ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06344

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 533 del 30/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 30/06/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/06/2021
Stato iter:
01/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/07/2021
Resoconto VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
 
RISPOSTA GOVERNO 01/07/2021
Resoconto PICHETTO FRATIN GILBERTO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/07/2021
Resoconto VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/07/2021

SVOLTO IL 01/07/2021

CONCLUSO IL 01/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06344
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Mercoledì 30 giugno 2021, seduta n. 533

   VALLASCAS. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   associazioni di categoria di diversi settori produttivi hanno denunciato, a partire dalla fine del 2020, un eccessivo aumento dei prezzi di alcune materie prime e di alcuni semilavorati;

   secondo Ance, il prezzo dell'acciaio, tra novembre 2020 e maggio 2021, ha subito un aumento pari a +150 per cento; aumenti analoghi hanno avuto altri materiali di primaria importanza per l'edilizia come i polietileni (+ 110 per cento), il rame (+29,8 per cento) e il petrolio (+ 45,3 per cento);

   la Cna che ha svolto un'indagine su un paniere di 28 materie prime e beni intermedi, nei primi cinque mesi del 2021, ha rilevato un aumento dei metalli e nei segmenti del legname e delle plastiche;

   si sarebbero allungati anche i tempi di consegna: mediamente 25 giorni in più, con punte nella componentistica elettronica (40 giorni), polipropilene e poliuretano (33 giorni), laminati e reti metalliche 31 giorni;

   il rincaro dei prezzi interessa molti settori, dall'edilizia, alla chimica, alla meccanica, all'elettronica, all'elettromeccanica, e desta preoccupazione perché colpisce maggiormente le micro, le piccole e le medie imprese che rappresentano la maggioranza del tessuto produttivo del Paese e che risultano meno attrezzate ad affrontare l'aumento dei prezzi e la scarsità delle materie prime;

   l'aumento dei prezzi sarebbe causato dalla ripartenza anticipata, rispetto ai competitor internazionali, delle economie cinese e statunitense dopo il blocco di produzioni e forniture a livello mondiale a causa del COVID-19, circostanza che ha determinato un aumento considerevole dell'approvvigionamento di materie prime verso queste economie;

   questa motivazione sarebbe un'ulteriore conferma che la mancanza in Italia di un'adeguata politica industriale possa rappresentare un grave rischio, soprattutto poiché l'Italia è il secondo Paese manifatturiero d'Europa con una forte dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di materie prime;

   questa situazione colpisce un tessuto produttivo già fortemente indebolito: nel 2020 la pandemia ha fatto registrare in Italia un calo della produzione industriale dell'11,4 per cento, il maggior calo dalla crisi del 2009;

   sarebbe necessario intervenire anche a livello europeo modificando la normativa in tema di aiuti di Stato e rivedendo la politica dei dazi che impedisce alle imprese di approvvigionarsi di materie prime a costi bassi –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere per favorire lo sviluppo della politica industriale italiana, implementando soprattutto il settore manifatturiero.
(5-06344)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06344

  Il tema sollevato dall'Onorevole interrogante rappresenta un problema di estrema attualità, che riguarda una generalizzata difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di materiale di base per la produzione industriale.
  A riguardo, come ricordato anche in altre sedi istituzionali, tengo a precisare ancora una volta che la tematica dell'andamento dei prezzi è attentamente monitorata dal Governo, che sta valutando l'adozione di specifiche iniziative – anche normative – per arginare il forte impatto che i riscontrati aumenti del costo di varie tipologie di materie prime hanno sui diversi settori interessati.
  Con riferimento al settore dell'automotive, ad esempio, si segnala che lo stesso ha dovuto affrontare una difficoltà aggiuntiva rispetto all'incremento dei prezzi, dovuta alla penuria dei semiconduttori. Sul punto, i principali fornitori di semiconduttori hanno annunciato piani di investimento volti ad aumentare la capacità di produzione, che dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi entro il terzo trimestre del 2021.
  Si tratta, in ogni caso, di aspetti che necessitano di interventi a livello eurounitario, in ragione dell'impatto del fenomeno e delle cause dello stesso; ed è in questa direzione si sta muovendo il Governo, con l'obiettivo di addivenire a soluzioni possibilmente armonizzate, per garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, così da evitare fenomeni speculativi e tutelare sia gli operatori del settore che i consumatori.
  In tale ottica, la Commissione europea ha aggiornato la strategia industriale unionale, mappando – tra l'altro – i prodotti per i quali si registra una dipendenza da Paesi Terzi con l'obiettivo di creare una catena del valore europea. Un possibile strumento per realizzarla è rappresentato da un Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sui semiconduttori, finalizzato a sostenere attività di ricerca e innovazione anche nella prima applicazione industriale.
  Quanto ai prezzi dell'acciaio e di altri materiali non ferrosi, come il rame, gli stessi sono aumentati alla luce di diversi fattori, legati non solo al rapporto tra domanda e offerta del prodotto, ma anche all'esistenza, a livello europeo, di misure di salvaguardia che impongono l'applicazione di dazi di entità rilevante. In relazione a queste ultime, il Governo italiano si impegna a promuovere, presso gli Stati europei, l'adozione di specifiche decisioni volte a contrastare tale fenomeno.
  Anche la versione definitiva del PNRR italiano sottolinea l'importanza di «salvaguardare le catene del valore e le infrastrutture critiche, nonché garantire l'accesso alle materie prime di importanza strategica e proteggere i sistemi di comunicazione» ed è allineata a questa richiesta menzionando le materie prime critiche, soprattutto in relazione all'implementazione dell'economia circolare.
  Fatte queste dovute premesse, con riferimento agli aspetti di politica industriale (stante lo specifico quesito posto con l'atto in discussione), si fa presente, inoltre, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede interventi per circa 191,5 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i 13,5 miliardi del programma REACT-EU – con progetti finanziati dai fondi di coesione europei – e i 30,6 miliardi di un Fondo complementare italiano destinato a finanziare progetti coerenti con le strategie del PNRR ma che eccedono il tetto delle risorse europee disponibili. In totale si tratta quindi di circa 235 miliardi, suddivisi fra sei missioni con 70 miliardi alla transizione ecologica, 50 alla digitalizzazione, 34 a istruzione e ricerca, 31 alla mobilità, 30 all'inclusione, 20 alla salute. È un piano che offre i fondi e gli strumenti necessari per favorire i processi di digitalizzazione, innovazione, decarbonizzazione, spinta all'economia circolare, competitività ed attrattività del sistema produttivo italiano.
  Priorità del Governo italiano, dunque, è quella di rafforzare gli strumenti a sostegno delle imprese, in coerenza con gli obiettivi del Piano europeo Next Generation EU. Le sfide dei prossimi mesi, grazie alla sinergia tra risorse europee e nazionali, saranno decisive per far compiere al nostro Paese – seconda manifattura in Europa – un salto di qualità nelle politiche industriali.
  Infine, tra gli interventi di politica industriale volti a consolidare il nostro tessuto produttivo, meritano di essere ricordate alcune misure chiave inserite nel PNRR quali, ad esempio il piano Transizione 4.0, che ha un impatto fortissimo su molti ecosistemi, la space economy e le diverse azioni a sostegno del settore automotive.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aumento dei prezzi

inflazione

politica industriale