ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05215

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 444 del 22/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: MAZZETTI ERICA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/12/2020
Stato iter:
04/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/05/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 04/05/2021
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/12/2020

DISCUSSIONE IL 04/05/2021

SVOLTO IL 04/05/2021

CONCLUSO IL 04/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05215
presentato da
MAZZETTI Erica
testo di
Martedì 22 dicembre 2020, seduta n. 444

   MAZZETTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   come confermato dall'Arpat, l'Agenzia per l'ambiente della regione Toscana, sono otto gli esemplari di delfini, tutti della specie Stenella, trovati spiaggiati dall'inizio di ottobre 2020 nella regione: sei casi solo nelle ultime settimane: quattro delfini sono stati trovati all'Elba, gli altri a Vada, Calambrone, Piombino e Grosseto;

   la stampa ha reso noto che, su di un esemplare, è stata eseguita la necroscopia ad inizio ottobre 2020, e altri cinque verranno campionati prossimamente presso l'università di Siena. Al momento, non si conoscono le cause di morte, che potranno essere accertate solamente dopo le analisi dell'ateneo sulla contaminazione e dei veterinari dell'istituto zooprofilattico di Toscana e Lazio, i cui risultati non saranno disponibili in tempi brevi;

   nel 2019, sempre in Toscana, già si verificò una moria di delfini, con 40 casi, a causa del virus Cemv, il Mobillivirus dei cetacei, ma le analisi evidenziarono anche la presenza di Ddt e Pct che potrebbero aver contribuita al diffondersi della malattia –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano adottare per verificare le cause della morte di questi esemplari di delfini, e quali iniziative di competenza si intendano mettere in atto al fine di implementare la tutela di queste bellissime specie animali presenti nel nostro mare.
(5-05215)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05215

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta che, da ottobre a dicembre 2020, si sono registrati 18 casi di spiaggiamenti di cetacei lungo le coste Toscane, 12 appartenenti alla specie stenella striata (Stenella coeruleoalba), 5 alla specie tursiope (Tursiops truncatus) ed 1 esemplare rimasto indeterminato a causa del pessimo stato di conservazione della carcassa.
  Le analisi virologiche eseguite dall'istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana (ZSLT) hanno dato esito negativo circa la presenza di Morbillivirus e Brucella negli animali analizzati, ma sono ancora in corso ulteriori approfondimenti di tipo batteriologico, istologico, virologico e tossicologico.
  Pur non essendo agevole risalire alle cause di morte dei delfini spiaggiati, sulla base degli indizi emersi dalle analisi si può ipotizzare che tre esemplari siano stati probabilmente catturati da attrezzi da pesca, ad altri tre esemplari giovani ancora in fase di allattamento, verosimilmente, sia mancato il supporto della madre, mentre altri sei/sette hanno mostrato segni di patologie.
  Va, inoltre, segnalato che, nel 2020, in Toscana si è registrato un totale di 43 cetacei spiaggiati, sostanzialmente comparabile con i numeri degli anni precedenti, se si pensa che nel 2019 sono stati rilevati 58 decessi di questi animali.
  Al momento, quindi, è prematuro parlare di una vera e propria moria, come accaduto nei primi mesi del 2017 quando vi furono 15 casi di spiaggiamento, in gran parte riconducibili al contagio da Morbillivirus, secondo le analisi condotte dall'IZSLT.
  Si precisa, altresì, che lo stato delle acque in cui avvengono i decessi viene analizzato periodicamente dal Settore Mare di ARPAT, ai sensi della Direttiva Acque e della Strategia Marina e loro recepimenti legislativi nazionali.
  Per quanto riguarda le iniziative messe in atto o programmate per la salvaguardia dei cetacei all'interno dei SIC marini istituiti dalla regione Toscana e previste anche dal Santuario Pelagos, risulta di fondamentale importanza il monitoraggio degli eventi di spiaggiamento e/o cattura accidentale dei cetacei.
  L'ARPAT, unitamente all'Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) della regione Toscana, è impegnata nelle attività recupero dei dati utili a risalire alle criticità che interessano questi organismi, nel tentativo di individuare le cause di morte.
  Il Ministero della transizione ecologica, dal canto suo, ha sempre prestato attenzione al monitoraggio dei cetacei attraverso attività di rilevamento aereo condotte nell'ambito dell'attuazione della Strategia Marina, oltre che mediante la verifica degli eventi di spiaggiamento e/o cattura accidentale dei cetacei, allo scopo di acquisire utili informazioni sulle cause di mortalità necessarie per l'adozione di efficaci politiche di tutela.
  Il sistema di monitoraggio degli spiaggiamenti è stato attivato nel 2002, con l'istituzione della Banca Tessuti Mammiferi Marini (BTMMM) presso l'Università di Padova e, nel 2005, con l'istituzione della Banca Dati Spiaggiamenti (BDS) presso l'Università di Pavia, in collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Milano.
  Nel 2010 il Ministero dell'ambiente ha istituito il Cetaceons' Emergency Response Team (C.E.R.T.) presso il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell'Università di Padova, un gruppo di pronto intervento in grado di gestire le emergenze che coinvolgono animali vivi, animali di grandi dimensioni quali balene e capodogli o spiaggiamenti di massa, in risposta alla risoluzione ACCOBAMS 4.16.
  Dal 2015 è stato istituito il Centro di Referenza per la Diagnostica sui Mammiferi Marini (Cre.Di.Ma) presso l'istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) del Piemonte, Liguria e Val d'Aosta, con il compito di coordinare la rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS) territorialmente competenti negli esami necroscopici per valutare le potenziali cause di morte.
  Sempre nel 2015 i Ministeri dell'ambiente e della salute hanno formalizzato l'istituzione della Rete Nazionale Spiaggiamenti mammiferi marini (Re.Na.SMM) ufficializzando un percorso di dialogo e collaborazione avviato dal 2011. Tutti i diversi gruppi e centri di riferimento siedono al Tavolo di Coordinamento e sono parte strutturale della Rete Italiana insieme agli altri Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS), alle Capitanerie di Porto (CCPP), ai Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali, alle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), ad alcuni Dipartimenti Universitari e Musei Civici.
  La Rete ha il compito di coordinare le attività sul territorio italiano, definendone le modalità di intervento e comunicazione tra gli enti interessati.
  Posso in conclusione assicurare che il Ministero che rappresento continuerà a seguire e monitorare la situazione rappresentata con tutta l'attenzione che essa merita.