ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05684

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Data firma: 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
08/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2021
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2021
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 08/04/2021
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2021

SVOLTO IL 08/04/2021

CONCLUSO IL 08/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05684
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   LUPI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la situazione a Hong Kong è sempre più drammatica e repressiva delle libertà fondamentali della persona;

   un tribunale ha giudicato colpevoli nove noti attivisti, tra cui l'avvocato Martin Lee, 82 anni, e il magnate dei media Jimmy Lai, rappresentanti del movimento democratico dell'ex colonia britannica. L'accusa è di aver preso parte a un'assemblea non autorizzata durante le manifestazioni del 18 agosto 2019. Rischiano tutti fino a cinque anni di carcere. La quantificazione della condanna verrà comunicata il 16 aprile;

   la Cina ha approvato la riforma del sistema elettorale di Hong Kong, dando potere di veto a Pechino sulla scelta dei candidati allo scopo di assicurarsi che solo i candidati ritenuti idonei (i cosiddetti «patrioti») governino la città. Le modifiche riguardano il metodo di selezione del capo esecutivo di Hong Kong, il metodo di formazione del Consiglio legislativo e le sue procedure di voto. I candidati devono rispettare i requisiti di aderenza alla Legge fondamentale, che regola il rapporto tra l'ex colonia e la Cina, e attenersi alla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel giugno 2020;

   la riforma dà di fatto a Pechino il pieno possesso dell'ex colonia prima del 2047, a dispetto degli impegni presi con Londra con il passaggio della sovranità dei territori del 1997; per il presidente Usa Joe Biden fa parte di un più ampio attacco della Cina alla democrazia e ai diritti, compreso il trattamento delle minoranze musulmane nello Xinjiang –:

   quali iniziative diplomatiche intenda mettere in atto il Governo italiano a fronte di queste palesi violazioni degli accordi citati che costituiscono un attentato alla vita democratica e ai diritti fondamentali dell'uomo.
(5-05684)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05684

  Siamo molto preoccupati per l'erosione del principio «Un Paese, Due Sistemi» ad Hong Kong. La legge sulla sicurezza nazionale e la sua applicazione non sono conformi agli impegni internazionali sottoscritti dalla Cina, come non lo è la decisione dell'11 marzo dell'Assemblea Nazionale del Popolo a Pechino di intervenire sul sistema elettorale di Hong Kong riducendo ulteriormente gli spazi democratici e soffocando il pluralismo politico.
  L'Italia ha sostenuto con convinzione l'azione dell'Unione europea, nella consapevolezza della maggior incisività che l'UE può avere nel parlare con una sola voce, univoca e forte, in difesa dei principi fondamentali cui si ispirano il nostro sistema di valori e la nostra azione internazionale.
  Con questa stessa convinzione abbiamo aderito alla dichiarazione pronunciata il 12 marzo scorso a nome di 26 Paesi dell'Unione europea in occasione della 46ma sessione del Consiglio Diritti Umani. L'Italia ha anche sostenuto lo statement dei Paesi G7, lo stesso 12 marzo, volto a stigmatizzare, senza incertezze, le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali ad Hong Kong e a chiedere alle Autorità cinesi e di Hong Kong di porre fine alle persecuzioni non giustificate di quanti rivendicano il rispetto dello stato di diritto e dei valori democratici e difendono diritti e libertà, in azione coesa e congiunta con l'Unione europea.
  Sul piano dell'azione, l'Italia ha appoggiato sin dal luglio dell'anno scorso le iniziative a sostegno della società civile di Hong Kong. Con i partner europei condividiamo la necessità di dare ulteriori concreti segnali in tal senso, e ci aspettiamo che nuove decisioni siano assunte nei prossimi giorni dal Consiglio Affari Esteri dell'UE di aprile con l'obiettivo di rafforzare i nostri legami e ribadire la solidarietà con la società civile di Hong Kong.
  L'Italia ha sempre sostenuto con fermezza l'affermazione e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Lo abbiamo fatto e lo faremo contribuendo alla coesione europea, ma anche sul piano bilaterale, in tutte le occasioni di incontro e dialogo con le controparti cinesi. Siamo, infatti, convinti e consapevoli della necessità di avere – su tali valori fondamentali – un dialogo franco e trasparente, che non può e non deve contemplare arretramenti.