ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06112

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 516 del 26/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 26/05/2021
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 26/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/05/2021
Stato iter:
27/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/05/2021
Resoconto PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 27/05/2021
Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 27/05/2021
Resoconto PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/05/2021

SVOLTO IL 27/05/2021

CONCLUSO IL 27/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06112
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Mercoledì 26 maggio 2021, seduta n. 516

   MELONI, PRISCO e DONZELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   Bouchta El Allam, detenuto marocchino e imam nel carcere di «San Michele» ad Alessandria, attraverso i suoi sermoni avrebbe svolto una fitta, attività di proselitismo islamista e di reclutamento;

   dalle intercettazioni disposte nell'ambito dell'inchiesta a suo carico, è emerso che El Allam proferiva parole di odio anche contro la dottoressa Souad Sbai, giornalista e presidente del Centro alti studi Averroè per la diffusione delle culture del Mediterraneo, esortando i propri seguaci alla sua decapitazione;

   a seguito dell'intercettazione, il tribunale di Torino ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo, propaganda e istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa, sancendo tanto la gravità dell'impianto accusatorio, quanto la concretezza e l'attualità del pericolo derivante dalla condotta di El Allam;

   nel corso degli anni in cui si è svolta l'attività di proselitismo da parte di El Allam si può presumere che sia intervenuto un parziale ricambio della popolazione carceraria, con il conseguente rientro in libertà di soggetti che hanno avuto contatti con lui ed esposti alle sue suggestioni;

   esiste la concreta possibilità che i proseliti fatti in carcere da El Allam, nei confronti di detenuti nel frattempo rilasciati, possano porre in essere le azioni terroristiche da lui indicate, e, tra queste, la minaccia al giudice che ha emesso la sua condanna e quella di uccidere e decapitare Souad Sbai, che da sempre, e coraggiosamente combatte il proselitismo islamista in Europa e in Italia, denunciando con fermezza le derive islamiste nel mondo arabo e soprattutto in Occidente, anche ponendo in essere una poderosa attività di sensibilizzazione a favore della difesa dei diritti delle donne islamiche;

   spesso, purtroppo, la Sbai, nel compiere questa meritoria attività, è stata lasciata sola dalla politica, dalle istituzioni e dall'associazionismo, salvo rare eccezioni, e, anche in questa occasione, appare grave che ella non abbia ricevuto nessuna comunicazione delle suddette minacce e abbia dovuto apprenderle anche lei dalla stampa;

   le minacce di morte a Souad, Sbai da parte dell'imam Bouchta El Allam non possono essere sottovalutate, in un contesto in cui la diffusione del fanatismo islamista all'interno delle carceri italiane è quanto mai allarmante e può facilmente tramutarsi in azioni terroristiche –:

   quali siano le ragioni per cui non sia stata immediatamente prevista un'adeguata misura a tutela della dottoressa Souad Sbaj e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam.
(5-06112)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-06112

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  in relazione a quanto evidenziato dagli Onorevoli interroganti, rappresento che il cittadino marocchino Bouchta El Allam è sottoposto alla detenzione in carcere dall'8 aprile 2015, in esecuzione prima della misura custodiale e poi della sentenza di condanna alla pena di 8 anni di reclusione, che lo ha riconosciuto responsabile del reato di traffico di sostanze stupefacenti, all'esito dell'attività di indagine posta in essere dalla Questura di Torino.
  Durante il periodo di detenzione presso l'Istituto penitenziario di Alessandria, il ROS Carabinieri ha avviato un'attività di indagine finalizzata ad accertare l'integrazione, ad opera di El Allam, del reato di cui agli articoli 414, comma 4 e 604-bis, comma 1 cod. pen.
  L'indagine, avviata nel febbraio 2020, ha consentito di accertare che l'indagato, sfruttando il ruolo di Imam de facto attribuitosi in ambito carcerario, aveva fatto apologia di diversi attentati terroristici, giustificando la violenza in difesa dell'Islam, esaltando il jihad armato e istigando gli altri detenuti musulmani all'odio religioso.
  Inoltre risulta che il predetto, nel corso dei colloqui con altri detenuti, abbia esternato minacce nei confronti della magistratura di Torino.
  Alla luce di quanto accertato, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Torino ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del detenuto in questione per i reati di «istigazione a delinquere e apologia di delitti di terrorismo» e «propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa», eseguita presso la Casa Circondariale di Novara in data 13 maggio 2021 dal ROS Carabinieri.
  In data 19 maggio 2021, El Allam è stato associato alla Casa Circondariale di Ferrara ed assegnato al circuito di alta sicurezza.
  In merito alle misure di tutela invocate dagli interroganti, l'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale ha comunicato che la Prefettura di Roma ha disposto – al termine della riunione di coordinamento delle Forze di polizia del 19 maggio 2021 – l'adozione di una misura tutoria nei confronti della dott.ssa Souad Sbai, riservandosi di procedere a nuova riflessione volta ad una migliore definizione della sua esposizione a pericolo, all'esito degli approfondimenti informativi avviati.
  Informo inoltre che in sede di riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia tenutasi nello scorso mese di aprile presso la Prefettura di Torino con la partecipazione del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino, su segnalazione di quest'ultimo, è stata esaminata la situazione del magistrato cui si fa riferimento nell'interrogazione, e valutata unanimemente l'adozione di una specifica misura tutoria.
  Assicuro infine che costante ed intensa è l'attenzione delle Forze di polizia nel contrasto del terrorismo. L'incessante e coordinata attività investigativa ed operativa delle Forze di polizia trova un'essenziale risorsa nel Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, vero e proprio «fusion center» che riunisce in un medesimo contesto le Forze dell'ordine e il Comparto intelligence, garantendo un alto livello di cooperazione inter-istituzionale e dando un contributo rilevante al miglioramento delle politiche di sicurezza.