Legislatura: 18Seduta di annuncio: 428 del 17/11/2020
Precedente numero assegnato: 4/06253
Primo firmatario: FERRARI ROBERTO PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 17/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FANTUZ MARICA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020 TOCCALINI LUCA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020 BONIARDI FABIO MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020 PICCOLO TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020 PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020 ZICCHIERI FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020 CASTIELLO GIUSEPPINA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 17/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 16/12/2020 Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 16/12/2020 Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/11/2020
DISCUSSIONE IL 16/12/2020
SVOLTO IL 16/12/2020
CONCLUSO IL 16/12/2020
FERRARI, FANTUZ, TOCCALINI, BONIARDI, PICCOLO, PRETTO, ZICCHIERI e CASTIELLO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
rispondendo per iscritto all'interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03583, con testo pubblicato nell'allegato al bollettino in Commissione IV il 13 febbraio 2020, il Ministro della difesa rendeva nota «l'intenzione di supportare la creazione della missione EMASOH» da schierare nelle acque del Golfo Persico, anche «al fine di salvaguardare fondamentali interessi per il paese»;
nella medesima circostanza, veniva altresì ricordato come il nostro Paese avesse sottoscritto il 20 gennaio 2020 un Joint Statement proprio con l'obiettivo di concorrere all'avvio della missione «European-led Maritime Awareness Strait of Hormuz» (EMASOH);
il Ministro della difesa aveva anche sottolineato come la partecipazione ad EMASOH avrebbe testimoniato la volontà del nostro Paese di continuare a costituire un punto di riferimento per gli Stati del Golfo, a garanzia del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale;
ad avviso del Ministro della difesa, inoltre, la partecipazione italiana ad EMASOH avrebbe permesso di mantenere un'autonoma capacità nazionale di apprezzamento della situazione marittima locale, rilevando anche eventuali atti illegali e contribuendo comunque a consolidare la capacità d'intervento europeo nella regione del Golfo;
a dispetto delle lodevoli ed ambiziose finalità enunciate in quella occasione, tuttavia, nella deliberazione del Governo concernente l'autorizzazione all'avvio di nuove missioni militari nell'anno 2020 non figurava alcun cenno alla nostra partecipazione alla missione EMASOH;
il 25 febbraio 2020, con una cerimonia svoltasi nella sua base ad Abu Dhabi, la Francia ha dichiarato pienamente operativa la componente militare della missione di pattugliamento marittimo EMASOH –:
quali siano le ragioni di carattere politico che hanno portato a non includere la partecipazione ad EMASOH nel novero dei nuovi interventi militari di cui autorizzare l'avvio nell'anno in corso.
(5-05016)
La tensione che caratterizza da tempo l'area dello Stretto di Hormuz è oggetto di particolare attenzione da parte della comunità internazionale, per gli indubbi riflessi sulla navigabilità e sulla sicurezza delle rotte marittime.
In merito, l'Italia, anche nell'ottica di salvaguardare i propri fondamentali interessi, ha manifestato, attraverso il Joint Statement dello scorso 20 gennaio, l'intenzione di supportare la creazione della Missione EMASOH, confermando tale appoggio politico nelle conclusioni del vertice italo-francese di Napoli dello scorso febbraio.
Al riguardo, lo scorso 25 giugno, davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, il Ministro della difesa ha avuto modo di ribadire tale posizione, aggiungendo che l'Italia, pur aderendo politicamente all'iniziativa promossa da Parigi, non prevede di contribuire, nel breve termine, al corrispondente sforzo militare.
Tale valutazione scaturisce anche dalla considerazione del fatto che gli impegni attualmente in atto – tra i quali ben cinque nuove missioni – impongono, nella presente circostanza, di calibrare al massimo grado le risorse e le forze disponibili.
In ogni caso, considerata la rilevanza che rappresenta la sicurezza marittima in quell'area per i nostri flussi di approvvigionamento e di esportazione, che vedono coinvolte molte navi battenti bandiera nazionale con equipaggi italiani, il Dicastero ritiene che tale opportunità possa e debba essere esplorata nel corso della definizione degli impegni internazionali per il 2021, di concerto con il Ministero degli affari esteri.
Tale intendimento rappresenta, per il Ministero della difesa, la naturale e diretta espressione della volontà del nostro Paese di continuare a costituire un punto di riferimento per i Paesi del Golfo, a garanzia del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, nonché di tutela degli interessi strategici nazionali.