ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05211

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 444 del 22/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: VITIELLO CATELLO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 21/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA 22/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05211
presentato da
VITIELLO Catello
testo di
Martedì 22 dicembre 2020, seduta n. 444

   VITIELLO e MIGLIORE. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   all'alba del 18 dicembre 2020 una guardia giurata della fabbrica di Castellammare di Stabia Meridbulloni, incaricata dai vertici del Gruppo Fontana di bloccare la produzione e sgomberare la fabbrica, ha interrotto il turno lavorativo dichiarando che la fabbrica era chiusa e ha conseguentemente ordinato lo spegnimento del forno di fusione;

   in più occasioni la proprietà aveva avanzato l'ipotesi di delocalizzare il sito per spostarlo dalla zona costiera e ricollocarlo, sempre nell'area di crisi stabiese-torrese, in una zona interna, ipotesi che non aveva mai trovato ostacoli da parte delle amministrazioni coinvolte;

   la decisione del 18 dicembre 2020 è sorprendente perché del tutto inaspettata. Senza alcun preavviso la proprietà ha comunicato la chiusura del sito stabiese e la ricollocazione dei lavoratori in una azienda del gruppo, scaturita da un processo di fusione e con sede a Torino;

   al momento della decisione, erano presenti gli operai dell'unico reparto, quello dei forni che si occupa del trattamento termico dell'acciaio, necessario per produrre i bulloni, poi venduti in ogni angolo del mondo dalla holding di Milano;

   le commesse dell'azienda non mancano: la società, appena poche settimane fa, ha completato una cinquantina di nuove assunzioni negli stabilimenti del Nord Italia, programmando giornate di lavoro anche alle vigilie di Natale e Capodanno. La giornata di cassa, che ha coinvolto i lavoratori dello stabilimento il 18 dicembre, coincideva con una riunione già in calendario tra i sindacati e i vertici della società, presieduta da Giuseppe Fontana, che doveva presentare il piano industriale;

   fino a quel momento, il clima era stato sempre sereno. Gli stipendi e la tredicesima erano arrivati regolarmente, l'azienda ha sempre ribadito che lo stabilimento di Castellammare «è il fiore all'occhiello del gruppo», in termini di produttività e professionalità, con un tasso di assenteismo tra i più bassi del Sud Italia. Una vera e propria «isola felice», in un territorio devastato dalla desertificazione industriale, capace di far registrare un attivo di 320mila euro nell'ultimo anno;

   nella riunione programmata con i sindacati, i vertici aziendali annunciano inaspettatamente che lo stabilimento di Castellammare di Stabia verrà chiuso, in vista di un accorpamento con la Ibs di Torino, e che circa 80 lavoratori campani verranno trasferiti in blocco nel capoluogo piemontese. Un duro colpo per i lavoratori e le loro famiglie costrette ad un drastico cambio delle condizioni di vita e di lavoro senza alcun preavviso e alcun tipo di concertazione con le rappresentanze sindacali;

   questa chiusura rappresenta l'ultimo duro colpo a tutta la comunità stabiese che sta assistendo, negli ultimi anni, a una vera e propria desertificazione industriale e giovanile: non sfuggirà che la perdita di posti di lavoro di un'azienda florida e storica come questa rischia di aggiungersi alla crisi che, negli anni, ha devastato il comparto industriale di Castellammare e della sua area. Motivo per il quale diventa necessario conoscere i piani industriali dell'azienda per evitare che, oltre ai disastri economici causati dalla pandemia, questa città debba fare i conti con altre famiglie ridotte sul lastrico –:

   se corrispondano al vero le decisioni dell'azienda Meridbulloni riportate in premessa;

   se il Governo non ritenga di convocare con urgenza i vertici aziendali e le rappresentanze dei lavoratori al fine di avviare un confronto per una positiva e concordata soluzione della situazione esposta in premessa al fine di tutelare le condizioni di lavoro ed il livello occupazionale dei circa 80 lavoratori coinvolti.
(5-05211)