ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 433 del 26/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: FRAILIS ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05086
presentato da
FRAILIS Andrea
testo di
Giovedì 26 novembre 2020, seduta n. 433

   FRAILIS. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   si apprende, da organi di stampa, che la società Eni Rewind nonostante i significativi investimenti fatti nel recente passato per rilanciare le attività relative alla produzione del cloro soda nel sito della società controllata Ing. Luigi Conti Vecchi spa di Macchiareddu, uno dei più importanti agglomerati industriali della Sardegna meridionale, situato nei territori comunali di Assemini, intende abbandonare il territorio e cedere l'attività a privati, disperdendo potenzialità positive di progresso per la regione e abbandonando al proprio destino le persone occupate e le loro famiglie;

   le produzioni del sito sopra indicato costituiscono un elemento essenziale per l'intero comparto industriale isolano e per le attività di potabilizzazione delle acque pubbliche, garantendo sul territorio la disponibilità dei prodotti certificati;

   il 27 maggio 2020, la sentenza del Tar Sardegna, indica l'Eni e le sue società quale soggetto responsabile del disastro ambientale dell'area industriale di Porto Torres;

   il 22 ottobre 2020, il sito industriale si è fermato per lo sciopero organizzato da alcune sigle sindacali: una forma di protesta per la mancata attuazione del programma di investimenti sulla chimica verdi e le bonifiche a Porto Torres che avrebbero dovuto rilanciare l'area industriale del nord Sardegna;

   l'Eni, già in passato, avrebbe assunto analoghe decisioni in merito ad altri poli industriali dislocati in Sardegna, salvaguardando le produzioni esistenti nel resto della penisola. Ancora una volta la suddetta società pare stia tentando di proseguire la silenziosa opera di smantellamento dei suoi presidi industriali nell'isola, smentendo le promesse declamate dai suoi dirigenti di realizzare, investimenti innovativi nell'ammodernamento degli impianti e nella bonifica e riconversione delle produzioni, attraverso attività avanzate di economia circolare e ambientalmente sostenibili;

   appare opportuno, a questo punto, capire quali siano le reali intenzioni di Eni riguardo gli impegni precedentemente assunti con questo territorio e garantire gli investimenti necessari per traguardare la sostenibilità economica ed ambientale delle produzioni clorosodiche con lo scopo di valorizzare le opportunità offerte dal territorio sardo ed al fine di evitare ripercussioni sul sistema lagunare, oltreché sull'indotto lavorativo –:

   quali iniziative concrete il Governo, alla luce dei fatti esposti in premessa, per quanto di competenza, intenda adottare per evitare la chiusura di un altro stabilimento che comprometterebbe non solo le opere di bonifica connesse al progetto della chimica verde, ma soprattutto al fine di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali in questo territorio in un momento storico così complicato per il nostro Paese.
(5-05086)