ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05477

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 466 del 10/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 10/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 10/03/2021
Stato iter:
11/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 11/03/2021
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 11/03/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 11/03/2021
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/03/2021

SVOLTO IL 11/03/2021

CONCLUSO IL 11/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05477
presentato da
FOTI Tommaso
testo di
Mercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466

   FOTI e BUTTI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   dal mese di febbraio 2020 risulta depositato presso il Ministero per l'ordinaria procedura di valutazione di impatto ambientale, il progetto di «Riqualificazione e riefficientamento di un pontile per attracco di petroliere nel porto di Augusta (SR) in concessione demaniale a Maxcom Petroli S.p.a.»;

   il competente ufficio, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 152 del 2006 (testo unico ambientale), avrebbe dovuto esprimere parere entro 60 giorni;

   sul detto progetto sono già stati espressi i pareri (tutti positivi) degli enti preposti della regione siciliana;

   il progetto prevede il rifacimento della parte superiore del pontile utilizzando «poltruso», un materiale composito formato da plastica e fibra di vetro. È inoltre previsto il rifacimento di tutto il piping esistente e la riparazione/sostituzione dei pilastri a mare con segni di ammaloramento. Si prevede, infine, il prolungamento di 25 metri necessario per potere permettere l'attracco di testa delle navi a maggior pescaggio, in modo che possano scaricare direttamente sul pontile senza dover utilizzare «bettoline» come vettore intermedio per poter stoccare a terra il prodotto:

   la procedura che qui interessa è registrata sul portale del Ministero con il numero 5138 e la documentazione risulta completa di ogni richiesta di parere dovuto per legge;

   l'intervento in questione è realizzato con capitali interamente privati e la società, per questioni di sicurezza anche ambientale e competitività dello scalo, ben note al Ministero, deve iniziare i lavori entro l'estate del corrente anno;

   in sostanza, un progetto di riqualificazione ambientale avviato nel 2018 attende, dopo anni, la prescritta autorizzazione –:

   quali siano le ragioni del clamoroso ritardo accumulato dal Ministero in ordine all'autorizzazione richiesta e quali iniziative intenda porre in essere per il rilascio, senza ulteriori indugi, dell'autorizzazione relativa alla valutazione di impatto ambientale (Via).
(5-05477)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05477

  Come stabilito dalla Direttiva 2018/851, recentemente recepita dal nostro ordinamento, «Al fine di creare un'autentica economia circolare, è necessario adottare misure aggiuntive sulla produzione e il consumo sostenibili, concentrandosi sull'intero ciclo di vita dei prodotti in modo da preservare le risorse e fungere da “anello mancante”»; gli onorevoli interroganti concentrano l'attenzione sul Piano d'azione europeo per l'economia circolare, adottato nel marzo del 2020 e ulteriormente integrato dalle conclusioni approvate dal Consiglio europeo il 17 dicembre 2020.
  Il piano definisce le principali linee guida per la transizione verso una economia circolare che possono essere così sintetizzate:

   a) risparmiare materie prime attraverso la promozione e l'incentivazione necessari alla progettazione e alla realizzazione di prodotti sempre più riutilizzabili e riciclabili;

   b) definire percentuali sempre maggiori di materie seconde da riciclo, da inserire con gradualità nei nuovi prodotti;

   c) sostenere con la fiscalità di vantaggio la produzione di materie secondarie riciclate, almeno per il periodo di start up, necessario al mercato.

  Al fine di corrispondere all'obiettivo programmatico di promozione e sviluppo dell'economia circolare, il Ministero della transizione ecologica, in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico, attraverso l'interlocuzione con gli enti Territoriali (Regioni e ANCI) e la costante consultazione degli operatori pubblici e privati e delle associazioni di categoria, intende mettere a punto e rendere efficienti gli strumenti tecnici e amministrativi per garantire il sostegno e lo sviluppo di filiere produttive coerenti con il Piano d'azione europeo per l'economia circolare.
  Al riguardo si segnalano, in particolare, le seguenti attività:

   in primo luogo si richiama il Monitoraggio dell'implementazione dei decreti legislativi di recepimento del «Pacchetto economia circolare» e predisposizione dei chiarimenti e dei correttivi.
   L'Italia nel mese di settembre 2020 ha recepito le direttive del «Pacchetto economia circolare» con la pubblicazione dei decreti riguardanti gli imballaggi e i rifiuti di imballaggi, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i veicoli fuori uso e le discariche di rifiuti.

