ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05931

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 501 del 05/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: NEVI RAFFAELE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2021
BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2021
BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2021
CAON ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2021
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/05/2021
Stato iter:
06/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2021
Resoconto SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2021
Resoconto CENTINAIO GIAN MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 06/05/2021
Resoconto SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/05/2021

SVOLTO IL 06/05/2021

CONCLUSO IL 06/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05931
presentato da
NEVI Raffaele
testo di
Mercoledì 5 maggio 2021, seduta n. 501

   NEVI, SPENA, ANNA LISA BARONI, BOND, CAON e SANDRA SAVINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di aprile, dopo temperature miti, un'eccezionale maltempo ha colpito l'Italia;

   sono ingenti i danni da gelate causati al 60 per cento dell'agricoltura. Gli effetti riguardanti oltre la metà del Paese hanno provocato ingentissime perdite, che necessitano d'un piano d'emergenza e l'adozione di nuove strategie contro i cambiamenti climatici;

   nel Lazio le produzioni ortofrutticole di Roma e Latina sono dimezzate, in particolare a Cerveteri e Maccarese. Nei Castelli Romani sono state distrutte intere colture, in particolare i preziosi germogli della vite a Albano, Velletri, Rocca di Papa, Marino;

   nel Friuli sono a rischio le produzioni, soprattutto frutta e vitigni. È gravissima la situazione del settore apistico. La gelata al ciliegio, all'acero, all'acacia, del cui polline si nutrono le api, mette in crisi l'intero settore e l'ambiente, poiché le api indicano lo stato di salute dell'ecosistema e garantiscono con l'impollinazione, la riproduzione delle piante;

   anche in Veneto vi sono stati danni alle colture e al settore apistico. In particolare, a Belluno e Treviso, il gelo ha distrutto la frutta precoce. I viticoltori hanno subito danni ingenti vista la qualità e la quantità del vino prodotto;

   in Lombardia, in provincia di Mantova, si è avuta prima la gelata che ha danneggiato il 30 per cento dei prodotti, a cui è seguita la siccità, testimoniata dal livello dei fiumi, mettendo ulteriormente a rischio le produzioni;

   in Umbria i danni agli ulivi mettono a rischio la produzione di olio eccellente per qualità organolettiche. Risulta danneggiato anche il settore ortofrutticolo e vitivinicolo, con il Sangiovese e il Grechetto a rischio, le varietà più precoci e maggiormente coltivate. Sono ingenti le perdite in alcune zone come Orvieto, i Colli Martani, quelli Perugini, il ternano, Montefalco, il Trasimeno, e l'altoTevere;

   ad avviso degli interroganti, ulteriori strumenti di gestione del rischio e incentivi, attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sviluppando tecnologie protettive e un nuovo approccio alle calamità naturali, da inserire nel Green Deal, sarebbero auspicabili –:

   se il Governo intenda adottare tutte le necessarie e opportune iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di assicurare interventi di natura economica a favore delle aziende agricole coinvolte, riconoscendo sostegni economici alle attività interessate dall'eccezionale ondata di maltempo, per assicurare la ripresa produttiva delle imprese e il ripristino delle colture danneggiate.
(5-05931)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05931

  Signor Presidente, onorevoli deputati,

  in merito alle misure di sostegno per le imprese agricole che hanno subito danni alle colture a causa delle gelate dello scorso mese di aprile, ricordo anzitutto che gli interventi compensativi «ex-post» del Fondo di Solidarietà Nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali possono essere attivati solo nel caso in cui le avversità, le colture e le strutture agricole colpite non siano comprese nel Piano assicurativo annuale per la copertura dei rischi con polizze assicurative agevolate.
  Infatti, il decreto legislativo n. 102/04 stabilisce che per i danni assicurabili con polizze agevolate non sono attivabili gli interventi compensativi del Fondo citato; pertanto, gli agricoltori, ai fini di una copertura dai rischi climatici, avrebbero dovuto provvedere alla stipula di polizze assicurative agevolate, tra l'altro, da contributo statale fino al 70 per cento della spesa premi sostenuta.
  Tuttavia, da una rapida indagine sull'andamento delle coperture assicurative agevolate sottoscritte nel corrente anno, risulterebbe che la capacità assuntiva offerta dalle compagnie non sia riuscita a coprire integralmente le richieste provenienti dalle imprese agricole, anche per la difficoltà a piazzare i rischi catastrofali, come appunto il gelo, presso le compagnie di riassicurazione internazionali.
  Questo aspetto, unito al fatto che esistono ancora importanti distretti produttivi che non fanno ricorso alle assicurazioni agricole agevolate, determina uno stato di crisi del settore ogni qualvolta si verifichi un evento climatico avverso di particolare intensità. Non dobbiamo dimenticare che le assicurazioni agricole agevolate, cui sono stati destinati finanziamenti superiori a 1,3 miliardi di euro per il periodo 2015 – 2020 ed ulteriori risorse sono previste per il biennio 2021 e 2022, rappresentano il principale strumento di intervento messo in campo dallo Stato per fronteggiare le pesanti perdite di reddito subite dalle imprese agricole in caso di calamità naturali.
  Le esperienze degli ultimi 20 anni hanno tra l'altro dimostrato l'inefficacia dello strumento di intervento cosiddetto «ex post», peraltro attivabile come detto solo nei casi in cui il rischio non sia assicurabile, in quanto interviene con eccessivo ritardo, risulta troppo oneroso per la finanza pubblica e non reca sufficienti risorse per le imprese colpite.
  Tutto ciò premesso, tenuto conto della portata e della vastità territoriale e settoriale dei danni, si assicura l'impegno di questo Ministero, per quanto di competenza, nel favorire l'approvazione di un provvedimento legislativo di deroga, con un adeguato stanziamento finanziario, che consenta l'erogazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle imprese agricole danneggiate che, al momento dell'evento, non avevano una copertura assicurativa per i danni da gelo.
  Ove ricorrano le condizioni di cui sopra, su proposta delle Regioni territorialmente competenti, potranno quindi essere attivate le misure compensative a favore delle imprese agricole.
  Evidenzio inoltre, che per superare le difficoltà legate ai sempre più frequenti eventi avversi legati al cambiamento climatico in corso, che impattano ormai a livello continentale, è all'esame, per la prossima programmazione dei fondi comunitari relativi allo sviluppo rurale, uno nuovo strumento di intervento «ex ante» sotto forma di fondo di mutualizzazione nazionale, cui potranno accedere tutte le imprese agricole, in grado di intervenire in caso di eventi catastrofali, come quello segnalato dagli interroganti.
  Infine con il prossimo piano di gestione dei rischi 2022, si valuteranno eventuali modifiche finalizzate a migliorare l'efficacia dello strumento assicurativo, aumentandone la capacità assuntiva, favorendo innanzitutto l'allargamento della base assicurata e cercando di facilitare la riassicurazione dei rischi da parte delle compagnie assicurative, anche indirizzando opportunamente il fondo di riassicurazione gestito da Ismea.