ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05130

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 439 del 04/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/12/2020
Stato iter:
05/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2021
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 05/05/2021
Resoconto SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/12/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/05/2021

DISCUSSIONE IL 05/05/2021

SVOLTO IL 05/05/2021

CONCLUSO IL 05/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05130
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo presentato
Venerdì 4 dicembre 2020
modificato
Mercoledì 5 maggio 2021, seduta n. 501

   GALLINELLA, SPORTIELLO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la giunta regionale dell'Umbria, con deliberazione n. 1139/2020 avente ad oggetto Test per la ricerca di SARS-CoV-2 presso i luoghi di lavoro e le strutture private, ha stabilito, tra l'altro, che «in caso di positività al test antigene/sierologico, la conferma diagnostica attraverso test molecolare dovrà essere effettuata da un laboratorio privato dell'elenco regionale dei laboratori autorizzati ai sensi della DGR n. 571/2020»; è inoltre stabilito che «fino a quando il Ministero della Salute non indicherà ufficialmente che il "caso confermato" può essere definito tale anche sulla base del solo test antigenico rapido positivo, ogni test antigenico positivo effettuato per identificare un caso dovrà essere confermato con test molecolare»;

   dunque, nella sostanza, i cittadini umbri che decidano di sottoporsi al test antigene/sierologico presso una struttura privata sono tenuti, in base a questa delibera, a effettuare il test molecolare successivo sempre e solo presso la stessa struttura privata, sobbarcandosene il costo, con un esborso di denaro che va dagli 80 ai 90 euro per test;

   tale obbligo risulta essere stabilito esclusivamente nel territorio umbro, non risultandovi essere analoghe delibere regionali;

   la circolare del Ministero della salute del 30 ottobre 2020, riguardante la materia, nulla dispone in questa direzione con riferimento al test molecolare e nemmeno sembra legittimare l'introduzione di un obbligo di tal fatta, che potrebbe astrattamente pregiudicare, rispetto a tutti gli altri, i soli cittadini umbri, i quali, per rispettare la delibera citata, si troverebbero formalmente impediti a rivolgersi alla sanità pubblica per l'effettuazione del test molecolare, con ogni conseguenza con riguardo alla necessità di sostenere una notevole correlativa spesa –:

   se il Ministro sia a conoscenza della descritta situazione;

   se ritenga coerente con gli indirizzi ministeriali un provvedimento regionale che imponga ai cittadini di rivolgersi alla sanità privata per lo svolgimento del test molecolare, dopo l'esito positivo del test antigene/sierologico;

   se ritenga di dovere assumere iniziative per quanto di competenza, a tutela della libertà di scelta dei cittadini umbri di rivolgersi alla sanità pubblica per l'effettuazione del test molecolare.
(5-05130)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05130

  Con l'evolversi dell'emergenza sanitaria pandemica, il Ministero della salute ha diffuso, a partire dalla Circolare n. 1997 del 22 gennaio 2020, una serie di Documenti contenenti indicazioni sui test per la diagnosi di SARS-CoV-2, sui criteri da adottare nella determinazione della priorità per la loro esecuzione e sulla tipologia dei laboratori ove effettuare l'analisi.
  Con la Circolare ministeriale n. 705 del 8 gennaio 2021 sono state fornite ulteriori indicazioni finalizzate all'utilizzo appropriato dei test antigenici in contesti specifici.
  In particolare, nella sezione «Misure contumaciali a seguito di test antigenico rapido», viene riportato quanto segue:

   «Per il soggetto, che non appartiene a categorie a rischio per esposizione lavorativa o per frequenza di comunità chiuse e non è contatto di caso sospetto, che va a fare il test in farmacia o in laboratorio a pagamento, se il saggio antigenico risulta negativo non necessita di ulteriori approfondimenti, se positivo va confermato con test di terza generazione o test in biologia molecolare. Va sempre raccomandato che anche in presenza di un test negativo la presenza di sintomi sospetti deve indurre a contattare il medico curante per gli opportuni provvedimenti.»

  La Deliberazione n. 1139 del 25 novembre 2020 della Regione Umbria riporta quanto segue: «... è essenziale contemperare l'esigenza di garantire l'accessibilità alla diagnostica per SARS-CoV-2 rivolta anche alle categorie di soggetti che non rientrano nell'ambito della casistica che viene presa in carico dal SSR (es. privati cittadini asintomatici, screening nei luoghi di lavoro etc.), con la necessità di ridurre la pressione sulle strutture sanitarie, che devono infatti garantire la gestione dei casi sintomatici, dei contatti stretti dei casi COVID-19 e delle categorie target (es. operatori sanitari) (...) viene quindi approvato il documento “Disposizioni per l'esecuzione del test antigene su tampone oro/rinofaringeo e del test sierologico per SARS-COV-2 presso laboratori privati/punti prelievo/luoghi di lavoro” (Allegato 1), che definisce le disposizioni per l'esecuzione del test antigene presso i luoghi di lavoro.»

  Il citato allegato 1 riporta: «I costi del test antigene, del test sierologico e del test molecolare di conferma in caso di positività del test antigene/sierologico, sono a carico del soggetto richiedente.»

