ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05573

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 473 del 23/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIABURRO MONICA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 23/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 23/03/2021
Stato iter:
24/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/03/2021
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 24/03/2021
Resoconto CENTINAIO GIAN MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 24/03/2021
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/03/2021

SVOLTO IL 24/03/2021

CONCLUSO IL 24/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05573
presentato da
CIABURRO Monica
testo di
Martedì 23 marzo 2021, seduta n. 473

   CIABURRO e CARETTA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il piano di azione nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è prossimo all'adozione;

   in tal senso numerose realtà associative, tra cui l'Associazione dei comuni del Moscato, sodalizio che raggruppa i 51 comuni facenti parte dell'areale di produzione dell'Asti e del Moscati d'Asti Docg, hanno esposto le proprie perplessità in merito alle disposizioni riguardanti i cannoni irroratori;

   dopo un anno dall'entrata in vigore del Pan è infatti previsto, ai sensi della sua ultima versione, l'uso del cannone esclusivamente per trattamenti fitosanitari su colture arboree ad alto fusto e colture in serra o tunnel:

   tale azione è destinata inevitabilmente a limitare l'utilizzo dei cannoni irroratori, nonostante questi siano insostituibili in termini di efficacia nel trattamento fitosanitario e di tutela della salute dell'operatore, dimostrandosi anche un sostituto ai trattamenti con irroratori manuali (a spalla o a gomma);

   al netto della bontà delle normative proposte nel Pan, i cannoni irroratori sono un presidio essenziale nei versanti di collina coltivati a vigneto ed a noccioleto, particolarmente diffusi nel territorio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo;

   la limitazione del ricorso ai cannoni irroratori potrebbe quindi portare ad un abbandono delle colture, causando l'instabilità idrogeologica di interi versanti collinari, senza contare il rischio della proliferazione di malattie come la flavescenza dorata sui versanti abbandonati;

   senza l'utilizzo dei cannoni, altre operazioni meccanizzate sui versanti ripidi rischiano di esporre i lavoratori al rischio di ribaltamento, ed il ricorso ad altre modalità di somministrazione più «manuali» li esporrebbero, invece, all'azione dei prodotti chimici impiegati –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda predisporre, se del caso, per salvaguardare l'utilizzo dei cannoni irroratori in agricoltura, con l'adozione di eventuali ed opportuni meccanismi di vigilanza, con particolare riguardo alle esigenze di copertura areale e di sicurezza di cui in premessa.
(5-05573)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 24 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05573

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  mi preme anzitutto rilevare che il Piano di Azione Nazionale (PAN), adottato da tutti gli Stati membri in applicazione della Direttiva 2009/128/GE, è riconducibile alle previsioni di cui al decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 che attribuisce la competenza in materia di uso sostenibile di prodotti fitosanitari a tre Amministrazioni centrali: il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il neo-costituito Ministero della transizione ecologica e il Ministero della salute.
  Le attività connesse alla redazione e ai periodici aggiornamenti del Piano sono svolte da un apposito organismo collegiale, il Consiglio Tecnico Scientifico (cui fanno parte i rappresentanti delle Amministrazione centrali, delle Regioni e delle Province autonome); quest'ultimo, al fine di per elaborare una proposta di testo da sottoporre alle Amministrazioni centrali competenti, sta completando l'analisi delle osservazioni pervenute durante la consultazione pubblica.
  Occorre comunque tener presente che, sebbene la questione rilevata dagli onorevoli interroganti sia di sicuro interesse per una parte non marginale del mondo agricolo, l'uso del cannone irroratore merita di essere disciplinato per i possibili impatti sull'ambiente e sulla salute umana che un impiego improprio potrebbe determinare.
  Pertanto, a seguito di un confronto con le Amministrazioni competenti, tenendo presenti interessi diversi rivolti ad una sostenibilità che riguarda aspetti economici, ambientali e sociali, nella prima bozza di PAN è stata inserita una restrizione all'uso di tale strumento, limitandone l'utilizzo solamente ai settori produttivi ove esso risulta insostituibile.
  Evidenzio inoltre che durante la consultazione pubblica (che ha restituito oltre 22,000 osservazioni), sono state acquisite anche diverse proposte di modifica del testo, sia nel senso di estendere l'impiego del cannone ad altri settori produttivi, sia di stabilirne un divieto assoluto.
  Pertanto, al fine di individuare le soluzioni più adeguate per la tutela degli interessi della salute umana, dell'ambiente e della produttività delle aziende agricole, per la definizione del testo aggiornato di PAN stiamo valutando, con il supporto del Consiglio Tecnico Scientifico e delle altre Amministrazioni competenti, tutte le osservazioni e proposte di modifica pervenute. In tal direzione, anche la disciplina dell'uso del cannone irroratore è oggetto di uno specifico approfondimento.
  Ricordo infine, che l'aggiornamento del Piano, condiviso dalle tre Amministrazioni centrali, dovrà acquisire l'intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome.