ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05727

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 484 del 12/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: SURIANO SIMONA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 12/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EHM YANA CHIARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 12/04/2021
SARLI DORIANA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 12/04/2021
LOMBARDO ANTONIO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 12/04/2021
TESTAMENTO ROSA ALBA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 22/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 12/04/2021
Stato iter:
07/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/09/2021
Resoconto CENTINAIO GIAN MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 07/09/2021
Resoconto SURIANO SIMONA MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/04/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/04/2021

DISCUSSIONE IL 07/09/2021

SVOLTO IL 07/09/2021

CONCLUSO IL 07/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05727
presentato da
SURIANO Simona
testo presentato
Lunedì 12 aprile 2021
modificato
Giovedì 22 aprile 2021, seduta n. 492

   SURIANO, EHM, SARLI, LOMBARDO, TESTAMENTO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   la politica agricola europea 2014/2020 è stata prorogata transitoriamente per gli anni 2021-2022 e con essa è stato emanato un regolamento transitorio che stabilisce le disposizioni transitorie per assicurare la continuità dei pagamenti agli agricoltori per il 2021 e il 2022, fino all'applicazione del nuovo quadro giuridico Pac che inizierà il 1° gennaio 2023;

   il regolamento transitorio dispone esplicitamente che gli attuali piani regionali per lo sviluppo rurale possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2022 e che le misure in essi previste si baseranno sugli attuali strumenti;

   per l'assegnazione dei fondi Feasr 2021-2022 sono sostanzialmente emerse due proposte:

    1. mantenimento dei criteri storici, proposto da 6 regioni, in quanto proroga della programmazione 2014-2020;

    2. elaborazione di nuovi criteri, sostenuta da 15 regioni, con l'obiettivo di introdurre criteri oggettivi che poggiano su paramenti di ponderazione in gran parte utilizzati anche per il riparto degli aiuti de minimis;

   vi è l'esigenza di addivenire al più presto ad un accordo sul riparto dei fondi Feasr per non pregiudicare la possibilità di modifica dei vari programmi di sviluppo rurale in tempo utile per consentire alla Commissione europea di approvarli;

   il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha proposto alla Conferenza Stato-regioni e alla Commissione politiche agricole il criterio basato per il 70 per cento sullo storico e per il 30 per cento su parametri oggettivi per il 2021 e viceversa per il 2022;

   dal passaggio dai criteri storici all'adozione dei parametri oggettivi alcune regioni (soprattutto quelle del Mezzogiorno) subirebbero gravi perdite in percentuale di fondi destinati (in particolare, la Campania passerebbe dall'attuale 11,79 per cento di fondi Feasr destinati al 7,60 per cento, mentre la regione siciliana passerebbe dall'attuale 14,21 per cento al 10,40 per cento);

   la Pac si compone di due pilastri: il primo è rivolto a tutte le aziende in proporzione della propria estensione e attribuisce una integrazione al reddito tanto più significativa quanto maggiore è la dimensione dell'azienda, mentre il secondo pilastro, lo sviluppo rurale, ha lo scopo principale di mantenere la vitalità delle aziende agricole rurali, combattere lo spopolamento, frenare l'erosione e aumentare le quote di aziende che possono reggere l'impatto con il mercato;

   se si adottassero i criteri oggettivi si avrebbe il paradosso di trasferire ingenti risorse dalle regioni meno sviluppate alle più sviluppate e i criteri di ripartizione del Feasr 2021-2022 non possono non tener conto del rafforzamento delle aree ad alta ruralità, obiettivo strategico dei programmi europei;

   un altro obiettivo dichiarato dalla Commissione europea è quello di incrementare la quota di export ed allora occorrerebbe favorire le realtà che presentano le minori performance ed elevato gap infrastrutturale;

   il pilastro dello sviluppo rurale nasce perché da decenni la sola Pac da primo pilastro ha favorito l'esodo rurale, il divario tra Nord e Sud, il dissesto idrogeologico, la perdita di biodiversità, la desertificazione delle aree interne del nostro Paese, incendi e alluvioni e tanti disastri ambientali che vanno riparati anche con le risorse del Psr. Tutti elementi, questi, che i parametri oggettivi proposti dalle 15 regioni e suggeriti dal Ministero, ad avviso dell'interrogante, non tengono minimamente in considerazione, oltre ad essere in contrasto con i goals dell'Agenda Onu 2030 –:

