ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05943

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 501 del 05/05/2021
Trasformazioni
Trasformato il 25/10/2021 in 4/10511
Firmatari
Primo firmatario: TOCCAFONDI GABRIELE
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 04/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 04/05/2021
Stato iter:
25/10/2021
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/05/2021

TRASFORMA IL 25/10/2021

TRASFORMATO IL 25/10/2021

CONCLUSO IL 25/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05943
presentato da
TOCCAFONDI Gabriele
testo di
Mercoledì 5 maggio 2021, seduta n. 501

   TOCCAFONDI. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   nel 1982 una professoressa, docente di lingua e letteratura inglese presso un'università italiana, si vide negato il congedo di maternità di cinque mesi garantito invece alle lavoratrici italiane;

   grazie alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 agosto 1993, alcuni diritti, tra i quali il congedo di maternità, furono estesi al personale docente universitario non nazionale, ma non venne attuata la piena parità di trattamento;

   con il decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120, poi convertito dalla legge 21 giugno 1995, n. 236, i lettori di madrelingua straniera vennero qualificati come collaboratori linguistici. Così facendo, a tali figure professionali non sono stati conteggiati gli anni precedenti di servizio, né i diritti di anzianità acquisiti nel corso del tempo e non ottennero l'equiparazione, come parametro per la determinazione del salario, alla figura del professore associato;

   la Commissione delle Comunità europee ha impugnato, nel 2001, la legge 21 giugno 1995, n. 236, presso la Corte di giustizia dell'Unione europea. La successiva sentenza della Corte del 26 giugno 2001 (Case C-212/99) ha condannato l'Italia per il mancato riconoscimento dei diritti degli ex lettori di lingua straniera, garantiti invece alla generalità dei lavoratori nazionali;

   successivamente alla sentenza, con il decreto-legge 14 gennaio 2004, n. 2, convertito in seguito con modificazioni dalla legge 5 marzo 2004, n. 63, è stato attribuito ai collaboratori linguistici un trattamento economico corrispondente a quello del ricercatore confermato a tempo indeterminato;

   la Commissione delle Comunità europee, non soddisfatta della risposta data dalle autorità italiane, ha ricorso nuovamente presso la Corte di giustizia dell'Unione europea contro l'Italia, sostenendo che il decreto-legge 14 gennaio 2004, n. 2, fosse comunque discriminatorio;

   la Corte di giustizia dell'Unione europea, ritenendo che l'Italia non avesse dato attuazione a tutti i provvedimenti che l'esecuzione della sentenza del 26 giugno 2001 comportava, ha condannato il nostro Paese con la sentenza del 18 luglio 2006 Case C-119/04;

   con la legge 30 dicembre 2010, n. 240, sono stati fissati i parametri per calcolare la retribuzione dei collaboratori di madrelingua straniera ma ancora non sono stati applicati;

   il Parlamento italiano, per superare il contenzioso tra lo Stato italiano e i collaboratori linguistici e per prevenire nuovi contenziosi nei confronti delle università statali italiane, con l'articolo 11 della legge 20 novembre 2017, n. 167, ha previsto un aumento del Fondo per il finanziamento ordinario e la sottoscrizione di contratti integrativi;

   con il decreto interministeriale n. 765 del 16 agosto 2019, all'articolo 3, è stata limitata l'applicabilità dei contratti integrativi ai soli collaboratori entrati in servizio a partire dal 31 dicembre 2018, escludendo di fatto gli ex lettori andati in pensione nel periodo dalla promulgazione della legge Gelmini fino all'uscita del decreto interministeriale sopracitato;

   gli eurodeputati Jude Kirton-Darling, Sean Kelly e Clare Daly hanno presentato diverse interrogazioni parlamentari alla Commissione tra il 2019 e il 2020 sulla condizione degli ex lettori;

   con il procedimento pilota 2079/11/EMPL, la Commissione europea sta valutando, in base al principio di parità di trattamento e di libera circolazione dei lavoratori europei, la compatibilità dell'articolo 26, comma 3, ultimo capoverso, della legge n. 240 del 2010 con l'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e, in caso positivo, quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per risolvere la condizione di disparità dei collaboratori linguistici.
(5-05943)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sentenza della Corte CE

determinazione del salario

esecuzione della sentenza