ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06631

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 560 del 08/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: PAGANO UBALDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 08/09/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06631
presentato da
PAGANO Ubaldo
testo di
Mercoledì 8 settembre 2021, seduta n. 560

   UBALDO PAGANO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   dopo un lungo negoziato, il 28 giugno 2021 il Consiglio dell'Unione europea ha approvato la riforma della Politica agricola comune 2023-2027;

   entro il mese di settembre 2021 dovranno essere definiti diversi elementi tecnici per la successiva elaborazione dei testi giuridici da sottoporre all'approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo;

   tale riforma contiene importanti novità per il nostro Paese, a partire da una dotazione inferiore di 6 miliardi di euro rispetto al periodo precedente;

   come rilevato da alcune Confederazioni agricole, talune di queste novità potrebbero recare un grave danno all'agricoltura di diversi territori, tra cui quello pugliese:

    la cosiddetta «condizionalità rafforzata», mediante la quale sorgerebbero nuovi obblighi a carico dei beneficiari dei trasferimenti diretti, presenterebbe, allo stato attuale, un cospicuo aggravio degli adempimenti burocratici necessari all'ottenimento dei benefici, con il conseguente rallentamento delle procedure di liquidazione dei pagamenti;

    l'introduzione della cosiddetta «condizionalità sociale» quale requisito per l'ottenimento dei benefici, consistente nell'applicazione di una stretta vigilanza sul rispetto delle norme fondamentali che regolano le condizioni, la sicurezza e la salute sul lavoro, con relative sanzioni in caso di irregolarità, si sovrapporrebbe inutilmente a una legislazione nazionale che già garantisce i lavoratori agricoli, con la conseguenza di disincentivare la prosecuzione dei rapporti di lavoro e incentivare, invece, il ricorso a forniture di servizio;

    il sistema di ridistribuzione delle risorse dei pagamenti diretti, così come rivisto dalla riforma, e l'effetto della «convergenza» penalizzerebbe fortemente alcuni specifici settori, come quello olivicolo, ad alta intensità e con alto utilizzo di manodopera, per avvantaggiare colture estensive e a basso uso di forza lavoro;

    il sostanziale obbligo di redistribuzione di una quota dei pagamenti diretti a favore delle imprese di piccola dimensione, affiancato dal criterio di regressività e dal capping, penalizzerebbero oltremodo le grandi aziende a vantaggio delle piccole e piccolissime imprese agricole, con gravi ripercussioni in termini di occupazione;

    con l'istituzione degli «eco-schemi», e la conseguente indicazione di destinarvi almeno il 25 per cento del massimale dei pagamenti diretti, l'agricoltura italiana rischierebbe di non utilizzare, soprattutto nei primi anni di applicazione, tutte le risorse stanziate, malgrado il comparto nazionale, e quello pugliese in particolare, siano già fortemente orientati alla tutela dell'ambiente;

    la ripartizione degli aiuti accoppiati, che nei fatti si traduce nell'assegnazione di risorse a pioggia a prescindere da qualsivoglia criterio selettivo, avvantaggia settori piuttosto irrilevanti nel panorama agricolo nazionale (soia, barbabietola da zucchero, riso) a danno di colture intensive e a forte intensità occupazionale;

    l'intenzione di aumentare la quota minima assegnata per le misure ambientali (fino al 35-37 per cento) rischia di ridurre drasticamente le risorse destinate alle misure programmabili per lo sviluppo rurale destinate, ad esempio, agli investimenti –:

   se il Ministro interrogato non ritenga che le novità introdotte e riportate in premessa non provochino un grave pregiudizio all'agricoltura nazionale;

   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per difendere il settore agricolo nazionale dalle novità più svantaggiose della riforma della Politica agricola comune 2023/2027 in corso di definizione.
(5-06631)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riforma della PAC

societa' di servizi

sicurezza del lavoro