ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05111

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 437 del 02/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: D'UVA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARESTA GIOVANNI LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/12/2020
Stato iter:
03/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/12/2020
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2020
Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 03/12/2020
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/12/2020

SVOLTO IL 03/12/2020

CONCLUSO IL 03/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05111
presentato da
D'UVA Francesco
testo di
Mercoledì 2 dicembre 2020, seduta n. 437

   D'UVA e ARESTA. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   come noto, la legge 27 marzo 1992, n. 257 ha bandito l'impiego dell'amianto nelle costruzioni proprio a causa della sua accertata nocività alla salute;

   l'attuale Governo ha mostrato un particolare impegno ad incentivare un'azione di bonifica dall'amianto nei nostri edifici pubblici e nelle nostre città, adottando misure concrete ed innovative. Tra queste, né lo stanziamento di ben 385 milioni di euro per l'eliminazione dell'amianto nelle strutture vitali per la società civile cui ha fatto seguito il «Piano bonifica da amianto» adottato con provvedimento del Ministro dell'ambiente e sulla tutela del territorio e del mare;

   anche in ambito militare, sono state promosse delle iniziative normative al fine di potenziare gli interventi di bonifica già esistenti nelle Forze armate, in particolare a beneficio della Marina militare. Intatti, con l'approvazione di un emendamento della maggioranza alla legge di bilancio 2019 è entrata in vigore la norma dell'articolo 1, comma 101, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 per cui, finalmente anche le navi militari rientrano tra i manufatti che possono essere bonificati mediante le risorse del «Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto», di cui all'articolo 56, comma 7, della legge 28 dicembre 2015, n. 221. Il citato fondo, a tal scopo, sempre in legge di bilancio 2019, è stato incrementato di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022;

   l'opera di bonifica delle navi, a questo punto, può essere completata attraverso un decreto del Ministero della difesa che individui quelle che prioritariamente possono essere oggetto di intervento –:

   se il Ministro interrogato stia provvedendo ad adottare le iniziative di propria competenza al fine di poter accedere al Fondo in questione e di poter quindi perseguire in maniera adeguata e con la necessaria efficacia la bonifica del naviglio militare contaminato.
(5-05111)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-05111

  Preliminarmente ritengo fondamentale fare un cenno alle molteplici attività che testimoniano l'attenzione della Marina Militare per la salvaguardia della salute del proprio personale e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, impegnandosi fattivamente e con assoluta determinazione per garantire idonee condizioni lavorative.
  Per quanto riguarda, in particolare, la presenza di amianto sulle Unità Navali della Marina Militare, tema della presente interrogazione, rappresento che ad oggi, delle 167 Unità mappate dalla Marina Militare, le attività di bonifica hanno interessato 156 Unità, di cui 149 bonificate a meno degli elementi cosiddetti diffusi – ossia piccole guarnizioni e/o interruttori – e 7 oggetto di interventi di bonifica parziale, il cui completamento sarà effettuato entro il corrente anno. Le rimanenti 11 Unità verranno bonificate nell'ambito della programmazione dei singoli Stabilimenti di lavoro.
  Anche il naviglio minore, di cui la Forza armata dispone per lo svolgimento dei servizi istituzionali e portuali, è stato interessato da un programma di monitoraggio e di mappatura; dei 623 mezzi minori, risultano bonificati, a eccezione degli elementi diffusi, 598 mezzi, mentre per i restanti 25 che, comunque, non presentano situazioni di potenziale rischio e sono monitorati, la bonifica è inserita nella pianificazione degli interventi da effettuare.
  Mi preme, in merito, puntualizzare che tutto il materiale contenente amianto individuato e mappato a bordo delle Unità navali, in osservanza al dettato normativo, è bonificato per incapsulamento o confinamento ed oggetto di programma di controllo e manutenzione.
  La Marina Militare, al momento, ha definito un piano decennale 2020- 2030 di possibili bonifiche, incluse quelle da materiale contenente amianto che daranno poi luogo ai programmi di controllo e manutenzione, che riguardano Unità (per le quali sono previsti 16 interventi nel corrente anno), mezzi, materiali, siti e infrastrutture per complessivi 54 milioni di euro.
  Inoltre, come ricordato dall'interrogante, l'articolo 1, comma 101 e 102, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020-2022), ha esteso le previsioni del Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto anche al naviglio militare, incrementandone la consistenza di 4 milioni di euro per ogni anno del triennio 2020-2022, da destinare alle operazioni di bonifica amianto sulle navi militari.
  A tal riguardo, rappresento che, al fine di realizzare nella maniera più compiuta gli intenti del Dicastero a tutela del personale e per la sicurezza dei luoghi di lavoro, sono in corso interlocuzioni con il Ministero dell'ambiente e quello delle infrastrutture e dei trasporti per esplicitare le esigenze della Difesa in termini di concreta realizzazione degli interventi proposti, non limitabili alla sola fase della progettazione.
  In tale ottica, all'esito di tali interlocuzioni si darà seguito alla finalizzazione dello schema di decreto interministeriale normativamente previsto per l'accesso al Fondo in questione, comprensiva della firma da parte dei citati Dicasteri e della successiva registrazione presso la Corte dei conti, che conferirà piena operatività all'impiego del fondo.