ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04868

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 416 del 27/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 13/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/10/2020
Stato iter:
13/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/05/2021
Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 13/05/2021
Resoconto LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/10/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/05/2021

DISCUSSIONE IL 13/05/2021

SVOLTO IL 13/05/2021

CONCLUSO IL 13/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04868
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Martedì 27 ottobre 2020
modificato
Giovedì 13 maggio 2021, seduta n. 507

   RIZZETTO, LUCASELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per le politiche giovanili e lo sport. — Per sapere – premesso che:

   con la sospensione delle attività di palestre e piscine disposta dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, contenente le nuove misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, si ripropone l'importanza di prevedere un adeguato sostegno economico per tutte quelle figure lavorative che svolgono attività rese nell'ambito delle finalità istituzionali dell'associazione/società sportiva dilettantistica, il cui lavoro viene disciplinato ricorrendo a variegate forme, dalla partita Iva al contratto subordinato. Ma, in particolare, in Italia, risulta che un folto numero di questi lavoratori venga impiegato con contratti di collaborazione sportiva stipulati ai sensi dell'articolo 2222 c.c. e dell'articolo 67, comma 1, lettera m), del Testo unico delle imposte sui redditi. Si tratta di tecnici, allenatori, istruttori, giudici di gara, commissari speciali, dirigenti e collaboratori amministrativi;

   rispetto a dette forme contrattuali, la sospensione delle attività sportive potrebbe costituire una fattispecie di temporanea impossibilità della prestazione tale da comportare una riduzione della retribuzione ai sensi dell'articolo 1464 c.c., oppure portare ad una risoluzione degli stessi contratti, per eccessiva onerosità ai sensi dell'articolo 1467 c.c.;

   ciò dipende dalle prestazioni inserite nell'oggetto dei contratti con i collaboratori sportivi, verificando se siano strettamente vincolate o meno ad una presenza presso gli impianti sportivi. Pertanto, se le prestazioni sono divenute ineseguibili, come nel caso, ad esempio, degli istruttori sportivi di base, dei responsabili di sala attrezzi, degli assistenti ai bagnanti e altro, in caso di chiusura delle sedi sportive per l'emergenza sanitaria, i lavoratori sono esposti al rischio di vedersi ridotti o sospesi i corrispettivi;

   quindi, si ritiene necessario individuare, a seconda dei casi, delle giuste forme di integrazione o sostituzione della retribuzione a tutela dei collaboratori sportivi, per il periodo di chiusura dei centri;

   è vero che, nella prima fase della pandemia, questi lavoratori hanno potuto beneficiare del bonus di 600 euro, ma tale contributo non risulta di certo sufficiente per coloro che necessitano di un'indennità sostitutiva e non integrativa della retribuzione –:

   se e quali iniziative intenda assumere il Governo a tutela dei collaboratori sportivi, alla luce dei fatti esposti in premessa, affinché, con la chiusura dei centri sportivi presso i quali lavorano, non restino senza un adeguato sostegno economico.
(5-04868)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04868

  La tutela dei collaboratori sportivi è stata fin dall'inizio della pandemia e dello stato di emergenza, una delle direttrici fondamentali dell'azione dell'autorità delegata in materia di sport, e lo è tutt'ora. Ciò è reso ancor più evidente dalle somme stanziate in favore di queste figure professionali, che, senza contare il prossimo decreto sostegni bis, ammontano oltre 1 miliardo di euro, riassumibili come segue:

  INDENNITÀ COLLABORATORI SPORTIVI

   Mese di marzo DL Cura Italia – art. 96 – 50.000.000 euro

   Mesi di aprile – maggio DL Rilancio – art. 98 – 230.000.000 euro

   Mese di giugno DL Agosto – art. 12 – 67.000.000 euro

   CIG – Fondo pensioni sportivi DL Agosto – art. 2 – 21.100.000 euro

   Mese di novembre (bonus 800 euro) DL Ristori – art. 17 + (DL Ristori Bis – art. 28) – 124.000.000 euro

   Mese di dicembre (bonus 800 euro) DL Ristori quater – art. 11 – 170.000.000 euro

   Mesi di gennaio, febbraio, marzo (scaglioni 400-800-1.200 euro al mese) – 344.242.544 euro Totale: 1.006.342.544.

