ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06123

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 516 del 26/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: MASCHIO CIRO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 26/05/2021
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 26/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/05/2021
Stato iter:
27/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/05/2021
Resoconto VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 27/05/2021
Resoconto SISTO FRANCESCO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 27/05/2021
Resoconto VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/05/2021

SVOLTO IL 27/05/2021

CONCLUSO IL 27/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06123
presentato da
MASCHIO Ciro
testo di
Mercoledì 26 maggio 2021, seduta n. 516

   MASCHIO, VARCHI e VINCI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   di fronte alla gravissima crisi economica conseguente all'emergenza pandemica, un segnale importante per l'avvocatura verrebbe dall'aggiornamento dei parametri forensi per la liquidazione dei compensi previsti dal decreto ministeriale n. 55 del 2014;

   la legge professionale forense, infatti, prevede che i parametri siano aggiornati ogni due anni; i precedenti parametri sono stati attualizzati, da ultimo, con il decreto ministeriale 8 marzo 2018, n. 37, e mai più rinnovati: i parametri relativi ai compensi degli avvocati sono fermi al 2014, ma i valori per gli avvocati sono uguali a quelli previsti ormai più di sette anni fa;

   l'ultimo decreto 2018 aveva introdotto un'importante novità, inibendo liquidazioni sotto la soglia minima, ma restano irrisolte una serie di problematiche, prima fra tutte il ritardo nell'adozione del decreto e il mancato innalzamento del livello medio dei compensi;

   il Cnf, come specificato nelle istanze avanzate già nel 2017, aveva chiesto di allineare tutti i procedimenti di primo grado nel contenzioso civile; sarebbe necessario, poi, accorpare i parametri previsti nei giudizi avanti giudice di pace e tribunale, per le medesime fasce di valore, da unificarsi in quella che avrebbe dovuto essere la nuova fase di primo grado, anche in relazione alle modifiche della competenza del giudice di pace ampliata per materia e valore; così come occorrerebbe riallineare, in sede penale, tutti i parametri nella misura pari almeno al 20 per cento di quelli attuali;

   il decreto, peraltro, dovrebbe intervenire in tema di compensi agli arbitri e di attività stragiudiziale, dove i parametri attuali disattendono la proposta del Cnf, che chiedeva la distinzione dell'attività tra consulenza e assistenza, prevedendo, invece, un'unica tabella per l'attività di mediazione e negoziazione assistita sulla cui base «di regola» deve essere liquidata tale attività distinta, anche ai fini della liquidazione, in tre fasi (attivazione, negoziazione, conciliazione);

   ancora, rimane irrisolto il problema delle esigue liquidazioni per la fase post decisionale e di redazione del precetto e, in ambito amministrativo, dell'istituzione di una tabella per i giudizi di ottemperanza;

   il ritardo nell'adozione del decreto configura un grave pregiudizio per l'avvocatura, che rappresenta una delle categorie maggiormente colpite dagli effetti economici negativi della pandemia, totalmente dimenticata dalle misure di sostegno al reddito dei numerosi provvedimenti adottati nell'ultimo anno –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda adottare quanto prima il decreto di aggiornamento dei parametri forensi per la liquidazione dei compensi.
(5-06123)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-06123

  L'esigenza segnalata dagli onorevoli interroganti è certamente da considerarsi tematica di interesse e rilievo per il Ministero.
  Come noto, i parametri forensi, che hanno sostituito le precedenti tariffe, sono stati introdotti con decreto del Ministero della Giustizia 20 luglio 2012, n. 140; l'articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, recante «Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense», prevede che i parametri vengano indicati con decreto emanato dal Ministro della giustizia, su proposta del CNF, ogni due anni; ulteriori interventi di aggiornamento e attualizzazione sono stati effettuati con decreto del Ministero dalla giustizia 10 marzo 2014, n. 55 e da ultimo con Decreto del Ministero della giustizia 8 marzo 2018, n. 37.
  Tanto premesso, deve evidenziarsi che il Ministero sta attualmente valutando le più opportune modalità di intervento per operare una generale revisione e aggiornamento che tenga conto, per quanto possibile, delle istanze della avvocatura, della complessiva situazione in atto (anche normativa, alla luce delle proposte modifiche relative al processo civile e al processo penale), nonché delle linee direttrici che in ambito eurounitario interessano la materia delle professioni e della concorrenza.
  A tal fine, sarà necessaria un'interlocuzione con i soggetti istituzionali coinvolti e in particolare con il Consiglio Nazionale Forense, affinché si possa poi pervenire alla formale proposta di adeguamento dei parametri ai sensi del sopra citato articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247.
  All'esito, si valuteranno le indicazioni ricevute per provvedere su quanto di competenza del Ministero.