ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05180

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZO RINA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 16/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 16/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05180
presentato da
DE LORENZO Rina
testo di
Giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   DE LORENZO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo presente sul giornale «Il Mattino» di Napoli del 1° dicembre 2020 risulta che «l'ascensore di Pizzofalcone, chiuso ufficialmente il 3 settembre 1968, è situato a poche centinaia di metri dall'ascensore che collega la parte superiore e la parte inferiore del ponte di Chiaia. Dista ancora meno da un terzo ascensore in costruzione sulla sommità del monte Echia a circa 50 metri dai ruderi di quella che viene indicata dagli storici come la villa di Lucullo. E proprio la costruzione del terzo impianto in questi giorni ha acceso una spinosissima polemica in città. In molti, infatti, puntano il dito contro il progetto del nuovo ascensore che rischia di rovinare per sempre la bellissima vista del golfo di Napoli»;

   il progetto, costato circa 1 milione e 200 mila euro finanziati con il Patto per Napoli, nell'ambito del Fondo sviluppo e coesione, prevede la costruzione di un ascensore in cemento armato in una zona che deve essere tutelata dal punto di vista paesaggistico, per il suo valore universalmente riconosciuto, gravemente compromesso dalla realizzazione di un torrino fuori terra che altera il pregiato contesto storico del paesaggio napoletano;

   in un articolo del Corriere del Mezzogiorno del 29 novembre 2020 risulta scritto che: «il box terminale dell'ascensore che svetta a Monte Echia è ben più alto rispetto al progetto che era stato modificato sulla base dei suggerimenti proposti all'epoca dall'omonimo comitato». Lo stesso ascensore entrerà in funzione solo dopo il consolidamento del costone tufaceo che appoggia su sabbie e pozzolane delle eruzioni dei Campi Flegrei i cui lavori, avviati da circa 3 anni, avrebbero determinato, secondo il geologo Riccardi Caniparoli, danni alla Galleria Vittoria, chiusa al traffico da mesi –:

   alla luce di quanto esposto, quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda adottare al fine di tutelare il luogo storico e paesaggistico del Monte Echia, contemperando le differenti esigenze di tutela di tale bene e di costruzione di tale opera nel pieno rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche, tenuto conto degli ingenti fondi statali impegnati.
(5-05180)