ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06447

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 542 del 16/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: CAPARVI VIRGINIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 28/07/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/07/2021
Stato iter:
28/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 28/07/2021
Resoconto GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/07/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/07/2021

DISCUSSIONE IL 28/07/2021

SVOLTO IL 28/07/2021

CONCLUSO IL 28/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06447
presentato da
CAPARVI Virginio
testo presentato
Venerdì 16 luglio 2021
modificato
Mercoledì 28 luglio 2021, seduta n. 549

   CAPARVI, GIACCONE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   si è tenuto il 14 luglio 2021 l'incontro in video conferenza tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le organizzazioni sindacali di Ancona e Perugia e la curatela, convocato nell'ambito della vertenza Indelfab in fallimento (ex Jp Industries);

   in tale circostanza, le organizzazioni sindacali hanno ribadito con forza la necessità di usufruire degli ammortizzatori conservativi per la tenuta sociale nei territori e per accompagnare progetti di reindustrializzazione, anche a sostegno di eventuali interessamenti da parte di terzi, in una fase come questa in cui le regioni ed il Governo stanno mettendo a disposizione una serie di fondi per il rilancio del Paese e dei singoli territori;

   in vista, dunque, della possibilità di ulteriori sei mesi di cassa integrazione, al momento è stata scongiurata l'ecatombe occupazionale per i 537 lavoratori del fabrianese (275 a Fabriano, stabilimento di Santa Maria, e 262 in Umbria, stabilimento di Gaifana), che già stanno usufruendo della cassa integrazione per cessazione attività, in scadenza il 15 novembre 2021;

   dal canto suo il Ministero dello sviluppo economico, presente al tavolo, data la complessità della vertenza, ha manifestato disponibilità a proseguire l'attività di scouting, nell'ottica di individuare investitori italiani ed esteri interessati ad un progetto di reindustrializzazione del sito industriale Indelfab, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del territorio ed il patrimonio di competenze dei lavoratori medesimi;

   sarebbe auspicabile che una quota parte di risorse del primo pacchetto di aiuti post COVID-19 pari a 25 miliardi di euro sui 191,5 attesi, come annunciato dal Ministro dell'economia e delle finanze al termine dell'Ecofin, possa essere finalizzata a progetti di reindustrializzazione nelle aree-colpite da crisi industriale, come – appunto – quella umbra-marchigiana –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo, intenda adottare con riguardo a quanto esposto in premessa.
(5-06447)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06447

  Con il presente atto parlamentare, gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sui possibili interventi per la tutela dei lavoratori della società Indelfab Spa, in liquidazione.
  La situazione segnalata dagli interroganti si inserisce in un contesto sistemico di crisi industriale e occupazionale di un territorio, che nei decenni passati ha prodotto risultati straordinari in termini di capacità creative, occupazione, sviluppo e crescita economica.
  Al riguardo, riferisco innanzitutto gli elementi informativi forniti dalle regioni interessate, Umbria e Marche, che sono attivamente impegnate anche in progetti di riqualificazione industriale del territorio, nel segno dell'innovazione e della sostenibilità.
  Il territorio dell'Appennino umbro-marchigiano è interessato dall'Accordo di programma per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi della A. Merloni Spa che, a partire dal 2010, è stato oggetto di successivi Atti integrativi, per prorogarne o modificarne il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, l'ultimo dei quali sottoscritto a ottobre 2020 con scadenza 18 marzo 2022.
  La situazione di complessità in cui versa il territorio dell'Appennino umbro- marchigiano a seguito crisi della società Antonio Merloni è stata negli anni aggravata dagli eventi sismici del 2016, dalla recente crisi pandemica, e dalle numerose crisi aziendali nel cosiddetto settore del bilancio.
  La regione Marche ha reso noto che dal mese di maggio 2021 è stato definito il Piano operativo regionale dell'intervento di politica attiva del lavoro a supporto della riqualificazione e della ricollocazione dei lavoratori in CIGS per cessazione dell'azienda Indelfab Spa (ex JP Industries).
  L'inclusione della regione Marche tra le Regioni cosiddette «in transizione» e la presenza di una buona parte dei comuni dell'area di crisi ex A. Merloni nella Carta degli aiuti a finalità regionale sono presupposti favorevoli all'utilizzo di regimi economico-giuridici come le Zone economiche speciali (ZES) e le Zone logistiche semplificate, istituti con l'obiettivo di aumentare la produttività, la competitività e l'occupazione di aree identificate all'interno della regione, a forte vocazione e capacità produttiva e, nel contempo, connesse con i principali poli logistici.
  La regione Marche ha altresì sottolineato l'importanza che venga rafforzata l'attività di scouting di Invitalia, nell'ottica di individuare investitori italiani ed esteri interessati a progetti di reindustrializzazione dell'area, partendo da quello del sito industriale Indelfab, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del territorio ed il patrimonio di competenze dei lavoratori medesimi.
  Per quanto riguarda il territorio umbro, la regione Umbria riferisce del recente progetto Umbrian Nanomaterials District predisposto dalla regione in attuazione del PNRR e che si inserisce nel contesto del nuovo paradigma di sviluppo della regione, che prevede il rilancio e la reindustrializzazione di aree di crisi e zone deindustrializzate, attraverso un percorso di specializzazione economica, sostenibile e innovativo. Il progetto vedrà infatti la realizzazione nell'area di crisi «ex-Merloni» di un distretto focalizzato sui micro e nano materiali che contribuirà così a trasformare la stessa regione in una sorta di distretto macro per lo sviluppo di materiali all'avanguardia e a basso impatto ambientale.
  Grazie all'attuazione del progetto, la regione Marche stima non meno di 600 occupati diretti e 250 occupati indiretti in virtù degli investimenti che potranno essere realizzati nell'area di crisi e nell'intera Umbria con un investimento complessivo pari a circa 100 milioni di euro.
  Per quanto riguarda specificamente le competenze del Ministero del lavoro e la situazione produttiva e occupazionale del fallimento Indelfab spa in liquidazione – segnalo che la Direzione generale competente ha convocato, per il prossimo 11 agosto, un tavolo di confronto, al fine di proseguire – alla presenza dei rappresentanti del Ministero del lavoro, del Ministero dello sviluppo economico e delle regioni interessate – l'esame congiunto tra i curatori fallimentari e le rappresentanze sindacali dei lavoratori per la definizione della cosiddetta fase amministrativa delle procedura di licenziamento collettivo, avviata dal Fallimento in data 28 aprile 2021.
  Il raggiungimento di un'intesa consentirebbe alla curatela di avvalersi dello strumento previsto dall'articolo 45 del decreto-legge n. 73 del 2021, che prevede una proroga di sei mesi della cassa integrazione per cessazione per le aziende che abbiano particolare rilevanza strategica sul territorio. La prosecuzione dell'ammortizzatore per ulteriori sei mesi consentirebbe di evitare la procedura di mobilità per 537 lavoratori.
  Voglio, pertanto, sottolineare che, il Ministero del lavoro, già impegnato sulla risoluzione di tale crisi, si adopererà con il massimo impegno per evitare il licenziamento e sostenere il reddito dei lavoratori coinvolti, nell'ottica anche di individuare soluzioni industriali alternative che passano garantire la continuità e la riqualificazione del sito produttivo, nonché la salvaguardia del patrimonio di competenze di un territorio così strategico per il tessuto industriale nazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

edificio per uso industriale

cassa integrazione