ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05842

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 493 del 23/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 23/04/2021
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 23/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 23/04/2021
Stato iter:
12/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2021
Resoconto MULE' GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 12/05/2021
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/04/2021

DISCUSSIONE IL 12/05/2021

SVOLTO IL 12/05/2021

CONCLUSO IL 12/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05842
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Venerdì 23 aprile 2021, seduta n. 493

   FERRO, DEIDDA e GALANTINO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la tragedia della Meloria, il disastro aereo accaduto il 9 novembre 1971 nelle secche della Meloria, un tratto di mare situato a circa 7 chilometri al largo di Livorno, in Toscana, rappresenta il più grave incidente occorso alle forze armate italiane dalla fine della seconda guerra mondiale;

   nell'ambito dell'esercitazione militare Nato denominata «Cold Stream», svoltasi in Sardegna nel novembre 1971, era previsto il decollo di nove aerei militari Lockheed C.1 Hercules ed un Hawker Siddeley Andover, tutti britannici, dall'aeroporto di Pisa-San Giusto, per effettuare un lancio di paracadutisti italiani sulle zone di operazione. L'Hercules della Royal Air Force, matricola XV216, appartenente al No.24 Squadron di Lyneham, si inabissò al largo della costa livornese all'alba del 9 novembre 1971, con a bordo 6 militari britannici dell'equipaggio e i 46 paracadutisti italiani della 6a compagnia «Draghi», tutti periti nell'incidente;

   nell'ambito di questa tragedia, le cui cause non sono mai state accertate, tra i 46 paracadutisti caduti, ad alcuni è stato riconosciuto lo status di vittima del dovere, mentre per altri, come nel caso del caporalmaggiore Giuseppe Iannì, è stato incomprensibilmente escluso;

   come denunciato dai legali della famiglia del Caporalmaggiore Iannì, si è di fronte a «un'evidente situazione di iniquità e diseguaglianza, rispetto ai familiari degli altri paracadutisti», molti dei quali inseriti nell'elenco delle «vittime del dovere», ma non Giuseppe Iannì che compare solo come «vittima del dovere equiparata»;

   l'articolo 5 della legge 3 agosto 2004, n. 206 prevede la concessione di uno speciale assegno vitalizio, non reversibile di euro 1.033,00 mensili, soggetto alla perequazione automatica di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 503 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni, a decorrere dal 26 agosto 2004, a favore dei superstiti delle vittime di atti di terrorismo;

   l'articolo 2, commi 105 e 106, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ha esteso, a decorrere dal 1° gennaio 2008, i benefìci di cui all'articolo 5, commi 3 e 4, della citata legge n. 206 del 2004, alle vittime del dovere, agli equiparati ed ai loro famigliari superstiti;

   la legge 23 novembre 1998, n. 407, ed in particolare l'articolo 2, prevede la concessione di un assegno vitalizio non reversibile, avente natura di indennizzo ed esente dall'Irpef, a favore dei superstiti e delle vittime di azioni terroristiche che abbiano subito una invalidità permanente non inferiore ad un quarto della capacità lavorativa;

   la legge 23 dicembre 2005, n. 266 ed in particolare l'articolo 1, commi 563, 564, 565, reca i criteri per la progressiva estensione delle provvidenze già previste in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo, in favore di tutte le vittime del dovere e delle categorie alle stesse equiparate, nonché dei familiari superstiti –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare in ordine ai fatti esposti in premessa, per garantire che il caporalmaggiore Giuseppe Iannì venga inserito a pieno titolo nell'elenco delle vittime del dovere, portando un po' di pace e il riconoscimento del previsto assegno vitalizio ai familiari superstiti;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per celebrare, con i dovuti onori, il 50° anniversario della Sciagura della Meloria.
(5-05842)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-05842

