ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05652

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 479 del 01/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: TESTAMENTO ROSA ALBA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 01/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MENGA ROSA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 31/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2021

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/04/2021

SOLLECITO IL 25/05/2021

SOLLECITO IL 10/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05652
presentato da
TESTAMENTO Rosa Alba
testo di
Giovedì 1 aprile 2021, seduta n. 479

   TESTAMENTO e MENGA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   il comma 59 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, ha istituto il «Fondo Asili nido e Scuole dell'infanzia» con una dotazione di 2,5 miliardi di euro fino al 2034. Tale fondo è destinato a progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido, scuole dell'infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia, siti in immobili di proprietà comunale ovvero alla riconversione di spazi inutilizzati nelle scuole dell'infanzia, allo scopo di rimuovere gli squilibri economici e sociali e territoriali ivi esistenti;

   con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'interno, con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro delle pari opportunità e la famiglia e con il Ministero dell'istruzione, del 30 dicembre 2020 sono state individuate le risorse relative al quinquennio 2021-2025 per un valore di 700 milioni di euro, nonché i criteri di riparto e le modalità di utilizzo di tali risorse e presentazione dei progetti da parte dei comuni;

   l'avviso pubblico emanato distribuisce i primi 700 milioni di euro con l'obiettivo – si legge sul sito del Ministero dell'istruzione – di dare priorità ai progetti che riguardano aree svantaggiate e periferie urbane. I 700 milioni di euro sono così ripartiti: 280 milioni riguarderanno gli asili nido; 175 le scuole dell'infanzia; 105 i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni la riconversione di spazi delle scuole dell'infanzia attualmente inutilizzati. Il 60 per cento delle risorse di ciascun capitolo – si legge sempre sul portale ministeriale – sarà destinato alle aree periferiche e svantaggiate per recuperare i divari esistenti;

   al contrario delle finalità di riequilibrio territoriale e di sostegno alle aree svantaggiate e alle periferie urbane per le quali è stato adottato, si apprende da notizie di stampa (Il Mattino – 30 marzo 2021) che l'avviso pubblico presenterebbe elementi alquanto discutibili, tali da far pensare che non sia stato costruito in maniera da favorire i territori maggiormente svantaggiati. Più precisamente nell'articolo di stampa si fa riferimento al fatto che, sebbene fosse stata definita come presupposto l'assegnazione del 60 per cento delle risorse a progetti localizzati in aree svantaggiate del Paese, al Sud andrebbe solo il 48 per cento, circa 336 milioni di euro. Inoltre, a far maggiormente riflettere sono alcuni criteri che vengono adottati per l'attribuzione dei relativi punteggi ai progetti, criteri che appaiono quanto meno discutibili e che sono stati evidenziati anche dai sindaci aderenti alla Rete Recovery Sud: ad esempio, verrebbero assegnati solo 3 esigui punti ai progetti che dovrebbero far nascere asili nido o scuole dell'infanzia in aree che ne sono sprovviste oppure la previsione di assegnazione al progetto di un punteggio proporzionalmente crescente all'aumentare della percentuale di compartecipazione al suo finanziamento da parte del comune proponente, favorendo così i territori con maggiori disponibilità finanziari;

   il potenziamento degli asili nido e dei servizi per l'infanzia è stato individuato dal Governo Conte II come uno degli investimenti strategici e una componente rilevante del Recovery Plan. Tale indirizzo è stato confermato anche dall'attuale Ministro dell'istruzione, che sul suo sito ha precisato che «con questo provvedimento si liberano risorse per iniziare a colmare una delle carenze strutturali più significative del nostro paese (...) dando più opportunità educative ai nostri bambini e bambine e riducendo le disuguaglianze sociali e territoriali» –:

   se quanto esposto in premessa corrisponda al vero e, in caso affermativo, se il Governo non ritenga urgente modificare l'avviso pubblico sopra citato al fine di uniformarne i contenuti alle finalità espresse dalla legge n. 160 del 2019 e garantire la reale rimozione dei divari territoriali, obiettivo per il quale è stato attivato il «Fondo asili nido e scuole dell'infanzia».
(5-05652)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

finanziamento comunitario

disuguaglianza sociale