ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05648

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 479 del 01/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MISTO-CAMBIAMO!-POPOLO PROTAGONISTA
Data firma: 30/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MENGA ROSA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 31/03/2021
VOLPI LEDA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/03/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 07/04/2021

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05648
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo presentato
Giovedì 1 aprile 2021
modificato
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   BOLOGNA, MENGA, LEDA VOLPI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la pandemia, COVID-19 sta esercitando un profondo impatto sulla salute e sul benessere delle persone affette da malattie neurodegenerative come demenza e Parkinson: la maggior parte dei pazienti, pur non direttamente colpita dal contagio, ha manifestato un peggioramento delle proprie condizioni cliniche;

   in Italia, così come in altri Paesi del mondo, un'elevata percentuale di decessi per COVID-19 ha riguardato le persone affette da demenza: sulla base delle informazioni estrapolate dalle cartelle cliniche di un campione rappresentativo di più di 5.000 pazienti deceduti in ospedaliera febbraio e novembre 2020, il 31,4 per cento delle donne e il 16,5 per cento degli uomini morti per COVID-19 aveva una storia di demenza. Dalla metanalisi delle stime di rischio di mortalità disponibili ed emerso come la presenza di demenza aumenti di circa 4 volte la probabilità di morire dopo aver contratto l'infezione da SARS-CoV-2;

   durante la prima ondata, inoltre, sono stati realizzati numerosi studi (la cui casistica complessiva è costituita da circa 11.000 pazienti) sul rapporto Parkinson-Covid. Grazie a questi si sa che, pur con una certa variabilità tra le regioni, le persone con Parkinson che hanno contratto il COVID-19 avevano un'età media di 74 anni con 10 anni di malattia alle spalle e che il 28 per cento di loro è stato ricoverato in ospedale. Purtroppo, anche la mortalità è risultata elevata in questa popolazione, avendo toccato quasi il 18 per cento, soprattutto in relazione all'età avanzata e alla presenza di ulteriori comorbilità;

   il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 si compone, oltre che del documento «Elementi di preparazione della strategia vaccinale», delle «Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19» con le quali, il 10 marzo 2021, sono state aggiornate le categorie di popolazione da vaccinare introducendo un sistema di priorità basato prevalentemente sulle fasce di età, salvo per la categoria 1, mantenendo come priorità il personale scolastico e universitario, forze dell'ordine, servizi penitenziari e comunità residenziali nonché gli over 80;

   in categoria 1 rientrano le persone estremamente vulnerabili che presentano: disabilità grave ai sensi della legge 104 del 1992, malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete, fibrosi cistica, insufficienza renale, malattia autoimmune, malattie epatiche, cerebrovascolari, oncologiche, sindrome di down, trapiantati, obesità e Hiv, ma non sono ricomprese né le demenze né la malattia di Parkinson;

   i pazienti della categoria «estremamente vulnerabili» sono spesso difficilmente tracciabili attraverso codici di esenzione per patologia perché a volte differenziati per regioni o per problemi di aggiornamento dei dati in possesso delle stesse;

   secondo i dati più accreditati in Italia, un milione e quattrocentomila persone sono affette da demenza (più di 700 mila colpite da Alzheimer); circa 3 milioni sono, direttamente o indirettamente, coinvolte nell'assistenza dei loro cari;

   la malattia di Parkinson è il secondo disordine neurodegenerativo, in termini di frequenza, dopo l'Alzheimer con un'incidenza di circa 12/100.000 persone all'anno e una prevalenza di circa 2 milioni di individui affetti;

   le persone con demenza non sono in grado di tollerare l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e faticano a comprendere la situazione e il contesto pandemico in cui viviamo; le persone con Parkinson sono in sofferenza per il deficit motorio e cognitivo. Con l'immobilità forzata le loro condizioni sono peggiorata perché, pur avendo bisogno di aumentare la mobilità nel corso della giornata, evitano di uscire per evitare il contagio –:

   se non si ritenga opportuno includere nell'elenco delle persone estremamente vulnerabili, aventi diritto alla priorità per il vaccino COVID-19, anche quelle affette da malattie neurodegenerative, come demenza e Parkinson, indipendentemente dall'età e dal grado di malattia.
(5-05648)