ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05851

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 495 del 27/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: NOJA LISA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 27/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/04/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/04/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/04/2021
Stato iter:
12/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2021
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/05/2021
Resoconto NOJA LISA ITALIA VIVA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/04/2021

DISCUSSIONE IL 12/05/2021

SVOLTO IL 12/05/2021

CONCLUSO IL 12/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05851
presentato da
NOJA Lisa
testo di
Martedì 27 aprile 2021, seduta n. 495

   NOJA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   le Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2 del Ministero della salute individuano le fasce di popolazione estremamente vulnerabili, a cui deve essere garantita una vaccinazione prioritaria;

   mentre le persone considerate prioritarie in funzione dell'età risultano facilmente identificabili attraverso dei parametri oggettivi, per le regioni risulta meno immediato individuare le persone con le patologie elencate nella Tabella 1 delle Raccomandazioni;

   tali criticità derivano da problematiche legate all'aggiornamento dei dati in possesso delle regioni o ai flussi di mobilità sanitaria interregionale dei pazienti e, soprattutto, dalle diverse tipologie di esenzione associate alle persone fragili che – a parità di patologia – possono avere a disposizione codici di esenzione differenti, quali il codice di patologia, di invalidità o di reddito;

   per tale ragione, l'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e la sua Fondazione (Fism) si sono rese disponibili a supportare le istituzioni nazionali e locali nell'implementazione del Piano vaccinale, garantendo loro accesso agli oltre 70.000 record contenuti nel Registro italiano della sclerosi multipla, strumento nato nel 2015 e progressivamente sviluppato dalla Fism grazie ad uno specifico progetto di ricerca scientifica realizzato in collaborazione con l'università di Bari e la rete dei centri clinici per la sclerosi multipla (con oltre 150 centri coinvolti sull'intero territorio nazionale) che raccoglie informazioni per l'individuazione di persone con sclerosi multipla e la storia della malattia, l'indicazione delle terapie farmacologiche seguite da ciascun paziente (e quindi particolari necessità nelle tempistiche di vaccinazione), il livello di disabilità, il centro clinico di riferimento, e altro;

   tali dati, sulla base del consenso raccolto presso gli interessati, possono essere infatti impiegati non soltanto per gli stretti fini di ricerca scientifica, ma anche per finalità di sanità pubblica e quindi concorrere, da subito, ad una decisa accelerazione del processo di vaccinazione per questa categoria di soggetti estremamente vulnerabili, stimati in 130.000 sull'intero territorio nazionale;

   l'utilizzo del Registro – da parte delle amministrazioni regionali e a livello aziendale – in stretta collaborazione con la rete dei centri clinici per la sclerosi multipla, potrebbe, quindi, supportare in modo sostanziale le regioni nell'individuazione dei soggetti «estremamente vulnerabili» e dei loro conviventi, nell'ipotesi di pazienti in trattamento con terapie biologiche e immunodepressive, superando le criticità legate alla non uniforme applicazione del codice di esenzione per patologia e alla mobilità sanitaria precedentemente illustrate;

   la corretta individuazione di tale tipologia di persone ad elevata fragilità permetterebbe, inoltre, di attenuare l'attuale diseguaglianza di trattamento tra persone residenti in regioni diverse, garantendo un equo accesso alla prevenzione in tutto il territorio nazionale – valorizzando esperienze collaborative già in corso tra enti di ricerca no profit, associazioni del terzo settore, reti di patologia, cittadini, e mettendo a sistema big data già disponibili anche ai fini del piano vaccinale –:

   se il Governo intenda adottare iniziative, per quanto di competenza volte a valorizzare esperienze come quella del Registro italiano della sclerosi multipla, anche fornendo alle regioni un elenco di indicazioni dettagliate in merito alle modalità attraverso cui – mediante la collaborazione attiva con la Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism) e la rete dei centri clinici – si proceda ad individuare in modo efficace e tempestivo le persone con sclerosi multipla che hanno diritto ad una vaccinazione prioritaria ai sensi delle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti Sars-CoV-2.
(5-05851)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05851

