ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05190

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: GOLINELLI GUGLIELMO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 17/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
MAGGIONI MARCO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
MORELLI ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 17/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05190
presentato da
GOLINELLI Guglielmo
testo di
Giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   GOLINELLI, VIVIANI, LIUNI, BUBISUTTI, GASTALDI, LOLINI, LOSS, MANZATO, MAGGIONI, MORELLI, PATASSINI e ZOFFILI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020 ha disposto un quadro differenziato di contenimento nazionale basato su distinti scenari di rischio, noti come «zona gialla», «zona arancione» e «zona rossa», che ha portato a divieti e limitazioni all'esercizio dell'attività venatoria;

   l'eccessivo aumento di alcune specie di fauna selvatica presenti sul territorio italiano, oltre ad essere un rischio per la sicurezza delle persone nei centri abitati e nelle campagne, comporta gravi danni alle colture agricole, in termini di campi e raccolti;

   gli ungulati rappresentano uno dei principali responsabili di gran parte dei danni causati alle produzioni agricole e agli allevamenti;

   già durante il lockdown della primavera 2020, gli avvistamenti degli ungulati si sono moltiplicati, portando ad oltre due milioni il numero dei cinghiali che hanno potuto circolare liberamente per campagne e città, causando ingenti danni ai raccolti e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini;

   in un momento particolarmente difficile come quello attuale le istituzioni dovrebbero dimostrare vicinanza al mondo dell'associazionismo, e nel caso specifico a quello venatorio, e non indebolirlo con provvedimenti che, dettati da posizioni ad avviso degli interroganti puramente ideologiche, nulla hanno a che vedere con la necessità sanitaria di contenimento dell'epidemia;

   l'interesse del mondo venatorio su temi che riguardano l'ambiente, la sostenibilità e la gestione della fauna selvatica fa di questa realtà un'indispensabile risorsa a favore di azioni di contenimento delle specie invasive, di difesa dell'agricoltura e, più in generale, di tutela del territorio;

   un prolungamento della stagione venatoria consentirebbe ai cacciatori di potere recuperare i periodi non sfruttati per la caccia e ridurre i danni economici e ambientali, divenuti ormai insostenibili, a causa dell'eccessivo numero di esemplari presenti nell'habitat;

   non proseguire, a causa delle limitazioni dovute dall'emergenza sanitaria, al contenimento degli ungulati porterebbe un incremento straordinario della popolazione di cinghiali, con conseguenti ingenti danni alle coltivazioni e alle persone; è fondamentale, quindi, che le azioni di contenimento della fauna selvatica proseguano, ma soprattutto devono essere maggiormente efficaci, considerato anche il rischio derivante dalla diffusione di epizoozie, come la peste suina africana;

   il proliferare dei cinghiali, capriolo e cervi, oltre alle altre specie di ungulati, acuitosi in questo periodo a seguito delle misure restrittive imposte dal Governo all'esercizio dell'attività venatoria, rischia di determinare seri pericoli, non solo per gli allevatori e gli agricoltori, ma anche per l'eventuale diffusione della peste suina africana, malattia virale diffusa soprattutto dai cinghiali selvatici; limitare la diffusione della peste suina africana richiede anche un rafforzamento delle misure di controllo e contenimento degli ungulati;

   sarebbe anche auspicabile prevede la gratuità, senza alcun costo per i cacciatori (circa 9 euro a campione), degli esami di laboratorio per la ricerca della trichinella sui cinghiali prelevati a caccia o in selecontrollo, questo al fine di incentivare i controlli sugli stessi durante la stagione venatoria;

   il regolare e continuato svolgimento delle operazioni di prelievo di cinghiale ha la finalità della tutela delle colture agricole, che possono essere danneggiate dall'eccessiva presenza di cinghiali, della tutela della pubblica incolumità nonché di prevenzione della diffusione di epizoozie, mentre delle specie di nocivi permette il corretto equilibrio che, una volta rotto, causa gravi danni a tutto il sistema ambientale –:

   se non ritengano, per quanto di competenza, di adottare iniziative, anche di natura normativa, al fine di consentire un prolungamento della stagione venatoria, per potere recuperare i periodi non sfruttati per la caccia a seguito delle chiusure e limitazioni imposte dal Governo nei mesi di novembre e dicembre 2020, al fine di contenere la fauna selvatica invasiva, quali cinghiali, ungulati e nocivi, evitando così ulteriori ingenti danni all'agricoltura, all'equilibrio ambientale nonché l'eventuale diffusione di epizoozie.
(5-05190)