ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05655

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 479 del 01/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: ROSSI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2021

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05655
presentato da
ROSSI Andrea
testo di
Giovedì 1 aprile 2021, seduta n. 479

   ROSSI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   lo sport è tra le attività sociali maggiormente penalizzate dalle restrizioni previste in seguito all'emergenza da COVID-19, che ha costretto centinaia di migliaia di ragazzi all'inattività fisica la quale avrà conseguenze devastanti di lungo periodo in termini di dipendenze digitali, aumento dell'obesità giovanile, disagio sociale giovanile;

   l'attività sportiva in Italia è organizzata da differenti soggetti, attualmente tutti ugualmente riconosciuti e vigilati dal Coni: federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, all'interno dei quali si dispiegano sensibilità differenziate; fin dai primi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, in tema di «contenimento dell'epidemia da COVID-19», il Governo ha scelto di normare la materia lasciando la possibilità allo sport di «preminente rilevanza nazionale» di continuare il proprio svolgimento investendo il Coni di un compito di selezione e controllo di quanto segnalato dalle singole federazioni sportive nazionali, dalle discipline sportive associate e dagli enti di promozione sportiva come attività di preminente interesse nazionale. Sul sito del Coni appaiono dunque gli elenchi puntuali delle attività ammesse ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, correttamente divise e dettagliatamente enumerate per ente organizzatore;

   con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 marzo 2021, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, all'articolo 41, si evidenziano le prescrizioni di chiusura delle attività sportive in zona «rossa» si evidenzia una chiusura selettiva, personalizzata e non giustificata da argomenti medico-scientifici nei confronti degli enti di promozione sportiva le cui sole attività risultano completamente sospese, a fronte della totale mancanza di specifiche su federazioni sportive nazionali e discipline sportive associate che quindi possono teoricamente continuare con attività e allenamenti anche in zona «rossa»;

   dal settore viene segnalato che numerose amministrazioni regionali e comunali stanno intervenendo, con proprie ordinanze, per correggere questa stortura evidente e discriminatoria, chiudendo impianti sportivi per tutta l'utenza a prescindere dalla tessera di appartenenza in possesso degli atleti, in quanto non risulta credibile che ci siano livelli di contagiosità minori o maggiori a seconda che l'ente a cui la società sportiva è affiliato e assicurato sia una federazione sportiva nazionale, una disciplina sportiva associata o un ente di promozione sportiva;

   dall'inizio della pandemia gli enti di promozione sportiva hanno più volte denunciato le disparità delle misure di contenimento, ritenendosi fortemente penalizzati;

   gli enti di promozione sportiva in un anno di pandemia hanno inoltre perso migliaia di tesserati che — tra il restare fermi e il poter fare sport — hanno preferito tesserarsi con altri organismi ai quali invece era consentita ancora la pratica sportiva;

   nel rispetto del lavoro svolto dalle tante associazioni e per garantire un'adeguata offerta delle attività sportive alle famiglie, emerge la necessità di modificare radicalmente l'impostazione delle misure oggi adottate basandole ai rischi epidemiologici legati e non alle sigle organizzatrici –:

   se il Governo intenda — alla luce dei fatti esposti in premessa — adottare le iniziative di competenza per prevedere le necessarie restrizioni esclusivamente sulla base dei rischi epidemiologici, indipendentemente dall'organismo sportivo.
(5-05655)