ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05101

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 436 del 01/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: OCCHIONERO GIUSEPPINA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 01/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 01/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/12/2020
Stato iter:
02/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/12/2020
Resoconto OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 02/12/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 02/12/2020
Resoconto OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/12/2020

SVOLTO IL 02/12/2020

CONCLUSO IL 02/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05101
presentato da
OCCHIONERO Giuseppina
testo di
Martedì 1 dicembre 2020, seduta n. 436

   OCCHIONERO e FREGOLENT. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   il lago di Occhito è un grande invaso artificiale, fra i maggiori d'Europa, realizzato con uno sbarramento sul fiume Fortore;

   l'invaso fornisce acqua del Molise alla Puglia, ha una lunghezza di circa 12 chilometri e appartiene per metà alla provincia di Campobasso e per metà alla provincia di Foggia. I comuni che si affacciano sul lago sono Sant'Elia a Pianisi, Macchia Valfortore, Pietracatella, Gambatesa e Tufara per la provincia di Campobasso; Carlantino, Celenza Valfortore e San Marco la Catola per la provincia di Foggia;

   l'infrastruttura in questione sta attraversando in questo periodo delle gravissime criticità, che stanno mettendo a serio repentaglio l'approvvigionamento idrico delle zone circostanti, e del Basso Molise in modo particolare;

   dalle ultime rilevazioni effettuate il 6 novembre 2020 dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, risulta ridotta la disponibilità dell'acqua a 39.546.780 metri cubi, al di sotto della soglia critica del cosiddetto «volume morto» (stimato in 40.000.000 di metri cubi), che rappresenta la quantità necessaria a soddisfare il fabbisogno idrico della zona;

   lo scorso anno la disponibilità di metri cubi era pari a 100.084.000, e la situazione allarmante era stata già denunciata sin dalla fine di ottobre, con ampio risalto sugli organi d'informazione e stampa locali e nazionali documentata da un corposo materiale fotografico, reperibile anche in rete;

   la riduzione della disponibilità d'acqua secondo le indagini in corso, deriva sia da fattori contingenti, legati alle scarse piogge, sia da fattori di più lungo periodo, a cominciare dalla sedimentazione di detriti sul fondo, che richiede interventi di manutenzione;

   si pone la necessità di chiarimento anche relativamente alla governance dell'infrastruttura, ripartita fra la Regione Puglia e la Regione Molise, e all'asimmetrica distribuzione delle risorse che comporta una situazione più svantaggiosa per il Basso Molise;

   si sono prodotti gravi danni rispetto agli usi civili, agricoli e industriali dell'area e più gravi saranno quelli che si produrranno, qualora non venissero adottate misure urgenti e adeguate, col rischio di generare un disastro ambientale –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, per promuovere, anche per il tramite del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, una verifica sulle cause della situazione di emergenza idrica dell'invaso di Occhito e per contrastarne gli effetti.
(5-05101)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05101

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta, in via preliminare, che l'Invaso di Occhito è stato realizzato negli anni '60 dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata, attraverso lo sbarramento del fiume Fortore, corso d'acqua interregionale. Le acque, pertanto, sono di rilievo interregionale.
  Al riguardo, si evidenzia che, ai sensi dell'articolo 34 del decreto legislativo n. 267 del 2000, qualora si debba procedere alla definizione e all'attuazione di opere, interventi e programmi che richiedano, data la loro complessità, l'azione coordinata di più Regioni, le stesse possono procedere alla stipula di specifici Accordi di Programma. Peraltro, il processo di pianificazione, così come indicato dalla direttiva 2000/60/CE, è stato compiutamente recepito dal decreto legislativo n. 152 del 2006 che ha individuato nell'Autorità di Distretto l'organo di coordinamento delle funzioni relative al territorio idrico.
  Tanto premesso, con specifico riferimento al caso in esame, si fa presente che l'Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno e le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia, ricadenti nel Distretto dell'Appennino Meridionale hanno redatto il Piano di gestione Acque, adottato il 24 febbraio 2010. Sulla base di tale Piano, in data 6 aprile 2011, è stato sottoscritto da tutte le Regioni l'Accordo di programma Unico per il trasferimento, acquisizione e governo della risorsa idrica. Con particolare riferimento all'Accordo sottoscritto tra la Regione Molise e la Regione Puglia per l'utilizzo delle acque dell'Invaso di Occhito che prevedeva di riservare, per i fabbisogni del territorio molisano, una quota di 20 Milioni di m3 delle risorse invasate dalla diga (della capacità teorica utile di 250 Mm3) sul fiume Fortore, la Regione Molise ha fatto presente che non si è dato più corso a tale Accordo per motivi tecnici riconducibili alla assenza di dotazione infrastrutturale in territorio molisano in grado di utilizzare le acque dell'Invaso; riduzione delle superfici coltivate (e quindi calo del fabbisogno irriguo) per i territori molisani ricadenti nel comprensorio del Consorzio di Bonifica di Larino potenzialmente irrigabili dalle acque dell'Invaso; carenza idrica all'Invaso di Occhito, in quanto la Regione Puglia avrebbe destinato gran parte della risorsa all'uso idropotabile prioritario rispetto agli altri usi e quindi, in base all'accordo sottoscritto fra le Regioni, l'utilizzo per scopi irrigui della quantità di 20 Milioni di risorsa riservata alla Regione Molise non è più attuabile in quanto superata dall'utilizzo prioritario (potabile) a cui sono state destinate le acque invasate dalla diga.
  La Regione Molise ha inoltre evidenziato che l'Invaso di Occhito possiede un alto indice di vulnerabilità e bassa resilienza per i seguenti motivi: coefficiente di utilizzazione molto elevato delle risorse disponibili e, pertanto, qualsiasi modifica dei parametri climatici, che vada ad incidere sui valori medi delle risorse, si ripercuote negativamente, immediatamente ed in modo rilevante sui volumi di acqua distribuiti; l'acqua invasata costituisce la riserva comune di più settori di utenza, fra i quali esiste un oggettivo conflitto di interessi; difficoltà di programmare la risorsa su base pluriennale e, quindi di valutare e pesare opportunamente costi e benefici attuali e futuri.
  Sempre secondo quanto rappresentato dalla Regione Molise, a causa dell'alto coefficiente di utilizzazione dell'Invaso, non è sufficiente che le precipitazioni dell'anno successivo ritornino a valori prossimi a quelli ordinari, ma sarebbero necessari eventi di pioggia significativamente superiori alla media per poter garantire l'erogazione e contemporaneamente ricostruire le scorte.
  Anche la Regione Puglia ha confermato che l'attuale volume dell'invaso, normalmente di circa 80-100 milioni di metri cubi, risulta ridotto a causa della carenza di piogge relativamente alla stagione invernale 2019/2020. La stessa Regione ha peraltro evidenziato che i criteri di distribuzione della risorsa acqua sono disciplinati da apposite intese tra il Consorzio per la Bonifica della Capitanata e la regione Molise.
  Fermo restando quanto fin qui esposto e le rispettive competenze delle Amministrazioni regionali interessate, il Ministero dell'ambiente ha comunque provveduto a richiedere all'Autorità di Bacino dell'Appennino Meridionale una accurata disamina delle cause, eventualmente anche di carattere tecnico amministrativo, che hanno prodotto la situazione evidenziata, nonché il quadro delle iniziative programmate o adottate per porre rimedio alla medesima. Il Ministero ha chiesto, inoltre, di valutare l'opportunità di trattare l'argomento in una apposita riunione dell'Osservatorio distrettuale permanente per gli utilizzi idrici.