ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05184

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/12/2020
Stato iter:
17/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/12/2020
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2020
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/12/2020
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/12/2020

SVOLTO IL 17/12/2020

CONCLUSO IL 17/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05184
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   tra le molteplici criticità del reddito di cittadinanza, istituito dal primo governo Conte, si mette in evidenza che, a quasi due anni dall'istituzione del sussidio, la relativa legge non è ancora applicata rispetto ad una parte fondamentale, ossia il regime dei controlli, onde evitare frodi;

   sul punto, la legge sul reddito di cittadinanza prevede che l'Inps verifichi, entro 5 giorni dalla domanda, il possesso dei requisiti, acquisendo «dall'Anagrafe tributaria, dal Pubblico registro automobilistico e dalle altre amministrazioni pubbliche detentrici dei dati, le informazioni necessarie»; ed ancora, «Con provvedimento dell'Inps, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono definite la tipologia dei dati, le modalità di acquisizione e le misure a tutela degli interessati»;

   tuttavia, la medesima legge prevede che, anche senza aver espletato tutte le verifiche necessarie, il riconoscimento da parte dell'Inps avvenga entro la fine del mese successivo alla trasmissione della domanda;

   ebbene, dunque, sino ad oggi, l'erogazione del reddito è avvenuta in assenza di tutti i controlli previsti per legge;

   al riguardo, l'Inps, con grave ritardo, ha presentato, solo recentemente, il 20 novembre 2020, al Garante della privacy, il provvedimento sulla acquisizione dei dati da altre amministrazioni, per ottenere l'autorizzazione all'accesso ai dati;

   tuttavia, l'iter per accedere ai dati non si è esaurito con il successivo via libera del Garante, arrivato il 26 novembre 2020. L'Inps dovrà accordare singole convenzioni per lo scambio dati con ciascuna delle amministrazioni: col Pubblico registro automobilistico (Pra), verificare il possesso di veicoli; con l'anagrafe tributaria per i controlli su case e depositi bancari; col casellario giudiziario per i carichi penali; con regioni e comuni per vedere eventuali altre prestazioni e i requisiti anagrafici. Solo dopo questi ulteriori passaggi, l'Inps potrà effettivamente fare tutti i controlli previsti dalla legge prima di attribuire il pagamento del reddito di cittadinanza;

   è per questo che, ad oggi, accade che molti percettori del reddito ne stiano beneficiando abusivamente, in danno alla spesa pubblica, dichiarando dati falsi o omettendo informazioni necessarie, pur di incassare il sussidio;

   è una situazione che vede responsabili l'esecutivo e l'Inps –:

   entro quali tempi verrà concluso l'iter poter accedere ai dati necessari, ai fini dei controlli mirati all'individuazione dei reali aventi diritto del reddito di cittadinanza.
(5-05184)
(Presentata il 16 dicembre 2020)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05184

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede entro quali tempi verrà concluso l'iter per poter accedere a tutti i dati necessari, ai fini dei controlli mirati all'individuazione dei reali aventi diritto del Reddito di Cittadinanza.
  Al riguardo, voglio ricordare che il decreto-legge n. 4 del 2019 prevede verifiche sui requisiti dichiarati dal beneficiario nella domanda di accesso alla misura che vengono effettuate in via preventiva dall'INPS con riferimento ai dati presenti nella sue banche dati. Sul punto, preciso che la gran parte dei controlli concernenti i requisiti di maggiore rilievo prescritti ai fini del riconoscimento del beneficio vengono fatti ex ante sulla base delle informazioni presenti nell'ISEE. Inoltre, in una fase successiva, su campioni di rischio appositamente selezionati, vengono effettuati ulteriori controlli messi in atto da altri organi, tra cui la Guardia di Finanza. A questo proposito l'INPS, interpellato in materia nel mese di ottobre 2020, ha dichiarato che risultano 694.296 domande respinte in sede di istruttoria per mancato rispetto dei parametri reddituali e/o patrimoniali. Tali requisiti sono verificati con l'analisi della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) valida al momento di presentazione della domanda, integrata (nei casi previsti dall'articolo 3 comma 10 della legge n. 26 del 2019) dai dati comunicati tramite modello RdC/PdC-Com ridotto.
  Le domande decadute sono invece 145.767. La verifica, sempre in sede di istruttoria automatizzata, è riferita in questo caso alla sussistenza mensile dei requisiti, così come previsto dall'articolo 5, comma 5, del decreto-legge n. 4 del 2019.
  Giova, inoltre, evidenziare che vi sono state:

   3.855 decadenze inserite dalle sedi INPS, a seguito di verifiche amministrative ed ispettive attivate sul mantenimento del possesso dei requisiti di legge, di cui 2.047 relative ai requisiti reddituali e/o patrimoniali;

   8.910 revoche inserite dalle sedi INPS, a seguito di verifiche amministrative ed ispettive attivate sul mantenimento del possesso dei requisiti di legge, di cui 2.409 relative ai requisiti reddituali o patrimoniali.

  Ciò detto, l'accertamento dello stato reddituale o patrimoniale dei richiedenti, avviene per il tramite della Dichiarazione Sostitutiva Unica, che è oggetto di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, sulla base delle informazioni presenti nelle sue banche dati (redditi, patrimonio mobiliare ecc.).
  Tali controlli, tuttavia, non esauriscono il sistema degli accertamenti sul reale stato patrimoniale dei percettori. Infatti:

   a) il flusso massivo dei dati RdC è inviato periodicamente alla Guardia di Finanza che dispone ulteriori verifiche mirate sulle situazioni che richiedono approfondimenti;

   b) a partire dal mese di novembre saranno sottoposte a verifica le dichiarazioni rese dai percettori del reddito di cittadinanza in merito al possesso dei cosiddetti «beni durevoli». Tale accertamento sarà contestuale per i successivi rinnovi e le nuove domande;

   c) l'Inps sta ulteriormente implementando il piano dei controlli sulle autocertificazioni rese per RdC con riferimento a quelle dichiarazioni che non sono controllabili contestualmente alla presentazione della domanda;

   d) la situazione relativa allo stato lavorativo è verificata a campione consultando gli archivi dell'istituto e, a partire dal mese di novembre, tale verifica verrà estesa a tutta la platea dei percettori RdC.

  Considerato che a ottobre 2020 risultavano percettori di Reddito e Pensione di cittadinanza 1.235.902 nuclei familiari, emerge dai dati sopra riportati che il numero delle domande respinte, decadute o revocate e delle irregolarità riscontrate sono un indice della bontà dell'attività di verifica effettuata e degli indicatori utilizzati anche per selezionare il campione.
  Concludo segnalando che i requisiti oggetto dell'interrogazione rappresentano una quota minimale rispetto al complesso dei requisiti richiesti per accedere al Reddito di Cittadinanza e già puntualmente verificati dall'INPS.