ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05708

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
12/04/2021
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/04/2021

RITIRATO IL 12/04/2021

CONCLUSO IL 12/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05708
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   PASTORINO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il comparto marittimo e della logistica risulta di grande importanza strategica nazionale contribuendo al Pil, in considerazione dell'intera filiera in grado di attivare, per quasi il 10 per cento. I porti italiani producono un gettito fiscale di oltre 15 miliardi annui e il sistema trasportistico e logistico determina in modo decisivo la competitività delle aziende nostrane sui mercati internazionali;

   in base ai dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 2019, il trasporto marittimo ha inciso fortemente sugli scambi commerciali italiani, per il 50 per cento nell'export e il 61,8 per cento nell'import, staccando di netto i trasporti aerei, su ferro e su gomma. Nonostante ciò, le aziende di brokeraggio impegnate nell'attività di noleggio e compravendita delle navi sono a rischio collasso. La Federazione nazionale degli agenti raccomandatari marittimi e mediatori marittimi (Federagenti) denuncia: «in dieci anni diverse decine di aziende sono uscite di scena e diverse centinaia di posti di lavoro ad alta qualificazione professionale sono andati persi»;

   il Presidente di Federagenti, Alessandro Santi, sottolinea come si sia creato un circolo vizioso nel quale i grandi caricatori escludono le società nazionali di brokeraggio, scavalcate da parte di concorrenti esteri che sul mercato domestico possono competere con minori vincoli ma anche minori garanzie per i clienti, erodendo il potere contrattuale e di controllo dei player industriali del Paese e la storica propensione italiana alla formazione e all'impiego dei giovani che, in numero crescente, o emigrano o cercano impiego presso i caricatori, con il risultato di indebolire quello che era un fiore all'occhiello dello shipping nazionale e mediterraneo;

   inoltre, tenendo conto che il 75 per cento degli scambi commerciali dell'Unione europea e il 30 per cento del trasporto di merci all'interno dell'Unione europea avvengono via mare, va rilevato che non solo le grandi aziende italiane, fra cui parrebbero potersi annoverare anche quelle a partecipazione statale quali Eni, Saipem, Enel etc., non si avvalgono del lavoro dei broker marittimi nazionali ma altri Paesi dell'Unione europea, ad esempio la Spagna con REPSOL, agevolano i broker del loro territorio determinandosi così una doppia sofferenza da parte degli intermediari italiani sia sul mercato nostrano sia su quello estero;

   come spiega Federagenti, il trend negativo è anche «legato alla contrazione costante nel trasporto di alcune materie prime alla rinfusa (in primis il carbone) e, conseguentemente, dei noli, alla perdita del controllo da parte dei capitali italiani di attività strategiche industriali come quella della siderurgia sino alla contrazione nel numero delle compagnie di navigazione italiane impegnate nel trasporto di merci alla rinfusa»;

   anche Genova, che grazie al prezioso lavoro di Assagenti (Associazione agenti e mediatori marittimi) è ormai fra le poche realtà nazionali in grado di fornire una preparazione specialistica ai giovani che vogliano affacciarsi nell'ampio bacino della logistica e del trasporto marittimo e multimodale, accusa il colpo: nell'ultimo decennio il numero delle aziende di brokeraggio impegnate nell'attività di noleggio e compravendita delle navi si è quasi dimezzato e gli occupati ad alta specializzazione sono passati dai quasi 340 del 2010 agli attuali 220;

   al quadro descritto si aggiungono le gravi ripercussioni che la crisi pandemica di Covid-19 sta infliggendo, con una contrazione senza precedenti dell'attività economica a livello globale, incidendo sui principali indicatori internazionali economici, finanziari e marittimi: import-export, valore aggiunto, traffici portuali e logistici –:

   quali misure intenda adottare al fine di tutelare la categoria degli agenti e mediatori marittimi italiani sul piano nazionale ed europeo, anche alla luce del ruolo strategico che il comparto marittimo potrà rivestire nella ottimizzazione di buona parte degli investimenti relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un rilancio sostenibile dell'occupazione e dell'economia del nostro Paese.
(5-05708)