  Con l'interrogazione in esame l'Onorevole interrogante, nel ricordare in premessa il disastro aereo avvenuto in data 9 novembre 1971 nelle secche della Meloria, chiede di conoscere quali iniziative di competenza il Ministro della difesa intenda adottare per garantire che il caporalmaggiore Giuseppe Iannì venga inserito nell'elenco delle vittime del dovere e, conseguentemente, venga riconosciuto l'assegno vitalizio ai familiari superstiti.
  A premessa della risposta occorre precisare che la Difesa è pienamente consapevole della dolorosa perdita subita dalle sorelle IANNÌ, così come è intuibile il legittimo affidamento derivante dagli esiti delle prime sentenze, favorevoli ai familiari del militare defunto, che hanno ingenerato aspettative di natura economica.
  Tuttavia, senza dover ripercorrere, in questa sede la complessa vicenda processuale e solo al fine evidenziare gli aspetti salienti della questione trattata, occorre partire dalla sentenza n. 22753/2018 della Corte di cassazione, in data 3 luglio 2018, la quale, in accoglimento dei ricorsi proposti dalle Amministrazioni costituite (Ministero della difesa e degli interni), pur confermando lo status di «vittima del dovere» nei confronti del de cuius, con riferimento alla questione attinente al riconoscimento in favore delle sorelle del caporalmaggiore Iannì quali «familiari superstiti di vittime del dovere», ha ritenuto di non poter accogliere tale istanza in quanto, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 466 del 1980, non rilevavano le condizioni per essere considerate conviventi a carico.
  Nello specifico, la Suprema Corte ha stabilito che «il riconoscimento dei benefici anche a germani non conviventi né a carico determinerebbe il venir meno del carattere assistenziale dei benefici, così come affermato da questa Corte».
  Anche con riferimento alla «evidente situazione di iniquità e disuguaglianza rispetto ai familiari degli altri paracadutisti» di cui è menzione nell'atto, la Corte di cassazione ha avuto modo di stabilire che «non sembra ipotizzabile il pericolo di una violazione dell'articolo 3 della Costituzione nella previsione di diverse platee di superstiti beneficiari in relazione alle differenti categorie considerate dal legislatore. Appare difficile, infatti, un confronto sulla base del principio di uguaglianza, considerato che si tratta di erogazioni speciali previste per determinate categorie, portatrici di diritti posti a presidio di differenti valori, sia pure di rilevanza costituzionale».
  Sebbene le sorelle del caporalmaggiore Giuseppe Iannì abbiano formulato istanza di revocazione della citata sentenza n. 22753/2018, la stessa Corte di cassazione – nell'anno 2020 – sulla base del presupposto che l'accertamento della «non convivenza e del non risultare a carico» fosse un dato già acquisito dal Giudice di appello, ha dichiarato l'istanza inammissibile. Queste argomentazioni descrivono un quadro generale in cui l'operato dell'Amministrazione militare appare scevro da profili di illegittimità.
  Tuttavia, a conclusione dell'intervento, il Governo – nell'esprimere la piena partecipazione al lutto e al dolore subito dai familiari a seguito del triste evento – intende sin d'ora manifestare disponibilità a considerare con attenzione le eventuali future istanze dei familiari, pur nei limiti oggettivi derivanti dal giudicato formatosi in materia.
  Infine, circa le iniziative che saranno adottate in occasione del 50° anniversario della sciagura della Meloria, si rappresenta che ogni anno il 187° Reggimento paracadutisti «Folgore» ricorda la sciagura, unitamente ai familiari dei caduti italiani e britannici e alle autorità locali, con una funzione religiosa dedicata, con la deposizione di una corona presso i monumenti siti al «cimitero museale» di Livorno e nella città di Livorno e con un lancio di paracadutisti in mare nelle acque della Meloria.
  Ed anche per l'anno in corso, sebbene debitamente commisurate alla situazione sanitaria emergenziale in atto, è intendimento svolgere le stesse iniziative, ponendo l'adeguata attenzione per la particolare e sentita ricorrenza.