ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05467

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 465 del 09/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: PELLICANI NICOLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 09/03/2021
Stato iter:
06/04/2021
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/03/2021

RITIRATO IL 06/04/2021

CONCLUSO IL 06/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05467
presentato da
PELLICANI Nicola
testo di
Martedì 9 marzo 2021, seduta n. 465

   PELLICANI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si apprende, da organi di stampa, che nel Veneto Orientale dopo l'arresto del clan dei Casalesi, si stanno facendo strada nuovi protagonisti pronti a riorganizzarsi;

   a tal proposito non è passata inosservata, l'ispezione nel Veneto Orientale della Direzione investigativa antimafia, effettuata sui cantieri della terza corsia A4, tra San Stino e Latisana, con lo scopo di verificare le condizioni di sicurezza dei lavoratori e la regolarità dei subappalti per evitare l'avanzata della criminalità che da sempre vede nella costruzione di grandi infrastrutture uno dei fronti da aggredire per infiltrarsi;

   l'inchiesta «At Last», del febbraio 2019, grazie ai numerosi arresti nel territorio di Eraclea aveva messo in luce la presenza e il radicamento della criminalità organizzata, in particolare del clan dei Casalesi che aveva il controllo sui cantieri di tutta la parte del Veneto Orientale;

   da tale inchiesta sono emersi collegamenti con esponenti della criminalità organizzata di Caorle, in particolare, dalle ordinanze, emerge il rapporto tra Donadio e Claudio Casella, ex carabiniere dei Ros già al centro dell'inchiesta Aemilia;

   nel comune di Caorle invece, si iniziano ad intravedere un po' di movimenti sospetti, del resto Caorle anche se era finita dentro l'inchiesta di Eraclea, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia, non ha subito conseguenze, perché ai tempi le carte furono trasmesse a Trieste e lì si fermarono definitivamente;

   iniziano a diventare sempre più reali a Caorle figure imprenditoriali che hanno fatto più di un affare con Casella, l'ex carabiniere dei Ros affiliato al clan dei Casalesi di Eraclea, e pare abbiano disponibilità finanziare infinite e che siano affiancati da un gruppo scelto di professionisti pronti a firmare ristrutturazioni e nuove costruzioni in un territorio che pare non aver subito i colpi della crisi;

   in questo momento difficile dovuto alla pandemia da Covid-19, è importante più che mai l'impegno da parte di tutti per contrastare la criminalità e diffondere la cultura della legalità attraverso la lotta all'omertà e il negazionismo. La presenza di grandi interessi economici, sia nel campo immobiliare sia in quello dei servizi, ha come pericoloso effetto collaterale quello di costituire un forte richiamo per le infiltrazioni malavitose da parte della criminalità organizzata;

   le ultime inchieste hanno confermato la presenza e il radicamento della criminalità organizzata nel Veneto e nel Nordest, in particolare nel litorale veneziano; ciò è l'ennesima prova che nel Veneto le mafie non si manifestano in modo violento, ma sono un fenomeno soprattutto economico, sono radicate nella società e hanno trovato terreno fertile anzitutto in quell'area grigia fatta di professionisti, consulenti, imprenditori –:

   alla luce della storia degli ultimi vent'anni che ha visto il progressivo radicamento delle organizzazioni criminali, come evidenziato dalle ultime inchieste della magistratura, quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano assumere per procedere in tempi rapidi al potenziamento degli organici delle forze di polizia e delle procure di Venezia e Trieste e in altre zone considerate ad alto rischio, al fine di intensificare l'azione di indagine per il contrasto delle mafie ed il radicamento della criminalità lungo tutto il litorale Veneto, in particolare a Caorle.
(5-05467)