ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06255

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 526 del 18/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: DEL BARBA MAURO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 16/06/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/06/2021
Stato iter:
23/06/2021
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/06/2021

RITIRATO IL 23/06/2021

CONCLUSO IL 23/06/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06255
presentato da
DEL BARBA Mauro
testo di
Venerdì 18 giugno 2021, seduta n. 526

   DEL BARBA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato il 4 giugno 2021 da diversi fonti di stampa il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, ha dichiarato che i guariti dal Covid-19 hanno la possibilità di vaccinarsi entro sei mesi dalla guarigione e che devono vaccinarsi con una dose singola. Il direttore ha spiegato inoltre che per questi soggetti la seconda dose di vaccino o il possibile terzo contatto con il virus andrebbe evitato, in quanto sarebbe causa di un affaticamento del sistema immunitario;

   il Ministero della salute con la circolare n. 8284 aveva già prescritto che «è possibile considerare la somministrazione di un'unica dose di vaccino anti-Covid-19 nei soggetti con pregressa infezione da Sars-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e, preferibilmente, entro i 6 mesi dalla stessa»;

   queste raccomandazioni sembrano essere state recepite dagli attuali protocolli di vaccinazione adottati nel Paese, salvo lasciare qualche dubbio interpretativo rispetto alla seconda dose per i guariti di Covid-19 da oltre 6 mesi.; in particolare merita grande attenzione la richiesta di evitare la seconda dose per i guariti da Covid-19 in quanto «affatica il sistema immunitario»;

   sebbene manchi un chiarimento specifico, è logico supporre che la scelta del termine di 6 mesi sia dovuta alla constatazione statistica della presenza di una percentuale sufficientemente alta di anticorpi a seguito dell'infezione da Covid-19 entro il termine del sesto mese dalla guarigione del contagio. Se così fosse, sembrerebbe, essere statisticamente appropriato somministrare il vaccino entro tale termine e ritenere che vi sia stata una copertura sufficiente senza dover ricorrere alla seconda dose;

   viceversa, non è chiaro a quali condizioni la necessità di evitare la seconda dose di vaccino valga anche per chi fosse risultato guarito da oltre 6 mesi. Sembrerebbe, sempre secondo queste frammentarie informazioni, esservi un potenziale conflitto tra la garanzia di salute del paziente e una maggior certezza della sua copertura vaccinale, tanto più statisticamente elevata quanto più il termine di guarigione rimanga di poco superiore ai 6 mesi;

   questa valutazione a livello statistico va definitivamente e meglio chiarita, mentre al contrario, nel caso del singolo paziente, dove la diagnostica abbia mostrato un livello di presenza anticorpale elevato, paragonabile a quello statisticamente preso a riferimento per i guariti entro i 6 mesi, appare evidente come la somministrazione di una seconda dose di vaccino sarebbe analogamente da sconsigliare o meglio evitare del tutto –:

   se non ritenga opportuno fornire chiarimenti in merito ai parametri che abbiano portato a scegliere la soglia di 6 mesi per stabilire questo differente trattamento tra guariti Covid-19 e, conseguentemente, chiarire su quali basi si possa stabilire se somministrare la seconda dose di vaccino ai guariti di Covid-19 da oltre 6 mesi, sia a livello statistico, ovvero in astratto, sia nella circostanza specifica di soggetti per cui sia stata riscontrata una presenza anticorpale significativa (sopra la soglia considerata statisticamente per i guariti da meno di 6 mesi) sebbene oltre il sesto mese di guarigione;

   se non si ritenga opportuno, oltre i 6 mesi dalla guarigione dal Covid-19, disporre di una valutazione sierologica per valutare la necessità di una seconda dose di vaccino, ciò con particolare riferimento ai soggetti già provati duramente nel proprio sistema immunitario dall'infezione Covid-19.
(5-06255)