ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04967

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 425 del 10/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI)
Data firma: 06/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04967
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Martedì 10 novembre 2020, seduta n. 425

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in Italia l'artrite reumatoide colpisce oltre 300 mila soggetti, per il 75 per cento dei casi di sesso femminile e nel pieno della vita attiva. In generale, le malattie reumatiche coinvolgono oltre 5 milioni di italiani di ogni fascia d'età, circa il 10 per cento della popolazione;

   l'artrite reumatoide e l'artrite psoriasica, malattie croniche autoimmuni, sono altamente disabilitanti: evidenze scientifiche dimostrano che entro 10 anni dall'esordio della malattia almeno il 50-60 per cento dei soggetti non è in grado di mantenere un lavoro a tempo pieno e perde la capacità di proseguire la propria attività lavorativa o mantenere le stesse mansioni o lo stesso numero di ore lavorative;

   le patologie reumatologiche più severe, su base autoimmune, sono caratterizzate da cronicità e necessitano di presa in carico continuativa sia per l'evoluzione/follow-up delle stesse, sia per le terapie immunosoppressive alla base dei trattamenti da garantire continuativamente per evitare esiti irreversibili della malattia;

   per la diagnosi e il follow-up sono richiesti normalmente diversi accessi specialistici, ambienti dedicati sia per gli esami di secondo livello — come capillaroscopie ed ecografie articolari eseguite dagli stessi reumatologi — sia per i trattamenti, spesso infusionali, che hanno necessità di stretto monitoraggio, da parte di medici specialisti, durante l'infusione stessa;

   la pandemia da Covid-19 ha avuto forti conseguenze sulla presa in carico dei pazienti, ma l'impatto su quelli reumatologici diventa oggi molto gravoso sia per la natura stessa delle patologie — oltre 120 con bisogni differenti, molte delle quali rare e ultraspecialistiche — sia per la derivazione internistica della specialità reumatologica/immunologica, che vede i professionisti spesso inseriti in strutture non autonome, ma afferenti a dipartimenti internistici oggi impegnati in prima linea nel contrasto alla pandemia;

   le associazioni di pazienti, dall'inizio di questa seconda ondata della pandemia, stanno registrando nuovamente una progressiva chiusura degli ambulatori, dei day hospital e day service, e riduzione di posti letto nei reparti di reumatologia e di medicina, con conseguente e diretto impatto sul numero delle visite e dei trattamenti disponibili; registrano nuovamente anche l'annullamento degli appuntamenti per le terapie e i controlli delle stesse per mezzo di soli messaggi e senza un nuovo appuntamento già definito;

   con la conversione dei reparti reumatologici e l'assegnazione del personale alla gestione dell'emergenza sanitaria viene inoltre a mancare pressoché totalmente la possibilità di interventi specialistici in regime di urgenza. Ciò ha già comportato, e comporterà ancora più spesso, l'implementarsi del rischio di ritardi nella diagnosi della patologia e di conseguenza nella cura dei malati reumatologici con grave pregiudizio per la loro salute;

   il servizio sanitario nazionale è indubbiamente stressato, ma la gestione dell'emergenza da Coronavirus non può condurre nuovamente alla negazione dei bisogni di continuità assistenziale e di interventi specialistici in regime di urgenza degli altri malati;

   occorre, quindi, che vengano garantite cure sicure anche a queste categorie di pazienti cronici, con la disponibilità quotidiana di medici specialisti competenti all'interno delle unità territoriali e dei reparti di reumatologia; occorre inoltre garantire ai lavoratori fragili affetti da malattie croniche la possibilità di fruire di periodi di malattia prolungati o di lavoro agile ove possibile allo scopo di tutelare la sicurezza dei medesimi –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministro interrogato per garantirei presidi ambulatoriali e dei reparti specialistici reumatologici per la gestione delle urgenze specialistiche e la continuità assistenziale attraverso la somministrazione di terapie ospedaliere non differibili, allo scopo di assicurare la stabilizzazione e la remissione di malattia ovvero la sicurezza delle cure e delle persone assistite e se non intenda, di concerto con le altre istituzioni competenti, adottare iniziative per prevedere la concessione di periodi di malattia prolungati o l'obbligatorietà del lavoro agile, ove possibile, per tutelare i pazienti fragili.
(5-04967)