   In secondo luogo va richiamato il Programma nazionale rifiuti. In linea con il quadro di riferimento illustrato, la strategia nazionale per l'economia circolare deve colmare i gap strutturali che frenano lo sviluppo del settore e attuare una programmazione economica pluriennale che consenta di consolidare i tanti punti di forza che caratterizzano il tessuto produttivo nazionale.

  Tali gap strutturali sono principalmente connessi all'assenza di determinate tipologie di impianti di trattamento, segnatamente di riciclo soprattutto al Centro-Sud, alla necessità di adeguamento e ammodernamento degli impianti esistenti, nonché alla fragilità delle infrastrutture dedicate alla raccolta differenziata che devono essere in grado di garantire una migliore qualità delle filiere derivanti, dalla raccolta per il raggiungimento degli obiettivi comunitari di riciclaggio.
  Per colmare questi gap occorre supportare le amministrazioni territoriali (Regioni e Comuni) con una governance a livello centrale che consenta di rafforzare le politiche sociali nella realizzazione di filiere circolari e nell'innovazione dei sistemi produttivi esistenti.
  Con questo obiettivo, il decreto legislativo 3 settembre 2020 n. 116 ha previsto l'adozione del «Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti» (articolo 198-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006).
  Il programma, che dovrà essere approvato entro 18 mesi dall'entrata in vigore della disposizione (cioè entro il 20 marzo 2022), definisce criteri e linee strategiche alle quali le Regioni, in qualità di enti competenti in materia di pianificazione per la gestione dei rifiuti, dovranno attenersi.
  I lavori del Programma nazionale sono stati avviati dal Ministero che rappresento il 12 novembre 2020 con l'insediamento del tavolo istituzionale a cui partecipano lo stesso Ministero della transizione ecologica, nonché il Ministero dello sviluppo economico, Regioni, ANCI, ISPRA e ARERA.
  La fase di consultazione sullo schema di programma che verrà sottoposto a Valutazione Ambientale strategica (VAS) vedrà il coinvolgimento di tutti i principali stakeholders in modo da garantire la massima trasparenza e partecipazione al processo.
  L'implementazione della strategia nazionale per l'economia circolare sarà accompagnata da un programma di comunicazione, educazione e informazione volto a rafforzare gli strumenti cognitivi dei cittadini e ad improntare l'architettura delle scelte verso modelli sostenibili.
  Per quanto riguarda, poi, il Piano d'azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione (PAN GPP) il Ministero della transizione ecologica è impegnato nella definizione del Piano, che ha l'obiettivo di massimizzare la diffusione del GPP presso gli enti pubblici in modo da ottimizzare le potenzialità in termini di miglioramento ambientale, economico e industriale.
  È stata elaborata una proposta di Piano che aggiorna il Piano adottato nel 2013 con il concerto tecnico del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'economia. Lo stesso Piano sarà pertanto inviato alla Conferenza Unificata per il parere di competenza e quindi adottato con apposito decreto del Ministro.
  Per quanto riguarda, poi, gli Strumenti di supporto allo sviluppo di filiere «circolari» (CAM ed End of Waste), il Ministero che rappresento cura la fase di elaborazione degli schemi di decreto per l'emanazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).
  Il legislatore ha reso obbligatori detti criteri dapprima con la legge n. 221 del 2015 (recante «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali»), che ha modificato il codice dei contratti pubblici previgente, e, di seguito, con l'articolo 34 del nuovo codice dei contratti pubblici del 2016.
  I CAM svolgono un rilevante ruolo di supporto per la promozione della sostenibilità ambientale nel settore degli appalti pubblici e di sostegno all'utilizzo di prodotti derivanti dalle filiere del riciclo.
  Tra i CAM in fase di adozione si segnala per rilevanza, in considerazione del periodo pandemico, quello relativo a «Forniture di prodotti tessili e per il servizio di restyling e finissaggio dei prodotti tessili» che è relativo fra l'altro, a mascherine filtranti, dispositivi di protezione individuale e dispositivi medici, Si è attualmente in attesa del parere del Ministero della salute in relazione ai requisiti sulle mascherine filtranti.
  È in corso di elaborazione la proposta di CAM per diversi settori merceologici.
  Infine, per quanto riguarda la decretazione End of Waste (Cessazione della qualifica di rifiuto di cui all'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006), il Ministero che rappresento intende imprimere una decisa accelerazione attraverso l'istituzione di un apposito gruppo di lavoro interno che si avvarrà del supporto tecnico di ISPRA e di ISS.
  Sono state inoltre introdotte misure per garantire la consultazione degli operatori di settore nel rispetto delle esigenze di trasparenza e partecipazione ai processi.