ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05682

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
08/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2021
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2021
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 08/04/2021
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2021

SVOLTO IL 08/04/2021

CONCLUSO IL 08/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05682
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il giornalista Gian Micalessin ha recentemente riportato all'attenzione dell'opinione pubblica la storia di quattro ragazzini uiguri a cui venne impedito anche dalle autorità consolari italiane il ricongiungimento con i genitori, rifugiati in Italia dal 2016 assieme agli altri figli;

   la vicenda inizia nel 2016 quando la donna incinta per la sesta volta e il marito lasciano lo Xinjang per evitare l'obbligo di aborto;

   le «misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo», come l'aborto forzato a cui sarebbe stata sottoposta la madre uigura rifugiata in Italia e la separazione delle famiglie, rientrano tra le pratiche individuate dalla risoluzione 260 delle Nazioni Unite «Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio» del 1948, ratificata dall'Italia e in vigore dal 2 agosto 1952;

   poco dopo la fuga dei genitori in Italia, il deterioramento della situazione nello Xinjang ha portato alla sparizione sia dei figli sia dei familiari a cui erano stati affidati. Solo nel 2019 la coppia è riuscita a tornare in contatto con i ragazzini e avviare le pratiche di ricongiungimento;

   a fine maggio 2020, i quattro minorenni non accompagnati uiguri riescono a lasciare lo Xinjiang e arrivare, nel termine legale di sei mesi, al Consolato italiano di Shanghai chiamato, in base ai nulla-osta sul ricongiungimento della Prefettura di Latina, ad emettere i visti per l'Italia;

   raggiunta Shanghai, i minorenni non sono riusciti a superare i controlli di sicurezza per l'accesso al palazzo del Consolato italiano e sono stati indirizzati verso un'agenzia esterna, delegata al rilascio visti, che ha respinto la richiesta sostenendo di non trovare riferimenti nei terminali e ha invitato i quattro minorenni uiguri a rivolgersi al Consolato di Pechino;

   la madre ha denunciato che i quattro ragazzini sono stati chiusi in un orfanotrofio-prigione in Cina, un campo di detenzione per bambini dello Xinjang da dove non possono uscire, non possono vedere né parlare con nessuno e sono sorvegliati a vista da quattro maestri che controllano tutto quello che fanno e dicono. Sono praticamente prigionieri –:

   se il Governo intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a porre rimedio al mancato ricongiungimento con la propria famiglia rifugiata in Italia dei quattro minori uiguri, al fine di pervenire al trasferimento in Italia dei quattro ragazzi.
(5-05682)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05682

  Il caso dei 4 minori desiderosi di ricongiungersi alla loro famiglia in Italia merita, ovviamente, la massima attenzione. Lasciatemi, innanzi, tutto chiarire che il nulla osta al ricongiungimento emesso dalla Prefettura di Latina il 26 novembre 2019 è tuttora valido, fino al 30 aprile 2021, in virtù di una proroga generale disposta dal Governo a seguito dello scoppio dell'emergenza Covid. L'Ambasciata a Pechino è pertanto pronta a ricevere le domande relative ai 4 minori e a dare tutta l'assistenza necessaria per procedere all'emissione dei visti.
  Ritengo utile riassumere la dinamica di quanto accaduto. Il 15 aprile 2020 l'Associazione Ricreativa e Culturale Italiana (ARCI), sezione di Latina, a titolo di ente di tutela per richiedenti asilo e rifugiati, aveva preso contatto con l'Ambasciata d'Italia a Pechino per segnalare le pratiche di ricongiungimento familiare per i quattro minori. Dopo aver appurato che nessuna domanda di visto era stata ancora presentata, l'Ambasciata a Pechino ha avocato a sé la pratica, che la Prefettura di Latina aveva invece trasmesso al Consolato Generale a Shanghai. Lo ha fatto per rispettare la competenza territoriale, ma soprattutto con l'intenzione di facilitare i seguiti, considerato che la località di Jiashi, dove risulta la residenza dei minori, è sensibilmente più vicina a Pechino che non a Shanghai. Inoltre, la concessione di visti a minori uiguri è una pratica delicata che l'Ambasciata avrebbe preferito gestire con maggiore sicurezza a Pechino. Conseguentemente, il 20 maggio l'Ambasciata ha informato con una email ARCI della riassegnazione della competenza del nulla osta da Shangai a Pechino.
  Gli interessati e l'ARCI non hanno più preso contatto con l'Ambasciata per presentare domanda di visto o per acquisire ulteriori informazioni sulle relative procedure. La visita di uno dei figli presso l'agenzia esterna che istruisce le pratiche dei visti per conto del Consolato Generale di Shanghai non era stata in alcun modo preannunciata al Consolato Generale o all'Ambasciata dall'interessato, dai suoi familiari o persino dall'ARCI.
  Rimaniamo pronti, lo ripeto, per fornire tutta l'assistenza del caso, con la massima flessibilità e riservatezza. La nostra Ambasciata a Pechino, che è sempre stata a disposizione dell'ARCI e dei familiari, sta già esperendo passi presso le Autorità cinesi per attivare un canale di comunicazione con i minori e auspicabilmente addivenire a un'intesa per il loro ricongiungimento con i genitori e i fratelli in Italia.
  In questo senso, il Sottosegretario Della Vedova ha indirizzato una sua lettera al Vice Ministro degli esteri cinese Qing Gang, affinché quest'ultimo possa aiutare a risolvere la delicata questione, con l'unico intento di riportare i minori nel loro naturale nucleo familiare.