Legislatura: 18Seduta di annuncio: 437 del 02/12/2020
Primo firmatario: FERRARI ROBERTO PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 02/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 BONIARDI FABIO MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 PICCOLO TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 FANTUZ MARICA LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 FONTANA LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 CASTIELLO GIUSEPPINA LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020 ZICCHIERI FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 02/12/2020
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/12/2020 Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 03/12/2020 Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 03/12/2020 Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
DISCUSSIONE IL 03/12/2020
SVOLTO IL 03/12/2020
CONCLUSO IL 03/12/2020
FERRARI, PANIZZUT, BONIARDI, GOBBATO, PRETTO, PICCOLO, FANTUZ, LORENZO FONTANA, CASTIELLO e ZICCHIERI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
in una recente sentenza del 25 novembre 2020, di cui la stampa ha dato notizia cinque giorni dopo, la Corte di Cassazione avrebbe accettato la tesi secondo la quale esisterebbe un nesso di causalità tra le vaccinazioni somministrate a Fabio Mondello, un volontario in ferma breve dell'Esercito, e la sua scomparsa dovuta ad una leucemia fulminante;
la pronuncia della Corte, in particolare, avrebbe riconosciuto «l'alta probabilità statistica che il considerevole numero di vaccinazioni somministrate in brevissima sequenza temporale abbia causato o comunque favorito, la malattia acuta letale»;
Mondello si era arruolato agli inizi del 1999 ed era stato sottoposto a ben 11 vaccinazioni in otto mesi, l'ultima delle quali eseguita nell'aprile 2000;
poco dopo la fine dell'intenso ciclo di vaccinazioni, il giovane aveva accusato febbre, debolezza e continue perdite ematiche dal naso, circostanza che ne aveva determinato il ricovero durante il quale è stata diagnosticata la leucemia che lo avrebbe portato alla morte in meno di un anno;
i militari colpiti da linfomi durante il loro servizio sono circa tremila;
la sentenza della Corte di Cassazione non pone in dubbio la necessità delle vaccinazioni, ma la tempistica della loro somministrazione; che rappresenta un fattore di rischio da valutare anche alla luce dell'imminente arrivo nel nostro Paese del vaccino contro il Sars-CoV-2 –:
come si svolga attualmente la somministrazione delle vaccinazioni obbligatorie cui sono sottoposti i militari delle nostre Forze armate, anche nella prospettiva della prossima disponibilità del vaccino contro il Sars-CoV-2.
(5-05112)
Nel riprendere i contenuti di una recente sentenza della Corte di Cassazione, il quesito posto dall'interrogante affronta il tema generale delle vaccinazioni cui viene sottoposto il personale militare.
Mi preme preliminarmente specificare che la Corte di cassazione nella richiamata sentenza n. 26842 del 25 novembre 2020, citata nell'atto, non ha, in realtà, «riconosciuto l'alta probabilità statistica che il considerevole numero di vaccinazioni somministrate in brevissima sequenza temporale abbia causato o comunque favorito la malattia acuta letale», trattandosi di argomentazioni, queste ultime, insindacabili in sede di legittimità.
Tale circostanza risulta, per tabulas, al punto 6 delle «Ragioni della Decisione» della citata sentenza, in cui la Corte di Cassazione, nel rigettare i motivi di ricorso proposti dal Ministero della salute, specifica che i profili legati all'accertamento del nesso eziologico svolto dalla Corte territoriale (cioè dalla Corte d'Appello di Lecce), non sono appunto nuovamente sindacabili dinanzi alla stessa Corte di Cassazione.
Tanto precisato e con particolare riferimento ai protocolli vaccinali in utilizzo all'epoca del caso considerato, si rende noto che gli stessi prevedevano per i militari in ferma di leva e volontaria le seguenti vaccinazioni all'atto di incorporamento, se non eseguite nell'infanzia: antitetanica-difterica, anti tifoidea, antimeningococcica, trivalente parotite morbillo e rosolia nonché epatite A e B.
La tempistica era stata definita con circolare esplicativa sempre validata dal competente Ministero della salute.
Per quanto riguarda, invece, l'attualità, si precisa che le schedule immunoprofilattiche sono adottate in base alla «Direttiva tecnica promulgata dall'ispettorato Generale della Sanità Militare», di concerto con il Ministero della salute in esito ad un processo di approvazione da parte del Consiglio Superiore di Sanità.
Conseguentemente, nella attuale emergenza pandemica, la valutazione tecnica, dopo l'autorizzazione prevista dalla farmacopea vigente, sarà concordata con l'Autorità per la tutela della salute sul territorio nazionale.
Il Ministero della difesa renderà disponibile successivamente, per le categorie di personale scelte con priorità stabilita, secondo le indicazioni e di concerto con il Ministero della salute, il vaccino/i contro il nuovo coronavirus (SARS-Cov-2) presso individuate stazioni vaccinali allestite secondo i protocolli vigenti.
In conclusione, proprio nella prospettiva della prossima disponibilità del vaccino contro il Sars Cov-2 e della sua distribuzione, la Difesa fornirà tutto il supporto richiesto dalle autorità competenti.
Uno speciale gruppo di pianificazione, denominato Joint Operations Planning Group, sta finalizzando l'organizzazione del contributo della Difesa alla distribuzione dei vaccini alla popolazione italiana, sulla base delle necessità individuate dagli Enti responsabili del Piano complessivo.
Ritengo doveroso ricordare come la Difesa, nella delicata congiuntura che il Paese sta affrontando, abbia garantito la disponibilità di risorse umane, mezzi e strutture per la sorveglianza sanitaria, mobilitando centinaia di medici e infermieri militari, fornendo un robusto sostegno logistico per contribuire a garantire il controllo del territorio, l'allestimento di ospedali da campo, l'effettuazione di trasporti terrestri e aerei, invio e contenimento.
Come avvenuto fin dall'inizio della pandemia, le Forze Armate resteranno costantemente impegnate in supporto al Sistema Sanitario Nazionale e ai cittadini.