  Come noto, le Regioni, hanno piena autonomia, organizzativa e finanziaria, in materia dei Servizi sanitari e dei Servizi sociali del loro territorio.
  Pertanto, alcune come ad esempio la Toscana e il Lazio, hanno stabilito che per i test diagnostici effettuati su base volontaria per esigenze individuali, vale a dire senza una specifica indicazione da parte delle Autorità sanitarie, la prestazione è da ritenersi a pagamento (prestazione fuori dai Lea-i Livelli essenziali di assistenza), con onere a carico del cittadino.
  Sulla questione, la Direzione Salute e Welfare della Regione Umbria ha precisato quanto segue.

  La Regione Umbria, in base alle indicazioni internazionali ed alle evidenze scientifiche, sin dalla prima fase della pandemia ha perseguito l'obiettivo di aumentare l'offerta e l'accessibilità alla diagnostica per il COVID-19, rivolta anche a vantaggio delle categorie di soggetti che non rientrano negli ambiti della casistica presa in carico dal Servizio Sanitario Regionale, come ad esempio i privati cittadini asintomatici, gli screening nei luoghi di lavoro, e così via.
  Dopo la prima ondata epidemica, con il «riavvio» di tutte le attività produttive e delle consuete attività della popolazione, e con la progressiva erogazione delle prestazioni sanitarie interrotte durante il «lockdown», è stato necessario garantire un più ampio monitoraggio dell'andamento della trasmissione del virus nel territorio regionale, favorito anche dall'ampliamento delle possibilità diagnostiche con l'introduzione delle metodiche di test molecolare in «pooling» e dei test sierologici per SARS-COV-2, in affiancamento al test molecolare.
  Pertanto, accanto alla definizione delle strategie diagnostiche rivolte al sistema pubblico, la Regione Umbria ha emanato una serie di Deliberazioni di Giunta Regionale (DGR n. 565/2020, DGR n. 571/2020, DGR n. 786/2020, DGR n. 915/2020), con cui sono state dettate procedure uniformi per l'esecuzione della diagnostica per COVID-19 presso le strutture private ed i luoghi di lavoro.
  La seconda ondata epidemica che ha interessato anche l'Umbria nel periodo ottobre-novembre 2020 ha determinato un progressivo, crescente impegno del Servizio Sanitario Regionale, sia nel contesto assistenziale clinico dei pazienti, sia per il «carico» diagnostico delle strutture deputate al «contact tracing», al prelievo dei tamponi e all'esecuzione dei test.
  La Deliberazione di Giunta Regionale n. 1139 del 25 novembre 2020 trae origine dall'esigenza di contemperare l'accessibilità alla diagnostica per SARS-CoV-2, rivolta alle categorie di soggetti che non rientrano negli ambiti della casistica che viene presa in carico dal Servizio Sanitario Regionale, con la necessità di garantire la tenuta del sistema sanitario, in una fase dell'evento pandemico che determinava un rilevante e costante impegno nella gestione dei casi sintomatici, dei contatti stretti dei casi di COVID-19 e delle stesse categorie «target».
  In tale contesto, la normativa recata dalla DGR n. 1139/2020 ha reso possibile per i cittadini l'esecuzione del test molecolare di conferma nel caso di test antigenico o sierologico positivo presso i laboratori privati, senza dover necessariamente attendere l'avvio della procedura da parte del Sistema pubblico.
  Tale impostazione è stata meglio precisata in una Circolare esplicativa diffusa il 6 dicembre 2020 dalla Direzione Regionale Salute e Welfare, i cui contenuti sono stati recepiti, altresì, nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 1196 del 9 dicembre 2020, che ha sostituito integralmente quanto previsto nella precedente DGR n. 1139/2020.
  La recente Deliberazione n. 1196/2020 ha approvato le «Linee di indirizzo per la sorveglianza a strategia diagnostica nell'uso dei test per il COVID-19» e, in particolare, prevede che: «il soggetto risultato positivo al test antigenico o sierologico effettuato presso privato e che deve quindi sottoporsi al test molecolare necessario al fine della definizione della diagnosi, potrà effettuarlo:

   presso lo stesso laboratorio/punto prelievo/medico competente che deve assicurare tale possibilità con prelievo del tampone durante la stessa seduta (nel caso sia stato eseguito un test rapido) e analisi presso i laboratori autorizzati dell'elenco regionale (DGR n. 571/2020), con costi a carico del soggetto richiedente. Il soggetto dovrà porsi in isolamento domiciliare fiduciario fino al referto del test molecolare;

   avvalendosi del servizio pubblico; in tal caso il soggetto, in seguito a segnalazione di positività da parte del laboratorio privato/punto prelievo/medico competente con le modalità previste, verrà preso in carico dall'ISP, che provvederà alla prescrizione e programmazione del test molecolare, con costo a carico della sanità pubblica, fermo restando che, in attesa dell'esecuzione dello stesso, il soggetto dovrà permanere in isolamento domiciliare fiduciario.»

  La Regione Umbria ha concluso precisando che a nessun cittadino regionale è stata preclusa la possibilità di effettuare il test molecolare presso le strutture pubbliche.