ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04960

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 424 del 06/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: BAGNASCO ROBERTO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04960
presentato da
BAGNASCO Roberto
testo di
Venerdì 6 novembre 2020, seduta n. 424

   BAGNASCO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'oncologia ha, negli ultimi anni, fatto passi da gigante grazie ad attività di ricerca sempre più mirate e finalizzate a cure personalizzate;

   secondo uno studio pubblicato dalla European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (Efpia) la pipeline di ricerca ha oggi circa 7.000 farmaci in sviluppo, di cui 4.600 in campo oncologico, e circa il 63 per cento dei farmaci oncologici entrano nella fase finale della sperimentazione;

   la ricerca oncologica ha consentito di ridurre la mortalità in Italia del 23 per cento in 25 anni e oggi – secondo il rapporto Aiom/Airtum – convivono con una diagnosi di cancro oltre 3 milioni e mezzo di persone;

   il cancro necessita dunque di una governance specifica. Una buona governance del cancro dovrebbe includere l'organizzazione di reti oncologiche funzionanti, efficaci percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, il lavoro costante di board multidisciplinari per la presa in carico del paziente, la modernizzazione degli strumenti di diagnosi e cura, un registro tumori pienamente attuato, strumenti normativi che tutelino il paziente oncologico sul posto di lavoro, investimenti in ricerca per sostenere lo sforzo della nostra ricerca pubblica, investimenti sulle strutture per assicurare una presenza territoriale, sostenibilità ed equità di accesso alle cure, limitando la migrazione sanitaria e diminuendo le liste di attesa, sostegno al lavoro delle associazioni dei pazienti in oncologia che dispensano rilevanti servizi sociali;

   la governance dovrebbe anche tener conto della progressiva personalizzazione delle cure realizzata grazie a nuove tecnologie quali la terapia genica, l'immunoterapia, le terapie Car-T – oggi approvate in ematologia ma dal grande potenziale anche sui tumori solidi – e la Radio Ligand Therapy (RLT) che, impiegando radiofarmaci, già oggi è in grado di offrire una cura ai pazienti con un tumore neuroendocrino raro, e promette di divenire il nuovo paradigma di cura nella lotta al cancro, applicando i principi della teragnostica – ovvero, l'integrazione del momento di diagnosi e di quello della cura, assicurando estrema precisione, efficacia e sicurezza;

   sul piano della presa in carico e cura sarà anche importante migliorare soprattutto quella dei pazienti in uno stadio avanzato dove si registrano rilevanti progressi nella ricerca di opzioni terapeutiche, ma un'inadeguata attenzione – ad esempio – sulle forme metastatiche dei tumori gastro-intestinali, del seno e della prostata;

   l'ultimo Piano oncologico nazionale è stato varato nel 2011 e non riflette più l'evoluzione della ricerca e dell'organizzazione delle strutture di presa in carico e cura;

   è necessario, alla luce delle conoscenze attuali, scrivere una nuova storia nella cura del cancro attraverso un Piano oncologico nazionale in cui si tenga conto e si condividano soluzioni per risolvere le inaccettabili disparità regionali, che generano anche una migrazione sanitaria del tutto evitabile;

   ci sono le condizioni per fare un deciso passo in avanti anche grazie agli investimenti che il Governo opererà con i fondi provenienti da Next Generation Europe e – se si scioglieranno alcuni nodi – dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes);

   il varo di un nuovo Piano oncologico nazionale è tra i punti dell'«Accordo di Legislatura» promosso con le forze politiche che, trasversalmente, hanno aderito a questa iniziativa presentata in occasione delle elezioni politiche del 2018 dal progetto «La Salute un bene da difendere, un diritto da promuovere», un progetto di advocacy – che vede ben 33 associazioni pazienti affiancare la capofila Salute Donna Onlus –:

   se si stia lavorando alla predisposizione, per quanto di competenza, di un nuovo Piano oncologico nazionale;

   se il Piano oncologico nazionale sarà condiviso con le regioni e con gli stakeholder dell'oncologia, incluse le associazioni pazienti e le società scientifiche;

   se nel Piano stesso saranno previsti degli investimenti infrastrutturali necessari per essere al passo con i tempi e migliorare l'effettiva presa in carico dei pazienti.
(5-04960)