ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05577

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 473 del 23/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO MARCO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 23/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 23/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 23/03/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05577
presentato da
DI MAIO Marco
testo di
Martedì 23 marzo 2021, seduta n. 473

   MARCO DI MAIO e D'ALESSANDRO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   le misure di contenimento del contagio hanno, nel corso del 2020, inibito l'esercizio delle attività della gran parte dei clienti investitori di pubblicità, e causato l'avvio di recessi e risoluzioni contrattuali di campagne già in corso eliminando ogni possibilità di pianificazione ed esecuzione di nuove campagne affissive e/o nuove esposizioni in permanente, per almeno sei mesi. Difatti, le restrizioni disposte dai successivi provvedimenti hanno limitato grandemente gli investimenti pubblicitari nel settore della pubblicità esterna che, nell'anno 2020, ha perso il 53 per cento del proprio fatturato senza segni di ripresa nei primi mesi del 2021;

   tali perdite non potranno essere recuperate neppure nel prossimo anno e porranno seri limiti agli investimenti futuri per una migliore qualità del settore. La comunicazione pubblicitaria esterna si esplica in varie forme e la sua versione digitale risponde alle indicazioni del Recovery Fund Next – Generation EU;

   le imprese del comparto della pubblicità esterna retrocedono mediamente al comparto pubblico oltre il 50 per cento del proprio fatturato, assicurando così minori costi per i cittadini nell'erogazione dei servizi pubblici;

   il settore della pubblicità esterna non beneficia di alcun vantaggio, a differenza di altri media, nella forma del credito d'imposta con svantaggio competitivo e contrazione degli investimenti nel predetto comparto;

   nell'anno 2020 le imprese hanno dovuto corrispondere agli enti locali: l'imposta comunale sulla pubblicità e il canone sostitutivo di tale imposta, la tassa di occupazione del suolo pubblico (Tosap), il canone sostitutivo dell'occupazione suolo pubblico e il canone previsto dal codice della strada, malgrado non sussistessero i presupposti per il reale svolgimento dell'attività. L'esposizione di messaggi pubblicitari ed il loro recepimento durante la pandemia non hanno avuto luogo per circa sei mesi;

   nell'anno 2021 troveranno applicazione le norme contenute nell'articolo 1, commi 816-847 della legge n. 160 del 2019, istitutive del cosiddetto canone unico patrimoniale che, prevedendo la parità di gettito per i comuni delle precedenti entrate relative al 2019, non consentono una riduzione del carico per le imprese di pubblicità esterna, ma in alcuni casi un aggravio;

   la maggior parte delle imprese conosceranno l'entità dei canoni applicati per l'intero anno solamente nell'aprile 2021, in quanto le tariffe del canone verranno deliberate entro la data di approvazione dei bilanci preventivi degli enti locali, ad avviso degli interroganti, in contrasto con la certezza dei prelievi, e l'irretroattività delle norme, senza dar loro la possibilità di dismettere gli impianti nel caso di eccessiva onerosità;

   il canone unico si applica anche a fattispecie pubblicitarie che non sono collocate su suolo pubblico degli enti locali, ma in ambiti privati e statali, e persino in luoghi privati aperti al pubblico, senza che ve ne sia una logica motivazione;

   sussiste, inoltre, un conflitto di competenze tra enti locali (province e comuni) e ciò comporta per le imprese la richiesta di due canoni per la stessa esposizione pubblicitaria;

   l'assenza di interventi a sostegno del settore e gli aggravi imputabili al canone unico o alla sua erronea applicazione determineranno quindi la perdita di alcune migliaia di posti di lavoro, ostacoleranno gli investimenti del comparto, e causeranno la chiusura di numerose imprese piccole e medie, senza che da ciò derivi alcun beneficio alla collettività –:

   quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano adottare, al fine di ridurre gli oneri economici e tributari per le imprese di pubblicità esterna, garantirne la sopravvivenza, salvaguardare i posti di lavoro, consentire agli investitori di usufruire anche in questo settore di un credito d'imposta per i loro investimenti e preservare le future entrate degli enti pubblici derivanti da questo comparto, senza che lo stesso si trovi nell'impossibilità di corrispondere quanto ad esso verrà chiesto.
(5-05577)