ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05421

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 463 del 03/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2021
CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2021
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2021
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2021
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2021
MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/03/2021
Stato iter:
03/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/03/2021
Resoconto SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 03/03/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 03/03/2021
Resoconto SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/03/2021

SVOLTO IL 03/03/2021

CONCLUSO IL 03/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05421
presentato da
SERRACCHIANI Debora
testo di
Mercoledì 3 marzo 2021, seduta n. 463

   SERRACCHIANI, VISCOMI, CARLA CANTONE, GRIBAUDO, LACARRA, LEPRI e MURA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo il censimento del Ministero dell'interno del 2019, nel settore della vigilanza privata, nonostante le molte crisi aziendali di questi ultimi anni, risultavano operative 580 aziende, delle quali solo poche risultavano di dimensione nazionale e con capitalizzazione adeguata;

   lo stesso Ministero dell'interno ha rilevato che, tutt'ora, una quota pari al 20 per cento risultava ancora non in regola con i requisiti stabiliti con il decreto ministeriale n. 115 del 2014;

   ulteriore elemento di criticità si registra nell'ambito dell'assegnazione dei servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, tenuto conto del fatto che, nonostante il vigente codice degli appalti pubblici sancisca con chiarezza il principio della clausola sociale – a garanzia della tutela occupazionale e dell'applicazione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle associazioni comparativamente più rappresentative –, troppo spesso nei bandi di gara e nei capitolati d'appalto tale finalità venga subordinata ad un mal inteso principio di libera concorrenza;

   a tal fine, le tabelle sul costo del lavoro del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (auspicabilmente derivanti dai Contratto collettivo nazionale di lavoro) dovrebbero tornare a costituire, come avveniva in passato, il riferimento per la congruità delle offerte per le gare pubbliche, soprattutto per servizi con tale significatività per la sicurezza collettiva;

   anche per quanto attiene la validità della contrattazione collettiva di riferimento, va segnalata l'anomalia del mancato rinnovo del Ccnl, risalente al 2013 e scaduto il 31 dicembre 2015. Per sollecitarne il rinnovo, dall'aprile 2018, ci sono state diverse giornate di sciopero nazionale. Come altri comparti del terziario, si registra una proliferazione di contratti collettivi sottoscritti da varie organizzazioni sindacali prive di adeguata rappresentatività;

   durante questi mesi di emergenza sanitaria, la vigilanza privata è stata chiamata ad un impegno straordinario per consentire ai cittadini e alle imprese di affrontare una situazione per tutti inedita: migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno operato continuativamente, oltre che nella loro normale attività, anche per collaborare con enti pubblici ed imprese private nella gestione delle procedure di sicurezza e per regolare l'accesso delle persone nei luoghi pubblici e privati –:

   quali iniziative intenda adottare per favorire un positivo e sollecito negoziato per la definizione del nuovo contratto nazionale del settore della vigilanza privata, scongiurando il protrarsi di una situazione di incertezza giuridica ed economica, dovuta anche al proliferare di contratti sottoscritti da organizzazioni non rappresentative, oltre che per assicurare che, nelle procedure di assegnazione dei servizi di sicurezza da parte delle pubbliche amministrazioni, venga assicurata la piena applicazione della clausola sociale nonché della congruità delle offerte.
(5-05421)
(Presentata il 2 marzo 2021)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 3 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05421

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sul contratto nazionale del settore della vigilanza privata.
  In primo luogo, occorre precisare che le tabelle adottate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in ordine al costo del lavoro costituiscono il parametro di valutazione per l'affidamento di attività nei vari settori merceologici, ivi incluso quello della vigilanza privata.
  Cionondimeno, rimane in capo alla stazione appaltante il fondamentale compito di valutare la congruità e la adeguatezza delle offerte presentate in occasione di procedure di gara al fine di evitare fenomeni distorsivi dovuti ad offerte che non tengano conto delle condizioni giuridiche ed economiche previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
  Per quanto attiene, infine, al mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro del 2013 giova ricordare che le iniziative finalizzate al rinnovo della piattaforma contrattuale sono rimesse alle Parti nella loro autonomia negoziale.
  Resta comunque ferma la più ampia disponibilità del Ministero che rappresento a favorire, ove richiesto dalle Parti, l'avvio di un percorso finalizzato al rinnovo – in maniera condivisa da tutti i soggetti coinvolti – del citato contratto.