ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05429

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 463 del 03/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/03/2021
Stato iter:
04/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/03/2021
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2021
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 04/03/2021
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/03/2021

SVOLTO IL 04/03/2021

CONCLUSO IL 04/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05429
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 3 marzo 2021, seduta n. 463

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   secondo un articolo apparso su «La Stampa» l'Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio si era reso conto di operare in una zona molto pericolosa e avrebbe chiesto alla Farnesina una scorta rafforzata;

   il suo allarme sarebbe rimasto inascoltato;

   nel 2018, un anno dopo il suo arrivo a Kinshasa, avrebbe inviato una lettera alla Farnesina per richiedere formalmente che la scorta di due carabinieri di cui disponeva venisse raddoppiata;

   evidentemente, nel corso delle missioni che aveva compiuto nell'arco dei dodici mesi precedenti, aveva avvertito la necessità di una maggiore protezione e che sarebbe stato più prudente e sicuro operare con una difesa personale più consistente;

   il Ministero degli affari esteri, in seguito alla sollecitazione ricevuta, avrebbe inviato un suo ispettore a verificare la situazione, ma la visita e la verifica sul posto non hanno portato ad un esito positivo. Attanasio ha continuato ad essere protetto solo da due militari;

   a rafforzare la sua richiesta, si legge nell'articolo, c'era anche il fatto che, prima del suo arrivo, l'ambasciatore italiano a Kinshasa disponesse normalmente di una scorta di quattro persone;

   la Farnesina, contattata da La Stampa, non ha dato risposte in merito alla vicenda, che appare piena di contraddizioni;

   quanto illustrato si aggiunge ai dubbi che restano ancora da chiarire;

   nel corso della sua informativa alla Camera, il Ministro interrogato ha dichiarato che la Farnesina, a livello interno, classifica la Repubblica Democratica del Congo in terza fascia di rischio su quattro, ossia con un livello di minaccia alto;

   nonostante il rischio alto, l'ambasciatore e il carabiniere si sono affidati al protocollo delle Nazioni Unite, che li ha presi in carico fin da Kinshasa, su un aereo della missione Onu Monusco, per il viaggio fino a Goma;

   il Ministro ha dichiarato che «in qualità di capo missione, l'Ambasciatore Luca Attanasio aveva piena facoltà di decidere come e dove muoversi all'interno del Paese. La missione si è svolta su invito delle Nazioni Unite. Quindi, anche il percorso in auto si è svolto nel quadro organizzativo predisposto dal Programma alimentare mondiale» –:

   a seguito dell'ispezione effettuata dal Ministero, per quali ragioni non siano state concesse le 2 unità ulteriori di scorta personale dell'Ambasciatore italiano richieste dallo stesso Attanasio e sia stata confermata la precedente valutazione di ridurre tale scorta da 4 a 2 unità.
(5-05429)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05429

  Vorrei innanzitutto fornire due precisazioni importanti. Non corrisponde al vero che prima dell'arrivo dell'Ambasciatore Attanasio il precedente Capo missione a Kinshasa «disponesse normalmente di una scorta di quattro persone» né che l'Ambasciatore Attanasio avesse chiesto di raddoppiare la scorta di due carabinieri.
  La sicurezza dell'Ambasciata a Kinshasa è assicurata da due Carabinieri in missione quadriennale, ai quali si aggiungono due carabinieri a tutela del Capo missione, che si alternano regolarmente per periodi di 180 giorni. Ciò valeva per il precedente Ambasciatore, come per Luca Attanasio. I due carabinieri ora preposti a vigilanza e protezione dell'Ambasciata a Kinshasa sono peraltro anche abilitati alla tutela.
  Nel luglio 2018, ovvero dopo 11 mesi dall'insediamento dell'Ambasciatore Attanasio, la sede è stata oggetto di un'ispezione di carattere generale, nell'ambito dell'ordinaria attività ispettiva e dunque non correlata ad alcuna richiesta del Capo missione. In quell'occasione fu stabilito di mantenere un attento monitoraggio dell'evoluzione della situazione politica e ambientale al fine di valutare l'eventuale necessità di un rafforzamento – su base temporanea – del servizio di tutela a fronte di un possibile peggioramento della situazione.
  Successivamente, nel novembre del 2018, l'Ambasciatore Attanasio fece richiesta di rafforzare il contingente di carabinieri addetti alla propria tutela, in ragione dell'imminenza delle elezioni presidenziali e nazionali, che si svolgevano in un clima di grandi tensioni politiche e sociali. Tale rafforzamento fu effettivamente disposto, per il periodo richiesto – dal 1° gennaio al 10 febbraio 2019 – autorizzando la permanenza in sede di un carabiniere già a Kinshasa in missione di sostituzione. Contestualmente, il 1° gennaio 2019 prese servizio un carabiniere quadriennale abilitato anche alla tutela. Nel periodo in questione, dunque, l'Ambasciatore poteva così disporre di cinque carabinieri, quattro dei quali abilitati alla tutela. Non vi sono state ulteriori successive richieste di rafforzamento.
  Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, dai vertici ad ogni singolo dipendente, è profondamente toccato da quanto accaduto e, nel rispetto del dolore delle famiglie delle vittime, non risparmierà alcuno sforzo, in coordinamento con tutti i competenti apparati dello Stato e con gli organi inquirenti, per ricostruire i fatti e individuare le responsabilità. Spiace pertanto leggere che la Farnesina non avrebbe dato risposte in merito alla vicenda. Ricordo infatti che – oltre all'informativa resa dal Ministro Di Maio in Parlamento il 24 febbraio – il 26 il Ministero degli Affari Esteri ha pubblicato un dettagliato comunicato che fornisce ulteriori elementi sulle misure di sicurezza poste in essere a tutela dell'Ambasciatore Attanasio.
  Su tutta la rete sono attualmente presenti 225 Carabinieri in servizio quadriennale, cui si aggiungono 153 militari dell'Arma in servizio di tutela, protezione e scorta e ulteriori 256 carabinieri per Missioni sostitutive e di rafforzamento di durata variabile da uno a 6 mesi. A loro va il nostro grazie. La protezione e sicurezza dei nostri funzionari e delle nostre sedi all'estero sono un'assoluta priorità su cui la Farnesina continuerà ad impegnarsi con la massima attenzione.