Legislatura: 18Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021 MANCA GAVINO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021 SOVERINI SERSE PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021 ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/04/2021
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/04/2021
BENAMATI, BONOMO, GAVINO MANCA, SOVERINI e ZARDINI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
nella mattinata del 5 aprile 2021 intorno alle 7.30, è divampato un incendio nello stabilimento Arcelor Mittal di Taranto, prontamente spento dalla sezione dei vigili del fuoco presente all'interno della fabbrica;
a detta dell'azienda, sembrerebbe non esserci stata alcuna conseguenza per le persone e alcun danno all'impianto: in una nota ufficiale, l'azienda ha poi garantito che non c'è stata alcuna interruzione del ciclo produttivo, con gli addetti e il sistema che hanno gestito in sicurezza, secondo le procedure, un evento a reazione in paniera durante la fase di colaggio nell'acciaieria, mentre le organizzazioni sindacali denunciano che la condizione di sicurezza impiantistica sarebbe fortemente compromessa a causa della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre chiesto un incontro ad Arcelor Mittal per discutere delle dinamiche dell'evento ed individuare le necessarie contromisure;
il comparto dell'acciaio è un settore strategico per la manifattura nazionale e la siderurgia italiana è la seconda siderurgia europea, prima nell'uso del forno elettrico e nel recupero del rottame, con oltre 200.000 dipendenti diretti e indiretti e 40 miliardi di euro di fatturato di cui oltre un terzo diretto alle esportazioni;
lo sforzo che Governo e Parlamento hanno posto in essere, sia prima dell'epidemia sia adesso, con l'impegno di forti risorse per assicurare continuità a occupazione e produzione, è risultato determinante ma ancora non risolutivo per il sostegno e il rilancio del settore dell'acciaio e per la ripresa della produzione dell'impianto ArcelorMittal di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico d'Europa, asset fondamentale per il settore e per le filiere italiane che fanno uso dell'acciaio;
l'ammodernamento impiantistico e l'ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto, la cui produzione ha segnato per il 2020 un livello fermo a 3,2 milioni di tonnellate con diversi impianti fermi e quasi l'intera forza lavoro in cassa integrazione, sono gli obiettivi da continuare a perseguire per attuare il piano industriale originario che prevedeva una produzione a regime, nel 2025, di 8 milioni di tonnellate con il conseguente impiego della totalità della forza lavoro;
il 2021 avrebbe dovuto essere, per il polo siderurgico di Taranto, l'anno del rilancio, con il ritorno della produzione a 5 milioni di tonnellate l'anno, l'avvio di investimenti in impianti e ambiente e l'ingresso rapido dello Stato nel capitale di Am Investco;
il rilancio della siderurgia nazionale appare assolutamente strategico alla luce dei rincari record e della carenza di materiali, soprattutto plastica, acciaio, alluminio e semiconduttori, che si sta registrando a livello mondiale e che comporta forti difficoltà di approvvigionamento, con la conseguente necessità per le aziende della manifattura di rivedere piani e previsioni di produzione nel breve-medio periodo: la Cina è uscita dall'emergenza Covid diventando un importatore netto di acciaio e alluminio, la crisi dei container marittimi sta avendo pesanti ripercussioni sulle supply chain, crisi aggravata dal fermo del Canale di Suez, e la mancata produzione dell'ex-Ilva di Taranto, un importante produttore di laminati a livello europeo, sono alcune delle cause della carenza dei materiali e del trend di crescita dei prezzi in Italia e in Europa –:
quali iniziative di competenza intenda porre in essere con urgenza il Governo per completare la transizione degli assetti societari con l'ingresso di Invitalia nella proprietà dell'azienda e se intenda aprire un confronto sul piano industriale anche alla luce del Piano nazionale di ripresa e resilienza per garantire, attraverso un'accelerazione degli investimenti sulle migliori tecnologie disponibili, una produzione ambientalmente sostenibile dell'acciaio a Taranto e nell'insieme della siderurgia e la ripresa degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti per garantirne la sicurezza.
(5-05678)