ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05043

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: NOVELLI ROBERTO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/11/2020
BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/11/2020
MUGNAI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/11/2020
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/11/2020
BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05043
presentato da
NOVELLI Roberto
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   NOVELLI, BAGNASCO, BOND, MUGNAI, VERSACE e BRAMBILLA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la pandemia in atto ha causato una forte carenza di bombole d'ossigeno. La richiesta di bombole di ossigeno domiciliari è infatti inevitabilmente aumentata con la diffusione di Covid-19, e da tempo vengono denunciate gravi difficoltà nell'approvvigionamento di dispositivi per l'ossigenoterapia domiciliare, e molte persone esasperate iniziano a minacciare esposti;

   ad aggravare la situazione, contribuisce un malcostume diffuso: quello di non riconsegnare le bombole vuote, che riempite potrebbero essere riutilizzate e salvare delle vite umane;

   la carenza di questi strumenti si fa sentire in diverse aree del Paese, come denunciato dalle associazioni dei farmacisti, e se vi sono diverse regioni, compreso il Friuli-Venezia Giulia, che non hanno finora registrato queste criticità, ve ne sono altre dove da tempo si segnalano con allarme queste carenze. Addirittura si è assistito a casi, come quelli di Pozzuoli, dove dei «Centri sub» della zona flegrea hanno consegnato le loro bombole d'ossigeno alla Capitaneria di porto per essere portate alla Protezione civile e successivamente distribuite a chi ne ha bisogno;

   mancano le bombole e le richieste sono tante, e come denunciava giorni fa uno dei tanti farmacisti, «noi dovremmo sempre avere delle bombole di scorta ma non riusciamo ad avere neanche più la fornitura obbligatoria», appellandosi infine ai cittadini affinché chi le ha utilizzate le restituisca, in modo che possano essere utili ad altri pazienti che necessitano di un supporto per l'ossigeno;

   vista la gravissima situazione sanitaria in atto e visto che l'ossigeno è vitale per tantissimi pazienti, si poteva prevedere un aumento di forniture, e organizzare il tutto con anticipo senza ritrovarsi ancora una volta impreparati. Emerge disorganizzazione: non si ha un quadro complessivo delle forniture, non si conoscono le prescrizioni di ossigeno da parte dei medici di famiglia, non si conoscono gli approvvigionamenti e delle esigenze delle tantissime farmacie;

   nelle ultime settimane ci sono stati diversi appelli da Aifa, Federfarma e Assogastecnici per il reperimento di bombole di ossigeno medicale: il punto centrale è la capacità del sistema di ritirare le bombole e in tempi brevi reimmetterle nel mercato e va cambiato il modello organizzativo chiedendo un intervento del commissario Arcuri –:

   quali immediate iniziative di competenza si intendano adottare al fine di dare soluzione alla grave carenza di bombole d'ossigeno per l'ossigenoterapia e rispondere positivamente alla legittima esasperazione di tantissimi pazienti che non riescono ad avere gli indispensabili dispositivi per l'ossigenoterapia domiciliare.
(5-05043)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05043

  Le Aziende produttrici di dispositivi per ossigenoterapia, farmacie ed AIFA hanno da tempo avviato una stretta collaborazione con l'obiettivo di ridurre i disagi dovuti al vertiginoso aumento delle domande di fornitura domiciliare di ossigeno a causa dell'emergenza sanitaria in corso.
  Inoltre, l'AIFA sta avviando ulteriori iniziative sia per il settore regolatorio, che per attività di sensibilizzazione per affrontare sui diversi fronti il problema, come peraltro richiesto anche da Assogastecnici e Federfarma.
  Il confronto costante tra l'AIFA e le citate organizzazioni, ha già permesso di avviare interventi risolutivi rispetto alle principali criticità riportate da alcune Regioni. L'aumento dei consumi di ossigeno determinati dall'emergenza in misura rilevante, ha infatti sicuramente avuto un impatto significativo sulla rete distributiva, a dispetto della disponibilità reale dell'ossigeno, che viene prodotto in Italia in quantitativi già dieci volte superiori al fabbisogno del territorio nazionale.
  Il numero di contenitori mobili (bombole e recipienti criogenici) disponibili per il trattamento domiciliare rappresenta la principale causa dei disagi riportati e l'incremento garantito dagli investimenti delle aziende in questi mesi (che Assogastecnici ha quantificato in 15 milioni di euro) ha avuto degli effetti positivi, a dispetto della domanda altissima a livello mondiale, e di un numero di produttori di contenitori molto limitato. Purtuttavia, tali investimenti non sono risultati sufficienti a fronte delle aumentate difficoltà di questi ultimi giorni.
  Per la questione in esame è necessario, inoltre, il forte supporto da parte delle regioni e province autonome, al fine di rafforzare l'attività di tracciamento dalle bombole da parte delle farmacie (anche sollecitando i pazienti alla restituzione dopo l'uso, come raccomandato da Federfarma), e di realizzare strutture in grado di fornire supporto terapeutico ai pazienti, riducendo così la richiesta dei contenitori per l'uso domiciliare.
  Infatti, in alcune Regioni (come la Lombardia) sono state allestite strutture come ospedali da campo o «COVID-hospital» dedicate alla somministrazione della sola ossigenoterapia e alimentate con serbatoi centralizzati (di facile realizzazione), anziché con bombole. AIFA, Assogastecnici e Federfarma stanno attualmente lavorando per promuovere la diffusione di queste esperienze e di altre «buone pratiche» analoghe, in grado di intervenire sul problema a livello organizzativo.
  A questo proposito, giova rilevare che anche la Commissione Tecnico-Scientifica (CTS) di AIFA sta valutando la possibilità di predisporre una scheda sull'uso dell'ossigeno, analoga a quelle già definite efficacemente per i farmaci utilizzati nel trattamento del COVID-19, a supporto di un utilizzo responsabile dell'ossigenoterapia, che ottimizzi l'uso delle risorse disponibili in questa fase di difficoltà operativa.
  La «cabina di regia» che AIFA ha predisposto, d'intesa con Assogastecnici e Federfarma, per risolvere i sopracitati problemi registrati sul territorio, proseguirà il lavoro di monitoraggio della situazione e la predisposizione di iniziative operative, come quelle già avviate nei giorni scorsi, al fine di fornire una risposta tempestiva ed efficace alle esigenze in questione.