ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05705

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: BARATTO RAFFAELE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTINO ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2021
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2021
GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2021
CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2021
GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
08/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2021
Resoconto BARATTO RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2021
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 08/04/2021
Resoconto BARATTO RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2021

SVOLTO IL 08/04/2021

CONCLUSO IL 08/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05705
presentato da
BARATTO Raffaele
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   BARATTO, MARTINO, PORCHIETTO, GIACOMETTO, CATTANEO e GIACOMONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   a inizio aprile 2021 l'Istat ha reso noto che la pressione fiscale nel quarto trimestre del 2020, è stata pari al 52 per cento, in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, nonostante la riduzione delle entrate fiscali e contributive. Mentre, nell'intero 2020, si è attestata al 43,1 per cento del Pil, in aumento rispetto al 42,4 per cento del 2019;

   l'osservatorio Tasse locali di Confcommercio nel 2020 ha censito le delibere e i regolamenti di tutti i comuni capoluogo di provincia, oltre a più di 2.000 altri comuni di piccole e medie dimensioni, rilevando come su 110 capoluoghi di provincia e città metropolitane, quasi l'80 per cento dei comuni non ha ancora definito il nuovo metodo tariffario dell'Arera e nel 21 per cento dei comuni che lo hanno recepito, in più della metà dei casi (il 58 per cento) il costo della Tari è risultato in aumento, mediamente del +3,8 per cento. Di fatto, le attività economiche sono ridotte al minimo, ma aumenta la Tari;

   secondo le stime della Cgia di Mestre, nel ventennio 2000-2020, l'incremento della pressione fiscale è stato di 166 miliardi di euro, con un aumento degli introiti soprattutto per l'erario, anche per gli enti locali. Questi, infatti, sono passati dai 350,5 miliardi di euro del 2000 ai 516,5 miliardi di euro del 2019. Lo studio mostra che, in termini percentuali, si è trattato di un incremento del 47,4 per cento il 3,5 per cento in più rispetto all'incremento del Pil nazionale espresso in termini nominali, pari al 43,9 per cento;

   questi dati fanno il paio con il posizionamento del nostro Paese nell'annuale classifica «Revenue Statistics» stesa dall'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, secondo la quale l'Italia è al quinto posto tra i Paesi industrializzati per l'incidenza della pressione fiscale. Un primato di certo infausto;

   a fronte dei ristori, crediti d'imposta e contributi destinati a cittadini e imprese nei mesi di pandemia, lo Stato ha aumentato la propria pressione impositiva, vanificando nei fatti gli effetti delle misure di sostegno;

   nell'esporre le linee programmatiche del suo Governo il Presidente Draghi ha affermato: «Questo è l'anno in cui dare soldi e non chiederne» –:

   quali iniziative il Governo intenda adottare per bloccare, nel 2021, qualsiasi aumento della pressione fiscale e addivenire in tempi brevi ad una complessiva riforma del fisco che comporti un generale decremento del peso del fisco su cittadini e imprese.
(5-05705)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05705

  Con il documento in esame, gli Onorevoli interroganti chiedono quali iniziative il Governo intenda adottare per bloccare nel 2021 qualsiasi aumento della pressione fiscale, anche locale, e giungere in tempi brevi a una complessiva riforma del fisco che comporti un generale decremento del peso del fisco su cittadini e imprese.
  Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell'Amministrazione finanziaria, rappresento quanto segue.
  Giova preliminarmente evidenziare che in merito alla riforma del fisco le Commissioni riunite della Camera dei Deputati (VI Commissione finanze) e del Senato della Repubblica (6a Commissione finanze e Tesoro) hanno avviato da tempo un'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF e su altri aspetti dell'attuale sistema tributario.
  Il Governo è impegnato a realizzare un'ampia riforma della tassazione finalizzata a disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli ed acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Nella predisposizione della riforma si terrà conto anche delle risultanze dell'indagine conoscitiva richiamata.
  In merito poi alla pressione fiscale riguardante gli enti locali si deve sottolineare che questi ultimi in virtù dell'autonomia impositiva, loro riconosciuta anche a livello costituzionale, possono autonomamente utilizzare gli strumenti di cui dispongono per alleggerire il carico tributario su cittadini e imprese.