Legislatura: 18Seduta di annuncio: 473 del 23/03/2021
Primo firmatario: INCERTI ANTONELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2021 CRITELLI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2021 CAPPELLANI SANTI PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2021 FRAILIS ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2021
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 23/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 24/03/2021 Resoconto INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 24/03/2021 Resoconto CENTINAIO GIAN MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI) REPLICA 24/03/2021 Resoconto INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 24/03/2021
SVOLTO IL 24/03/2021
CONCLUSO IL 24/03/2021
INCERTI, CENNI, CRITELLI, CAPPELLANI e FRAILIS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
i consorzi di tutela italiani che svolgono attività di promozione delle indicazioni geografiche in territorio cinese hanno recentemente manifestato forte preoccupazione in seguito ad alcune segnalazioni di consorzi associati, riguardo a una recente richiesta che sembra essere stata avanzata dalle autorità cinesi;
la Cina, in virtù di una legge del 2017 nei confronti delle organizzazioni no profit, tra le quali figurerebbero anche i consorzi di tutela, chiederebbe alle stesse di dotarsi di un rappresentante legale nella Repubblica popolare cinese per poter svolgere le normali attività, ovvero, per i consorzi di tutela, l'attività di promozione;
se tale cambiamento di disciplina dovesse essere confermato, i consorzi di tutela rischierebbero di subire una interruzione repentina delle attività promozionali in territorio cinese, con gravi ripercussioni in termini di visibilità del made in Italy ed esacerbando una situazione già critica a causa dei gravi danni riconducibili alla pandemia da Covid-19 che hanno colpito principalmente le attività promozionali dei Consorzi quali fiere, esposizioni, e altro, essenziali per la crescita e la tutela delle indicazioni geografiche. Inoltre, tale decisione, oltre ad oberare i consorzi di tutela di ulteriori incombenze e costi da sostenere ancora non chiari, potrebbe anche ledere l'autonomia delle iniziative consortili operanti in territorio cinese, allungarne le tempistiche e creare un vuoto nella tutela e nella promozione delle indicazioni geografiche;
qualora confermata, tale iniziativa, ad avviso degli interroganti, si porrebbe in contrasto con l'entrata in vigore dell'Accordo stipulato tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese sulla cooperazione e la protezione dall'imitazione e dall'uso improprio della denominazione di 200 indicazioni geografiche europee e cinesi –:
quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare, alla luce dei fatti sopra esposti, per scongiurare un'interruzione delle attività promozionali dei consorzi di tutela italiani in territorio cinese.
(5-05572)
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
riguardo alla questione rappresentata vorrei anzitutto precisare che, dalle informazioni recentemente pervenute dall'Ambasciata d'Italia a Pechino, i Consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero, al momento coinvolti dalle disposizioni di una legge cinese del 2017 sulla rappresentanza legale delle organizzazioni no profit, sono quelli della Fontina, del Grana Padano, del Prosciutto di Parma, del Riso di Baraggia e del Barolo.
Detti Consorzi, immediatamente interpellati dal Ministero, ci hanno informato di essere stati invitati a dichiarare dalla società Sopexa, che si occupa delle iniziative promozionali che gli stessi stanno conducendo in Cina, di non considerarsi una organizzazione non governativa, secondo la legge cinese in vigore dal 2017.
Dalle informazioni finora pervenute dalla nostra Ambasciata a Pechino emerge che, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte delle Autorità cinesi, la questione potrebbe essere collegabile esclusivamente ad un'iniziativa dell'Ufficio di Pubblica Sicurezza di Shanghai. Pertanto, in attesa di eventuali decisioni ufficiali delle Autorità cinesi, appare per ora appropriato considerare la questione circoscritta a livello locale.
In ogni caso, tenendo anche in considerazione la recente entrata in vigore (1° marzo scorso) dell'Accordo tra UE e Cina per la tutela delle Indicazioni Geografiche (Accordo che comunque non riguarda la fattispecie in esame), ritengo opportuna una riflessione con i Consorzi di tutela delle 26 Indicazioni Geografiche italiane ivi indicate in merito agli scenari futuri connessi ad un'eventuale applicazione della citata legge cinese sulle ONG del 2017 verso tutte le associazioni che svolgono attività promozionali in Cina.
Assicuro l'onorevole interrogante che il Ministero, in costante contatto con il MAECI, l'Ambasciata d'Italia a Pechino ed i Consorzi di tutela coinvolti, continuerà a seguire gli sviluppi della vicenda per intraprendere, qualora necessario, ogni azione utile a tutelare i nostri Consorzi ed i relativi prodotti che tanto ci contraddistinguono nel mondo.