ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05021

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 428 del 17/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: BARONI ANNA LISA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 17/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/11/2020
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/11/2020
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/11/2020
CAON ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/11/2020
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/11/2020
FASANO VINCENZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 17/11/2020
Stato iter:
18/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2020
Resoconto BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/11/2020
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 18/11/2020
Resoconto BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/11/2020

SVOLTO IL 18/11/2020

CONCLUSO IL 18/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05021
presentato da
BARONI Anna Lisa
testo di
Martedì 17 novembre 2020, seduta n. 428

   ANNA LISA BARONI, NEVI, SANDRA SAVINO, SPENA, CAON, BRUNETTA e FASANO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   nel periodo di chiusura delle attività prodotto dall'epidemia da Covid-19, il settore suinicolo nazionale composto di 25.000 aziende, che producono un fatturato pari a 11 miliardi di euro, ha subito pesantemente gli effetti delle misure di contenimento, perdendo il 25 per cento del fatturato, sia in termini di esportazioni che di accesso al canale «Horeca». Le misure di contenimento adottate a inizio novembre 2020 aggravano di nuovo questi sbocchi commerciali;

   ad aggravare un quadro già problematico, c'è il rischio del proliferare della peste suina africana (Psa) veicolata dai cinghiali, che ha colpito duramente gli allevamenti di diversi Paesi europei, in particolare la Germania. Ora si teme il rapido spostamento dell'epidemia, Italia compresa, dove si teme un grave contagio a causa della crescita fuori controllo della popolazione di cinghiali;

   il proliferare della malattia in Europa ha causato l'interruzione dell'export delle carni verso i Paesi asiatici, in particolare la Cina. Gli allevatori italiani prevedono una diminuzione dei prezzi al di sotto dei costi di produzione, causato dalle esportazioni sottocosto della Germania e di altri Paesi dell'Unione europea;

   le norme vigenti prevedono un blocco delle esportazioni che non coinvolge l'intero territorio nazionale, bensì le sole regioni colpite. Il decreto legislativo n. 54 del 2004 non appare adeguato a prevenire e contenere la diffusione della Psa, in quanto prevede interventi successivi all'accertamento di un caso positivo;

   il 4 novembre 2020 nel rispondere ad una interrogazione sul contenimento della Psa, il Ministro interrogato ha annunciato la presentazione di uno specifico provvedimento per il controllo delle popolazioni di cinghiali;

   nei giorni scorsi è entrato in vigore il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 6 agosto 2020 sui nuovi obblighi di etichettatura sull'origine carni suine. In tale ambito, si è consentito alle imprese di poter utilizzare le scorte esistenti delle etichette non conformi. Si ha notizia che si intende prorogare ulteriormente l'utilizzo di etichettature non conformi. Gli allevatori paventano che tale proroga faccia scendere ulteriormente i prezzi;

   la situazione sta assumendo dimensioni preoccupanti e, se non adeguatamente gestita rischia di comportare conseguenze disastrose per il settore suinicolo italiano ed in particolare per gli allevatori che vedono scendere il prezzo delle carni ben al di sotto del costo di produzione –:

   quali urgentissime iniziative intenda adottare il Ministro interrogato sia per sostenere il prezzo delle carni suine pagato al produttore, sia per regolare il mercato di import ed export, che le emergenze Covid-19 e Psa hanno gettato nello scompiglio.
(5-05021)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05021

  Mi preme anzitutto rilevare che, alla luce del forte rischio di introduzione della PSA in Italia, anche se il problema non è di stretta competenza agricola, in accordo con il Ministro della salute la Ministra Bellanova ha deciso di proporre un decreto-legge per l'adozione di un Piano nazionale, come sommatoria di piani regionali di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali, con le finalità di prevenire la diffusione della peste suina.
  La bozza di norma proposta non introduce nuove forme di contenimento, ma la semplice applicazione, in via preventiva, delle disposizioni che esistono già, con l'obiettivo di ridurre il rischio contagio che, per la particolare conformazione del nostro territorio, creerebbe un problema impossibile gestire.
  Ciò posto, riguardo alle disposizioni del decreto interministeriale del 6 agosto 2020 citato dall'interrogante, rilevo che l'articolo 7 comma 2 dispone espressamente che «I prodotti di cui all'articolo 2, che non soddisfano i requisiti di cui al presente decreto, immessi sul mercato o etichettati prima dell'entrata in vigore dello stesso, possono essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte o, comunque, entro il termine di conservazione previsto in etichetta».
  Pertanto confermo che tale tipo di commercializzazione dei prodotti già etichettati con etichette non conformi può essere praticata fino ad esaurimento delle scorte.
  Comunico intanto che, con una circolare diramata dal Ministero dello sviluppo economico, l'entrata in vigore di tale decreto è stata posticipata al 31 gennaio 2021. Questo a seguito delle richieste da parte del mondo produttivo della trasformazione per adeguare gli stabilimenti e quindi i macchinari delle etichettature.
  Riguardo al sostegno del settore suinicolo rilevo che il decreto ministeriale 23 luglio 2020 n. 9021200 «Filiere zootecniche in crisi», recante l'istituzione del «Fondo emergenziale per le filiere in crisi», prevede risorse pari a 30 milioni di euro per la filiera in questione.
  A queste vanno sommati gli interventi di decontribuzione previsti nel decreto rilancio che hanno stanziato 426 milioni di euro (e tra le filiere beneficiarie c'è anche l'allevamento), l'intervento di fondo perduto sempre previsto nel decreto rilancio, la decontribuzione prevista nel decreto ristori per il mese di novembre, la decontribuzione prevista nel decreto ristori bis per il mese di dicembre, tutte le misure di agevolazione di accesso al credito messe in piedi tramite le garanzie Ismea e fondo di garanzia, la cambiale agraria; quindi, una serie di misure che da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus il Governo ha messo in atto e, tra i beneficiari, c'è anche questo tipo di allevamento.
  In più il Governo sta lavorando anche su dei ristori che saranno introdotti nei prossimi provvedimenti e riguarderanno il calo del fatturato, non più su un mese come era stato fatto nel decreto rilancio ad inizio pandemia, quindi calo del fatturato aprile su aprile, ma sul periodo più ampio, quasi su tutto l'anno, in modo da calibrare ancora meglio gli aiuti verso quelle imprese che hanno effettivamente subito i cali di fatturato a causa della pandemia.
  Evidenzio infine che l'attività svolta dalle Commissioni uniche nazionali relativamente al settore (in particolare Cun Suini, Cun Suinetti e Cun Tagli) costituisce uno strumento di riferimento nazionale per facilitare e garantire la formulazione, in modo regolamentato e trasparente, dei prezzi indicativi e la relativa tendenza di mercato.