ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05762

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 485 del 13/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: BENEDETTI SILVIA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 13/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOMBARDO ANTONIO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 13/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 13/04/2021
Stato iter:
14/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/04/2021
Resoconto LOMBARDO ANTONIO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI
 
RISPOSTA GOVERNO 14/04/2021
Resoconto CENTINAIO GIAN MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 14/04/2021
Resoconto LOMBARDO ANTONIO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/04/2021

SVOLTO IL 14/04/2021

CONCLUSO IL 14/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05762
presentato da
BENEDETTI Silvia
testo di
Martedì 13 aprile 2021, seduta n. 485

   BENEDETTI e LOMBARDO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   con nota n. 0137532 del 23 marzo 2021, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali avanzava una nuova proposta di ripartizione dei fondi assegnati all'Italia nel settore dello sviluppo rurale (Fondo Feasr) per gli anni 2021-2022;

   nel corso della seduta della Commissione politiche agricole della Conferenza Stato-regioni del 30 marzo 2021, la regione Siciliana con Calabria, Puglia, Basilicata, Umbria e Campania, esprimeva pieno dissenso in ordine alla proposta ministeriale;

   i criteri per la ripartizione dei fondi Feasr individuati dal Ministero vengano definiti «oggettivi», in grado di allocare le risorse in maniera equa fra tutte le regioni: tale principio – già utilizzato per l'applicazione delle risorse assegnate per il de minimis – è destinate a soddisfare esigenze emergenziali volte al risarcimento di un danno. Le risorse del Feasr, invece, sono esclusivamente destinate a colmare il divario tra le aree più ricche ed evolute e quelle più povere e marginali;

   è essenziale ricercare nuovi criteri «idonei» a rispondere agli obiettivi generali dello sviluppo rurale e non utilizzare criteri di riparto che tengano conto del peso della produzione lorda vendibile, privilegiando soltanto quelle regioni che possono contare su risorse proprie e ove si concentrano le principali produzioni agricole nazionali;

   dalla proposta sembrerebbe non emergere alcun elemento di analisi globale della totalità dei fondi Pac (I e II pilastro): manca una valutazione tecnica e/o politica dell'impatto economico-sociale sui territori agricoli e rurali del Paese;

   dal punto di vista economico, la proposta determinerebbe un impatto preoccupante sul piano finanziario dei piani di sviluppo rurali delle regioni del Sud, con una perdita di risorse finanziarie pari a euro 407.407.433;

   la proposta ministeriale di riparto per il biennio di transizione toglierebbe dalla disponibilità delle regioni più svantaggiate le risorse ad esse destinate, indirizzandole verso i territori più sviluppati: ciò aumenterebbe il divario tra i territori agricoli e rurali e, al contempo, produrrebbe un effetto penalizzante nei confronti del comparto agricolo delle regioni del Sud con impatti preoccupanti sulla tenuta economico-sociale dei territori rurali –:

   quali chiarimenti il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda fornire su quanto esposto in premessa.
(5-05762)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05762

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, rilevo in premessa che la questione del riparto dei fondi assegnati all'Italia nel settore dello sviluppo rurale per gli anni 2021-2022 è stata esaminata per la prima volta dalla Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle regioni e Province a partire dal mese di dicembre 2020.
  Dopo un lungo e complesso negoziato che ha visto protagoniste unicamente le regioni, il Presidente della Conferenza delle regioni e Pubblica amministrazione, nel prendere atto dell'inconciliabilità delle posizioni, lo scorso 11 marzo 2021 ha proposto un confronto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, cui sono state sottoposte due diverse posizioni: una basata sull'utilizzo di «criteri oggettivi», l'altra sul mantenimento dei «criteri storici». Ci tengo peraltro a precisare che, a differenza di quanto riferito in premessa dall'interrogante, i criteri di allocazione sono stati definiti «oggettivi» dalle regioni proponenti e non dal Ministero, che si è solo limitato a riportare i nomi dei due position paper senza con ciò attribuire giudizi di valore.
  Il coinvolgimento del Ministero viene pertanto richiesto in un momento particolarmente sensibile legato, da un lato, alla tensione creatasi sulla questione e, dall'altro, alla necessità di raggiungere un accordo in tempi strettissimi, per consentire alle regioni stesse di finalizzare le modifiche dei rispettivi Programmi di sviluppo rurale, da presentare alla Commissione europea per l'approvazione nel più breve tempo possibile.
  La tempistica per giungere ad un accordo risulta, pertanto, un fattore limitante e particolarmente sfidante, in considerazione del fatto che, in occasione dell'accordo sul riparto delle risorse Feasr per il periodo 2014-2020, la Conferenza Stato-regioni aveva deciso di superare i cosiddetti criteri storici, a conclusione del periodo di programmazione medesimo.
  In tale contesto, il Ministro delle politiche agricole ha avanzato una proposta di riparto che tende a valorizzare entrambe le posizioni rappresentate, basata sull'utilizzo di ambedue i criteri, anche se diversamente ponderati nei due esercizi presi a riferimento; con ciò tenendo ben presente che le finalità del Feasr sono di più ampio respiro rispetto a quelle di mera correzione degli squilibri territoriali cui ambisce, invece, un altro fondo strutturale che è il Fesr.
  Nonostante tale tentativo di mediazione, al momento non è stato ancora possibile raggiungere un accordo.