ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04861

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 416 del 27/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 27/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/10/2020
Stato iter:
28/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/10/2020
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 28/10/2020
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 28/10/2020
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/10/2020

SVOLTO IL 28/10/2020

CONCLUSO IL 28/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04861
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Martedì 27 ottobre 2020, seduta n. 416

   PASTORINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   le disposizioni del Governo – da ultimi il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2020 e il decreto-legge 20 ottobre 2020, n. 129 – adottate per affrontare l'ondata di contagi in crescita del Covid-19 rappresentano misure necessarie quanto drammatiche per molte piccole attività che costituiscono la struttura portante del tessuto produttivo del nostro Paese;

   la pandemia ha avuto un enorme impatto sull'economia reale, facendo riemergere la piaga delle disuguaglianze sociali: mentre i negozi al dettaglio serrano i battenti e in Italia raddoppiano i «nuovi poveri», al mondo alcuni milionari moltiplicano i loro patrimoni, come evidenziato dal Bloomberg Billionaires Index;

   infatti, le conseguenze non sono state le medesime per tutti, ma alcuni soggetti produttivi hanno beneficiato, in termini economici, della pandemia. Specificatamente, i cambiamenti nelle abitudini di vita hanno avuto ovvie ripercussioni su acquisti e consumi, spingendo al rialzo i settori gestiti dalle multinazionali del web: colossi con fatturati miliardari che nel nostro Paese pagano solo pochi milioni di tasse l'anno;

   dunque, la crescita già esponenziale dei fatturati delle cosiddette websoft (Software & Web Companies) è divenuta vertiginosa, un esempio per tutti è Amazon con ricavi aumentati del 40 per cento, mentre i piccoli esercizi commerciali sono stati letteralmente strozzati dall'emergenza in corso da ormai 9 mesi e nuovamente acutizzatasi;

   la questione di una tassazione dei servizi digitali viene discussa da anni, in sede internazionale, ma anche europea e nazionale, con l'obiettivo di colmare il divario di tassazione fra i ricavi tradizionali e quelli digitali;

   nel nostro Paese alcuni passi avanti sono stati fatti con l'adozione della digital tax, con aliquota al 3 per cento (introdotta dalla legge di bilancio 2020), tuttavia, alla luce dell'attuale situazione, appare necessario intervenire ulteriormente al fine di sanare almeno in parte le disparità che stanno tragicamente aumentando;

   ciò sarebbe possibile mediante l'istituzione di una tassa di scopo sui ricavati delle multinazionali del web in Italia, indirizzando le risorse raccolte a favore delle piccole e medie imprese e dei piccoli esercizi al dettaglio –:

   se intenda valutare, anche in vista della discussione del disegno di legge di bilancio per il 2021, l'adozione di iniziative per l'introduzione di un tributo sui ricavi ottenuti in Italia dalle Web Soft Companies, fortemente favorite dalla pandemia, esplicitamente finalizzato e collegato all'obiettivo di ristorare le piccole attività tragicamente colpite dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia da Covid-19 e delle necessarie misure di contenimento adottate al fine di contrastarne la diffusione.
(5-04861)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-04861

  Con il documento in esame l'Onorevole interrogante osserva che la pandemia COVID-19 stia impattando sull'economia reale facendo riemergere la piaga delle disuguaglianze sociali. In particolare, viene evidenziato come mentre i negozi al dettaglio si trovino in una situazione di grande sofferenza, il fatturato dell'industria digitale (Web Soft Companies) incrementi esponenzialmente.
  Per fronteggiare tali disuguaglianze, l'Onorevole propone di «intervenire ulteriormente» rispetto all'imposta sui servizi digitali con aliquota del 3 per cento attraverso l'istituzione di una tassa di scopo sui ricavati delle multinazionali del web indirizzando le risorse raccolte a favore delle piccole e medie imprese e dei piccoli esercizi al dettaglio.
  Conseguentemente, l'Onorevole interrogante chiede di valutare «anche in vista della discussione della legge di Bilancio 2021, l'introduzione di un tributo sui ricavi ottenuti in Italia dalle Web Soft Companies finalizzato e collegato all'obbiettivo di ristorare le piccole attività colpite dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia COVID-19».
  Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell'Amministrazione finanziaria, si osserva quanto segue.
  L'articolo 1, commi 35 e seguenti della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), come modificato dall'articolo 1, comma 678, lettera a), legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020), ha introdotto la cosiddetta «web tax» ossia un'imposta del 3 per cento sui ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali, effettuati da parte di imprese di rilevanti dimensioni (almeno 750 milioni di ricavi) nel territorio dello Stato.
  La struttura dell'imposta appare già particolarmente adatta ad intercettare ed assoggettare ad imposta i ricavi delle Web Soft Companies risultando, peraltro, del tutto in linea con le indicazioni della Commissione europea.
  Deve osservarsi che gli Stati Uniti, Paese ove hanno sede molte Web Soft Companies, hanno apertamente osteggiato la web tax minacciando pesanti ritorsioni commerciali nei confronti dell'Italia. In tal senso, appare chiara la necessità di intervenire sul piano internazionale a livello condiviso piuttosto che in via unilaterale.
  Per tale motivo, la menzionata web tax ha carattere temporaneo e sarà eliminata non appena saranno individuate regole condivise a livello internazionale per tassare i profitti dove sono effettivamente realizzati.