nazionale al quale concorre lo Stato.
  Ai medici che usufruiscono della borsa di studio vanno sommati quelli che hanno il diritto ad accedere al corso senza percepire la remunerazione.
  Inoltre, il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135 (cosiddetto «Decreto Semplificazione»), all'articolo 9, ha previsto che, fino al 31 dicembre 2021, i laureati in medicina e chirurgia abilitati all'esercizio professionale, iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale, possono da subito partecipare all'assegnazione degli incarichi convenzionali, secondo quanto previsto dall'Accordo Collettivo Nazionale nell'ambito della disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. Tale possibilità viene riconosciuta anche gli ammessi in soprannumero al corso di formazione specifica in medicina generale.
  Va ricordato anche che l'investimento 2.2 «Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali» inserito nella Missione 6 – «Formazione, Ricerca scientifica e trasferimento tecnologico» del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede l'incremento del numero delle borse di studio con la garanzia del completamento di tre cicli di apprendimento triennali.
  A decorrere dal triennio formativo 2021/2024 saranno finanziate 900 borse di studio aggiuntive l'anno per corsi specifici di medicina generale, che contribuiranno a sanare il gap di professionisti creatosi negli ultimi anni, legato ai pensionamenti ed alle limitate risorse finanziarie.
  Si fa presente che l'articolo 12 comma 6 del decreto-legge n. 35 del 2019 ha demandato all'Accordo Collettivo Nazionale la previsione di specifiche modalità e forme d'incentivo per i medici inseriti nelle graduatorie, affinché sia garantito il servizio nelle zone carenti di personale medico, nonché di specifiche misure alternative volte a compensare l'eventuale rinuncia agli incarichi assegnati.
  Tuttavia sulla carenza di medici di medicina generale un peso non trascurabile è determinato da una «questione vocazionale». Spesso, infatti, il percorso della medicina generale rappresenta per il neolaureato in medicina e chirurgia la seconda scelta rispetto all'ingresso presso una Scuola di formazione medico specialistica, considerata opzione più prestigiosa dal punto di vista professionale, nonostante il ruolo sempre più importante e strategico attributo alla figura professionale del medico di famiglia nell'organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.
  Al riguardo si segnala che, con riferimento al concorso per il triennio formativo 2020/2023, non sono stati coperti ben 229 posti tra quelli messi a bando.
  In tale contesto, la questione dell'abolizione del numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia non potrebbe risolvere la criticità rappresentata, a maggior ragione per quanto riguarda la carenza riscontrata nelle zone geograficamente più disagevoli.
  In ogni caso, negli ultimi anni accademici il numero dei posti disponibili per le immatricolazioni ai corsi di laurea in medicina e chirurgia è cresciuto in misura importante, passando da 9.834 posti dell'a.a. 2018/2019 a 14.332 posti per l'a.a. 2021/2022 (+ 4.498 posti in soli tre anni accademici, +46 per cento in termini percentuali).
  Nel contempo, i contratti di formazione medico-specialistica sono più che raddoppiati, passando dalle 8.000 unità dell'anno 2019 a 17.400 unità per il 2021 (+9.400 contratti in valore assoluto, +118 per cento in termini percentuali).
  Tale ingente incremento, finalizzato al superamento del cosiddetto «imbuto formativo», ha offerto ad un maggiore numero di neolaureati, nonché di medici già abilitati ma in attesa di superare il concorso per l'ammissione al corso di specializzazione, la possibilità di ingresso presso le Scuole di formazione specialistica che rappresentano tendenzialmente la scelta di elezione per il laureato in medicina e chirurgia.
  Sulla questione dell'accesso programmato ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, disciplinato dalla legge 2 agosto 1999 n. 264, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha rappresentato che il numero dei posti disponibili a livello nazionale è frutto di un processo istruttorio che recepisce le risultanze di un tavolo tecnico convocato presso lo stesso Ministero e prende atto dell'Accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni riguardo alla determinazione del fabbisogno per il Servizio sanitario nazionale, per ogni anno accademico, dei laureati del corso di laurea a ciclo unico in Medicina e chirurgia. Il numero pertanto scaturisce da un ampio procedimento che tiene conto sia delle esigenze espresse dagli enti territoriali in seno alla Conferenza Stato-Regioni, sia delle necessità segnalate da tutte le categorie interessate, tenuto anche conto dei pensionamenti e della capienza formativa individuata da ciascun Ateneo.
  La «ratio» dell'accesso programmato ai corsi di laurea risiede nella necessità di garantire agli ammessi una formazione di qualità, che consenta loro di usufruire degli spazi laboratoriali e di attrezzature adeguate.
  Lo stesso MUR, con decreto in data 25 giugno 2021, ha bandito, per la classe di Laurea in Medicina e Chirurgia, un numero di posti maggiore del 7,3 per cento rispetto allo scorso anno accademico.
  Il MUR ha manifestato la disponibilità ad avviare, in condivisione con il Parlamento, un percorso di revisione della disciplina normativa vigente in tema di accesso programmato, al fine di rendere sempre più rispondente l'offerta formativa del sistema universitario alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale, rese particolarmente evidenti in occasione della pandemia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

medico