ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05041

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05041
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   BELLUCCI e MELONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   anche la seconda ondata di contagi ha travolto le strutture che ospitano la parte più vulnerabile della popolazione, gli anziani;

   una strage testimoniata da numeri: a Concorezzo, nella Rsa Terruzzi, sono 17 le vittime decedute e da ottobre sono risultati positivi 38 ospiti su 42, oltre a metà del personale; a Bollate, nella Rsa «Giovanni Paolo II» sono risultati positivi 53 ospiti su 55 e 23 operatori su 64; a Sesto Fiorentino nella Rsa di San Giuseppe sono 12 gli anziani deceduti e oltre 70 i positivi; a Rieti nella Rsa San Raffaele 52 ospiti su 55, più 15 operatori, sono positivi; ad Avezzano nella Rsa di Don Orione sono 85 i positivi su 120 ospiti insieme a 17 operatori sanitari, 15 gli anziani deceduti; a Foggia nella Rsa della «Fondazione Palena» che ospita 70 anziani sono risultati tutti positivi insieme a 28 operatori, tre gli anziani deceduti; a Volturara positivi 72 ospiti su 82; nella Rsa «Vittorio Emanuele II» di Fabriano si sono registrati 13 decessi in pochi giorni;

   si tratta di numeri destinati a un costante aumento se non si interviene immediatamente, ponendo rimedio a quanto non è stato sufficientemente fatto finora, perché la risposta a questa strage, che riguarda tutti noi, non può essere solo l'isolamento dell'anziano, privato anche degli affetti più cari, o l'attività di screening tramite i tamponi, peraltro nemmeno prevista in modo sistematico e omogeneo;

   al riguardo, l'ex Ministro Sirchia ha invocato un «cordone sanitario» che ponga fine a tale sconcertante situazione e chiesto che le Rsa siano collegate sul territorio alle case della salute e, quindi, al Servizio sanitario nazionale: «Nelle residenze sanitarie assistenziali i medici non visitano frequentemente gli ospiti e il personale infermieristico è presente a rotazione. Si tratta spesso di cooperative di paramedici. Ciò non garantisce un livello di assistenza e di cura adeguato a persone in condizioni di conclamata necessità. In sostanza le Rsa sono luoghi delicatissimi, eppure, inspiegabilmente, sono lasciati ai margini del servizio sanitario nazionale. [...]»;

   l'emergenza ha messo in luce tutte le debolezze di un modello da rivedere, sia dal punto di vista del sostegno pubblico sia del reclutamento degli operatori-sociosanitari –:

   quali immediate iniziative di competenza intenda assumere per attuare un piano straordinario per la protezione degli anziani ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali, prevedendo che tali strutture siano al più presto collegate sul territorio alle case della salute, in stretta ed effettiva sinergia con il servizio sanitario nazionale.
(5-05041)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05041

  In merito alla questione in esame, ricordo che l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha predisposto il Documento «Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie», trasmesso alle regioni e province autonome con la Circolare del Ministero della salute n. 13468 del 18 aprile 2020.
  Le indicazioni delineate nel Documento riguardano, in particolare, gli aspetti della prevenzione e gli ambiti della preparazione a cui sono tenute le strutture in questione per poter affrontare la gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati di infezione da COVID-19.
  Le misure contemplate prevedono il rafforzamento dei programmi in atto per la prevenzione ed il controllo delle infezioni correlate all'assistenza (ICA), con precipuo riguardo all'adeguata formazione degli operatori coinvolti.
  Il Documento contiene una sezione dedicata alla sensibilizzazione e formazione dei parenti e visitatori autorizzati, e tra gli allegati, è incluso un esempio di scheda di valutazione per l'ingresso dei visitatori.
  Vengono sottolineate le fondamentali misure di prevenzione: evitare strette di mano, baci ed abbracci; osservare la distanza di almeno un metro; utilizzare la mascherina; curare l'igiene delle mani; tenere comportamenti corretti, quali tossire coprendosi naso e bocca e non condividere oggetti.
  A tale Documento ha fatto seguito, in data 24 agosto 2020, il Documento diffuso dall'Istituto Superiore di Sanità nel Rapporto ISS COVID-19, n. 4/2020 Rev. 2: «Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali», anch'esso redatto, come la precedente versione dello scorso 17 aprile, dal «Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni».
  Il Rapporto redatto nella recente versione del 24 agosto 2020 fornisce una serie di indicazioni, tra cui quelle per prevenire l'ingresso dei casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 nelle strutture residenziali.
  Le indicazioni vengono suddivise in tre paragrafi, con espresso riferimento agli accessi dei familiari, dei visitatori e di altre persone che non fanno parte dello staff sanitario.
  Nello specifico, il Rapporto prevede che: «nel caso di un focolaio nella stessa area geografica, per tutta la durata dell'emergenza, occorre disporre il divieto di accedere alla struttura da parte di familiari e conoscenti; la visita può essere autorizzata in casi eccezionali, soltanto dalla Direzione della struttura, previa appropriata valutazione dei rischi-benefici. Rimanendo nel tema, ricordo che al fine di superare l'attuale modello di presa in carico delle persone anziane nelle RSA, l'articolo 1 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, prevede espressamente una serie di interventi».
  Segnatamente, ricordo, che al comma 4, è previsto che le regioni e le province autonome «incrementano e indirizzano le azioni terapeutiche e assistenziali a livello domiciliare, sia con l'obiettivo di assicurare le accresciute attività di monitoraggio e assistenza connesse all'emergenza epidemiologica, sia per rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata per i pazienti in isolamento domiciliare o sottoposti a quarantena nonché per i soggetti affetti da malattie croniche, disabili, con disturbi mentali, con dipendenze patologiche, non autosufficienti, con bisogni di cure palliative, di terapia del dolore, e in generale per le situazioni di fragilità» tutelate ai sensi del Capo IV del decreto LEA (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017).
  Il medesimo articolo 1 prevede anche un più generale potenziamento, nonché la riorganizzazione della rete assistenziale territoriale, conformemente a quanto previsto nel recente Patto della Salute in tema di rafforzamento delle attività di assistenza territoriale.