ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06041

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 511 del 19/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: COLLETTI ANDREA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 19/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/05/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06041
presentato da
COLLETTI Andrea
testo di
Mercoledì 19 maggio 2021, seduta n. 511

   COLLETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 24 della Costituzione garantisce l'accesso alla giustizia ai meno abbienti con appositi mezzi disciplinati dal Testo unico in materia di spese di giustizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002;

   la procedura dei pagamenti del patrocinio a spese dello Stato presenta gravi criticità, in particolare:

    complessità della procedura burocratico-amministrativa;

    carenza di personale negli uffici giudiziari;

    cronici ritardi delle liquidazioni agli avvocati da parte delle Corti d'appello;

   a 5 anni dall'operatività della riforma della compensazione (legge di bilancio 2016 e relativo decreto attuativo) è mancato il conseguimento dell'obiettivo prefissato, ovvero una liquidazione celere; la farraginosità della procedura prevista dalla circolare ministeriale del 3 ottobre 2016 emerge ictu oculi da alcuni passaggi superflui imposti dal percorso normativo, inerenti al procedimento civile e a quello penale, la cui lungaggine grava solo sull'avvocato, con dilatazione dei tempi dei pagamenti;

   dall'emissione del decreto di liquidazione del giudice al pagamento da parte della corte d'appello decorrono, in media, due anni e mezzo: il legale è obbligato, intanto, ad emettere fattura elettronica, anticipando il pagamento delle tasse ancor prima di ricevere il compenso liquidato;

   nonostante la semplificazione tramite affidamento diretto della procedura al giudice mediante la piattaforma ministeriale Siamm, anche per come generalizzata con la riforma del settembre 2020, le corti d'appello non hanno ancora smaltito le migliaia di fatture elettroniche arretrate provenienti dal distretto di competenza;

   è comunque ancora necessario snellire anche la procedura burocratica interna al Ministero, agevolando il finanziamento delle corti d'appello e velocizzando l'arrivo dei fondi;

   i tempi di accredito dei compensi liquidati dalle corti d'appello sono costantemente soggetti a rinvii, aumentando il corposo arretrato già esistente;

   la situazione è sempre più drammatica, sia per gli avvocati che per i cittadini, vittime della riduzione del numero degli avvocati disponibili, costretti di fatto, ad autofinanziare, per anni, il costo di un servizio erogato dagli avvocati medesimi alla società civile: il tutto si traduce, ad avviso dell'interrogante, in una denegata giustizia, in aperta violazione degli articoli 3 e 24 della Costituzione;

   anche se con l'ultima legge di bilancio utili sforzi finanziari sono stati compiuti per soddisfare le aspettative di compenso dei difensori di soggetti ammessi al gratuito patrocinio, tuttavia, solo 40 milioni di euro annui in più sono stati stanziati per il triennio sul capitolo delle spese di giustizia, per il pagamento, oltre che degli ausiliari del giudice, dei compensi dovuti a predetti professionisti e non risultano sufficienti a sbloccare il peso delle liquidazioni pregresse, considerato che da 516 milioni di euro di stanziamento iniziali del 2019 si era passati, ad inizio 2020, ad un presunto stanziamento finale di oltre 620 milioni di euro di bisogno liquidatorio. Infatti, la relazione sullo stato della giustizia del 28 gennaio 2021, nelle poche righe dedicate al gratuito patrocinio, censisce solo 92 milioni di euro accreditati per la corresponsione degli arretrati delle liquidazioni 2019, e a fronte di oltre 1.300 milioni di euro liquidati negli ultimi 4 anni, con un arretrato stimabile almeno nell'orizzonte del 20 per cento;

   in tempi di recesso e di emergenza come quelli che si stanno vivendo da oltre un anno, è evidente che, se tali somme fossero effettivamente corrisposte senza accumulare ulteriori e inaccettabili ritardi, verrebbe «tamponata» una parte significativa della carenza di liquidità che sta travolgendo l'avvocatura, senza peraltro la necessità di ulteriori provvedimenti, trattandosi di denaro già stanziato e disponibile –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle descritte criticità, se sia in corso un monitoraggio delle stesse al fine di identificare possibili soluzioni e quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere le problematiche esposte e rendere più celeri le liquidazioni ed i pagamenti dei compensi per il patrocinio a spese dello Stato.
(5-06041)