   se, alla luce delle difficoltà riscontrate nell'individuare i criteri di ripartizione dei fondi Feasr per il periodo transitorio 2021-2022, il Governo intenda proporre i criteri storici sinora adottati dalla programmazione 2014-2020 o nuovi ed ulteriori criteri che siano rispettosi degli obiettivi della Pac della politica di sviluppo rurale e degli obiettivi dell'agenda 2030;

   se e quali iniziative il Governo intenda adottare per eliminare o ridurre il gap infrastrutturale e produttivo delle regioni del Mezzogiorno, in considerazione della percentuale del 34 per cento dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destinata a ridurre le differenze strutturali tra Nord e Sud della nostra penisola.
(5-05727)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 settembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05727

Signor Presidente, onorevoli Senatori,

  riguardo alla tematica rappresentata, concernente le modalità di ripartizione dei FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) destinati alle Regioni e Province autonome per il periodo transitorio 2021 e 2022, è opportuno riesaminare brevemente ciò che è accaduto negli ultimi mesi.
  Da un lato, 6 regioni del Centro-Sud, richiedevano l'applicazione dei criteri storici, dall'altro, 13 regioni e 2 province autonome del Centro-Nord, chiedevano di applicare nuovi criteri, cosiddetti oggettivi, sulla base di un accordo del gennaio 2014, che stabiliva che l'applicazione dei criteri storici doveva valere esclusivamente per l'ultima programmazione 2014-2020.
  Purtroppo, però, non si è riusciti a trovare un'intesa in Conferenza Stato-Regioni.
  Come previsto dalla pertinente normativa, il Ministro ha portato la questione all'attenzione del Consiglio dei ministri, che, nella riunione del 17 giugno 2021, ha approvato, con delibera, il riparto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEARS), relativo agli anni 2021 e 2022, in sostituzione della Conferenza Stato-Regioni.
  Al fine di garantire il riequilibrio finanziario, a seguito del riparto delle risorse relative al FEASR per il biennio 2021 e 2022, nella stessa riunione è stato approvato il decreto-legge che istituisce un Fondo compensativo a tutela di quelle Regioni che, nel nuovo criterio di riparto, hanno meno fondi.
  Pertanto, sono stati aggiunti circa 92,7 milioni di euro alle risorse FEASR già stabilite per le Regioni e le Province autonome, e pari complessivamente ad oltre 3 miliardi di euro, quale quota di cofinanziamento nazionale.
  Vengono così superati i criteri storici, come sancito dalla Conferenza delle Regioni nel 2014, al termine del settennato, senza arrecare alcuna perdita per le Regioni del Sud.
  Resta confermata la proposta di riparto del Ministero delle Politiche agricole che prevede, nel primo anno, il 2021, il 90 per cento dei criteri storici e il 10 per cento dei criteri oggettivi; il secondo anno, invece, il 70 per cento di criteri storici e il 30 per cento di criteri oggettivi.
  Nello specifico, le assegnazioni al Fondo tra le Regioni, interessate al decreto-legge, sono così ripartite: Basilicata 5.631.737,89 euro; Calabria 1.398.759,55 euro; Campania 40.165.463,37 euro; Sicilia 26.449.625,25 euro; Umbria 19.071.869,23 euro per un Totale di 92.717.455,29 euro.
  Con riferimento alla questione relativa alla riduzione del gap infrastrutturale e produttivo delle Regioni del Mezzogiorno, questo Ministero ha ottenuto, nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l'inserimento di specifiche misure tese a favorire la transizione verde e digitale, attraverso il sostegno di investimenti finalizzati a migliorare la sostenibilità della produzione primaria e delle filiere agroalimentari, ittiche e forestali; l'efficientamento energetico e del sistema irriguo; il contrasto al dissesto idrogeologico; la produzione di energia rinnovabile; la digitalizzazione e l'innovazione dell'agricoltura e delle aree rurali.
  Tra le misure previste, assume particolare importanza la misura M2C1, destinata alla voce «Agricoltura sostenibile», con una dotazione complessiva di circa 3 miliardi di euro con rilevanti ricadute sugli investimenti per le Regioni del Mezzogiorno.
  Infine segnalo che la misura M2C4, relativa al progetto «Agrosistema irriguo», prevede una dotazione di 880 milioni di euro, di cui il 30 per cento destinati alle Regioni del Sud.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sviluppo rurale

politica agricola comune