  Mi preme sottolineare, come emerge dallo schema riassuntivo, che a partire dall'indennità di novembre – ovvero in conseguenza delle citate nuove chiusure di ottobre 2020 – l'importo erogato ai collaboratori sportivi è stato ben superiore ai 600 euro inizialmente previsti.
  In questo senso va evidenziato come, dai dati raccolti dalla società Sport e Salute spa nel corso di questa attività, sia emerso che l'importo erogato fino ad ora per ogni mensilità è superiore al reddito medio mensile normalmente percepito dai collaboratori sportivi, con le attività sportive a pieno regime.
  È una circostanza importante, e va evidenziata, anche per contestualizzare quanto esposto dall'istante in merito alla necessità di un'indennità che assolva ad una funzione sostitutiva del reddito ai collaboratori sportivi; l'eventuale dibattito sulla natura sostitutiva o integrativa della stessa, pertanto, alla luce di quanto appena chiarito in merito all'importo medio erogato, perde rilevanza pratica.
  Le misure descritte finora hanno consentito di ristorare una platea di poco meno di 200.000 lavoratori sportivi su circa 210.000 richiedenti, titolari di rapporti di collaborazione sportiva.
  Lo sforzo fatto dalle strutture amministrative coinvolte, il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio e la società in house Sport e Salute spa, che si sono trovate a confrontarsi con una situazione emergenziale senza precedenti e senza disporre delle risorse umane, strumentali e di banche dati in possesso agli altri enti preposti all'erogazione dei ristori per altre categorie, ha in ogni caso consentito di acquisire e disporre di una mole di dati sul mondo sportivo inedita e che ha permesso di implementare sempre più le misure previste, calibrandole sulla multiforme realtà contrattuale e retributiva degli operatori sportivi.
  Ciò anche nel senso prospettato dall'interrogante quando si riferisce alla precarietà, in questo particolare momento storico, del rapporto di collaborazione sportiva così come ricostruibile sul piano civilistico, con specifico riferimento alla retribuzione e, soprattutto, alle vicende estintive.
  La circostanza è stata presa in seria considerazione dal governo che ha provveduto a formulare una norma di interpretazione autentica, prevista per la prima volta dal DL Ristori – DL n. 137/2020 – e reiterata nei successivi decreti ristori, che sostanzialmente vi include anche i rapporti di collaborazione regolati da contratti scaduti entro la data di entrata in vigore del provvedimento, evitando l'esclusione di quei rapporti non rinnovati o risolti a causa della situazione di emergenza.
  Anche alla luce di ciò, posso affermare che è stato ogni sforzo fatto per garantire non soltanto la celerità della corresponsione dei ristori, anche attraverso la previsione di procedure di erogazione automatica per i soggetti già beneficiari di una misura di sostegno, ma anche l'analisi e la risoluzione delle casistiche problematiche che si sono manifestate a mano a mano.
  In aggiunta, in ottica futura, segnalo che è in essere un continuo dialogo tra la sottoscritta, il Dipartimento per lo sport e la società sport e Salute spa per far sì che, all'interno del decreto Sostegni bis, sia non solo garantita l'erogazione dell'indennità ai collaboratori sportivi per i mesi di aprile e maggio 2021, in linea con gli importi e le modalità previste per i primi mesi del 2021, ma anche la risoluzione delle principali problematiche interpretative che hanno contraddistinto l'erogazione delle misure.
  Garantisco quindi che, grazie all'impegno del Governo e di tutte le forze politiche, fino al ritorno ad una piena normalità, ai lavoratori sportivi verrà data tutta l'attenzione di cui necessitano.