  Come noto, il Ministro della salute ha presentato le linee guida del Piano strategico dell'Italia per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 al Parlamento il 2 dicembre 2020 ottenendo l'approvazione.
  Il 16 dicembre 2020 è stata fornita un'informativa sul documento «Vaccinazione anti-Sars-CoV-2/COVID-19 - Piano strategico - Elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale», alla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provincie Autonome di Trento e di Bolzano.
  Con decreto ministeriale del 2 gennaio 2021 è stato adottato il documento «Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS».
  Con decreto ministeriale del 13 marzo 2021 è stato approvato il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 costituito dal documento recante «Elementi di preparazione della strategia vaccinale», di cui al decreto 2 gennaio 2021 nonché dal documento recante «Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19» del 10 marzo 2021. In questo documento vengono definite ulteriori categorie prioritarie (oltre alle prime categorie già indicate nel decreto ministeriale del 2 gennaio) sulla base di criteri di rischio ed età. Vengono inoltre considerate prioritarie, a prescindere dall'età e dalle condizioni patologiche, le seguenti categorie: personale docente e non docente, scolastico e universitario. Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali.
  Le raccomandazioni inoltre prevedono che, tenendo conto delle priorità e delle indicazioni relative all'utilizzo dei vaccini disponibili e delle esigenze logistico-organizzative, possa procedere in parallelo:

   la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità e ove previsto dalle specifiche indicazioni in tabella 1 e 2, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari;

   il completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione;

   il completamento della vaccinazione del personale docente e non docente, scolastico e universitario, delle Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e altre comunità residenziali;

   la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79 e, a seguire, quella dei soggetti di età dai 60 ai 69 anni.

  Il Commissario straordinario con ordinanza n. 3/2021 ha disposto che, in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione di SARS-CoV-2, ciascuna regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente, ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella regione o provincia autonoma.
  Inoltre, il 30 marzo 2021 il Commissario straordinario ha emanato l'ordinanza n. 4/2021 al fine di migliorare la prenotazione delle vaccinazioni ed evitare l'eventuale spreco di dosi. La strategia, di tipo adattativo e flessibile, terrà conto di nuove esigenze e di nuovi fattori, e potrà essere modificata secondo le necessità.
  Si ricorda, altresì, che l'ordinanza del Commissario Straordinario n. 6 del 9 aprile 2021 è intervenuta per ribadire l'ordine prioritario della vaccinazione anti COVID-19 secondo le fasce di età e lo stato di salute dei soggetti, in base a quanto già previsto dal Piano Vaccinale Nazionale, allo scopo di garantire un quadro omogeneo delle azioni intraprese in tutto il territorio nazionale.
  A perfezionamento delle misure sopra richiamate, e per garantire sull'intero territorio nazionale il pieno rispetto di tutti i principi di omogeneità di azione sottesi all'Ordinanza n. 6/2021, in data 20 aprile 2021 il Commissario Straordinario ha provveduto ad indirizzare una specifica nota a tutti i presidenti delle regioni e province autonome, richiamando la loro attenzione sulla necessità del puntuale rispetto delle varie prescrizioni riportate nel Piano Vaccinale Nazionale e nelle Ordinanze emanate dalla stessa Struttura Commissariale, con il precipuo intento di assicurare la necessaria omogeneità di intervento per l'efficace contrasto alla pandemia da COVID-19.
  Con particolare riferimento alla questione sollevata dall'On. interrogante, si ribadisce che tali categorie sono già inserite nel novero dei soggetti da vaccinare con priorità, alla luce di quanto fin qui illustrato.
  Tuttavia, è auspicabile che le regioni implementino la collaborazione, che è già in atto, con le fondazioni, associazioni e reti dei centri clinici a cui afferiscono pazienti che rientrano nelle categorie prioritarie per la vaccinazione anti COVID-19, anche ricorrendo all'utilizzo di un database messo a disposizione della Fondazione per la platea dei malati in esame.
  Ciò permetterebbe di ottimizzare l'offerta vaccinale, in particolare attraverso il coinvolgimento dei centri clinici per effettuare la vaccinazione stessa, favorendo quindi la vaccinazione dei soggetti prioritari per condizione clinica.