ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05692

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: CADEDDU LUCIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05692
presentato da
CADEDDU Luciano
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   CADEDDU. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la qualità di un latte e, di conseguenza, di un formaggio, dipende dalla razza di appartenenza dell'animale, dall'ambiente nel quale vive e dalla sua alimentazione. Ma è il trattamento termico a cui viene sottoposto che incide notevolmente sulle caratteristiche finali del latte e sulla qualità del formaggio nel caso in cui il latte venga utilizzato nella caseificazione; purtroppo in Italia sono rimasti pochi i produttori di formaggi artigianali da latte crudo. Questo perché negli ultimi anni sono stati favoriti processi di produzione caratterizzati dallo standard, dall'omologazione, dal vantaggio economico che hanno danneggiato il lavoro e la dedizione di quegli allevatori che invece hanno cercato di differenziarsi sul mercato per la qualità delle loro produzioni e non per la mera creazione di profitto; il formaggio a latte crudo è un prodotto di grande qualità, espressione di un territorio, fatto nel rispetto della natura, degli animali e dei consumatori; secondo il regolamento (UE) 835/2004, il latte crudo è il latte alimentare non sottoposto ad una temperatura superiore a 40 °C né ad un trattamento avente un effetto equivalente; tuttavia, risultano all'interrogante non poche segnalazioni da parte di produttori di formaggio con latte crudo secondo cui alcuni caseifici, in particolare nel territorio sardo e toscano, producono formaggio trasformando latte termizzato o pastorizzato e riportano in etichetta «formaggio prodotto da latte crudo»; ci si trova di fronte ad una pratica d'informazione estremamente scorretta nei confronti del consumatore, il quale si trova ad acquistare un prodotto che ha caratteristiche e composizione diverse da quelle che vengono dichiarate in etichetta. Infatti, se da un lato il processo di riscaldamento termico del latte consente il contenimento dei difetti del formaggio determinati da fermentazioni microbiche anticasearie, dall'altro riduce e modifica la popolazione batterica tipica del latte crudo e determina l'inattivazione di alcuni enzimi coinvolti nel processo di maturazione. Di conseguenza, l'utilizzo in caseificazione di latte sottoposto a trattamento termico porta ad un formaggio con caratteristiche chimiche e sensoriali differenti da quelle del formaggio da latte crudo; l'articolo 7, comma 1, lettera a), del regolamento (UE) N. 1169/2011, prevede, infatti, tra le pratiche leali d'informazione, quella di non indurre in errore il consumatore per quanto riguarda le caratteristiche dell'alimento e, in particolare, la composizione e il metodo di fabbricazione o di produzione. La violazione di tale pratica è sanzionata, tra l'altro, dall'articolo 3 del decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231; purtroppo, però, difficilmente vengono fatti controlli relativi a questo peculiare aspetto dell'etichettatura dei formaggi, a meno che tali formaggi non siano coperti da un disciplinare, come ad esempio il Grana Padano il cui disciplinare di produzione all'articolo 1 recita: «La denominazione di origine protetta GRANA PADANO si riferisce al formaggio prodotto durante tutto l'anno con latte crudo di vacca parzialmente decremato» ed il marker che evidenzia l'utilizzo di latte crudo è la presenza dell'enzima della fosfatasi alcalina (articolo 5, comma 14); dichiarare in etichetta l'utilizzo di latte crudo per la produzione di formaggi realizzati invece con latte trattato termicamente, oltre a comportare una scorretta informazione al consumatore, penalizza i piccoli produttori che fanno di un prodotto di qualità ed al tempo stesso di nicchia il loro unico strumento per rimanere sul mercato –:

   se il Governo intenda assumere iniziative volte a rendere più specifici i controlli riguardanti le tecniche analitiche adatte a verificare l'utilizzo di latte crudo, termizzato o pastorizzato per la produzione di formaggio;

   se intenda assumere iniziative atte a valorizzare il lavoro degli allevatori e dei casari, riconoscendo la qualità e la varietà delle loro produzioni.
(5-05692)