ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05784

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 488 del 16/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: FRASSINETTI PAOLA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2021
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2021
ALBANO LUCIA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2021
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 15/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05784
presentato da
FRASSINETTI Paola
testo di
Venerdì 16 aprile 2021, seduta n. 488

   FRASSINETTI, CIABURRO, BUCALO, ALBANO e VINCI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   a seguito del concorso per dirigenti scolastici 2017, circa duemilaquattrocento (2400) ricorrenti hanno lamentato non poche irregolarità e contraddizioni della procedura selettiva in parola, annullata, in primo grado, con sentenze n. 08655/2019 e 08670/2019. Il Tar capitolino, infatti, aveva rilevato la presenza di tre commissari versanti in condizione di incompatibilità per aver svolto, contrariamente a quanto disposto dal regolamento di cui al decreto ministeriale n. 138 del 2017, il duplice ruolo di formatore e commissario;

   il concorso è stato oggetto di varie inchieste giornalistiche che, nel corso dei mesi, hanno portato alla luce numerose contraddizioni, fatti e circostanze che non si addicono certo ad una procedura selettiva pubblica, come hanno rilevato L'Espresso, Repubblica, La Verità, Il Giornale, Le Cronache di Napoli e Caserta, Il Tempo e altri;

   il 12 gennaio 2021 il Consiglio di Stato, con sentenza n. 395 ha ribaltato l'annullamento disposto in primo grado, ritenendo che il concorso sia da ritenersi regolare;

   a fronte dell'esistenza di sentenze esecutive e passate in giudicato che dispongono (ultima, in ordine di tempo la sentenza n. 00587/21 del Consiglio di Stato) l'ostensione di tutta la documentazione relativa alla procedura concorsuale (verbali di correzione, griglie di valutazione ed elaborati dei candidati vincitori), il Ministero ad oggi non ha proceduto alla consegna dei documenti. Gravissime irregolarità nei compiti e nelle loro valutazione sono state già evidenziate dalla stampa nazionale (per tutti L'Espresso 31 maggio 2019 – «Concorso presidi, uno scandalo tutto italiano») a seguito dell'analisi di un campione di compiti (circa 400 su un totale di 3975) consegnati dal Ministero ad un comitato di docenti ricorrenti;

   tra le numerose questioni sollevate nel merito dell'espletamento del concorso spicca l'oggettiva disparità di trattamento dovuta, tra l'altro, alla distribuzione territoriale delle commissioni, che ha di fatto danneggiato la legittima aspirazione dei concorrenti a partecipare ad una procedura selettiva equa e trasparente. In molti elaborati dei vincitori, come la stampa nazionale ha avuto modo di verificare, spiccano voti gonfiati, inventati e attribuiti a risposte incomplete o addirittura mai date come pure quei voti bassissimi a risposte articolate e complete di candidati non ammessi all'orale che si contrappongono alle valutazioni positive date a risposte di sole quattro righe. Altra questione emersa è quella relativa alla griglia di valutazione delle prove scritte cambiata tre mesi dopo lo svolgimento della seduta d'esame nella nota seduta plenaria del 25 gennaio 2019;

   ulteriore doglianza riguarda l'utilizzo del software Cineca, per gli enormi problemi di funzionalità rilevati, come, ad esempio, il mancato salvataggio dei compiti di molti candidati che, secondo il bando, doveva essere automatico. Tale software era già stato oggetto di una sentenza del Tar Lazio (n. 2513/17 cosiddetta sentenza Cipriani) in occasione del concorso docenti 2016, nella quale il giudice aveva dichiarato illegittimo l'utilizzo del software, proprio in quanto non consentiva il salvataggio automatico dei dati trascritti. Varie perizie di parte, a quanto consta all'interrogante, avrebbero rilevato, inoltre, ulteriori anomalie, come la mancanza di metadati nei file creati dalle sottocommissioni e la potenziale violazione dell'anonimato, così come diverse anomalie riscontrate sulla parte di codice sorgente consegnata dal Ministero ai periti –:

   se non intenda adottare iniziative quanto di competenza, per dare seguito alle richieste di trasparenza dei ricorrenti e predisporre l'immediata ostensione degli atti e della documentazione tutta relativa alla procedura concorsuale in parola, fino al codice sorgente Cineca, in modo da consentire loro un adeguato diritto alla difesa e tutelare la trasparenza dell'azione amministrativa.
(5-05784)